60- Miele sulle labbra, l'audacia

403 28 137
                                    

P.O.V.
Ian

Concentro la mia attenzione sul campo da corsa, osservando i fantini recuperare le proprie postazioni.
È arrivato il giorno della gara in cui finalmente avrò conferma o meno delle mie scommesse, affiancato dalla onnipresente figura della Sokolov.

I miei pensieri non sono realmente disposti a farci da accompagnatori però, dunque li obbligo al silenzio, al fine di rimanere concentrato.
Non mi posso permettere distrazioni in un giorno come questo.

<Sono posti molto belli, li ha pagati Richard Lee?>, fa richiesta la voce piegata in un accento russo della Sokolov ed io mi siedo, accomodandomi al suo fianco per beneficiare della stessa vista.

<Solo il meglio per una donna come te>

<Quale gentilezza ... avrei preferito ben altro dono, come la sua testa o un'uscita a cena insieme>

<Perché ti spingi a tanto? Sai che il suo volere è quello di vederci insieme ... perché gliela dai vinta?>, tento di capire voltandomi nella sua direzione perfetta ed impreziosita dalle perle ai lobi, mentre i suoi occhi divertiti mi osservano.

<"Solo quando la testa si fida ed è inflessa che si può procedere a tagliare di netto la nuca">

<Un detto macabro>

<L'autore è mio padre. Mi consigliava di spingere il nemico alla fiducia per poter vincere>

<E tu hai continuato a farlo. Sono anche io uno dei tuoi nemici?>, le domando, e lei sorride nella sua pelliccia color caramello.

<La tua copertura ti porta costantemente a dubitare>

<Sei una donna pericolosa, Illiya. Ti basti sapere che ne sto tenendo conto>

Sorride quasi le avessi offerto il migliore dei complimenti e torna a osservare questa specie di arena che è l'ippodromo in un giorno tanto soleggiato da obbligarci a spesse lenti da sole, in una schermatura che può favorirci l'imbroglio.

<Ian i cavalli sono pronti, tra poco inizia la gara>, mi informa Bjorn comparendo alle mie spalle per parlarmi all'orecchio.

<Hai già raccolto le puntate?>

<Si ma avrei bisogno che tu passassi dalle stalle a piano terra, in modo da parlare con gli altri allibratori, ti vogliono conoscere>

<Ma certo, arrivo subito>, rispondo, poco prima di sentire la sua ritirata percorrere la strada delle gradinate alle mie spalle, ma ricordandomi di una cosa da dire sono costretto a voltarmi.

<Bjorn!>, lo richiamo, una volta in piedi ma non è lui che trovo: a poco meno di un metro Dafne è sul gradino precedente al mio, e mi sta fissando, prima di correre con gli occhi a Illiya, ancora attenta ad osservare lo spoglio campo.

<C'era una scommessa in atto ... mi sbaglio?>

Torna a parlare la sua melodica voce, ed io rispondo con il dovuto distacco.

<No, è così>

<Sotto un tempo di sette minuti con Weeky, è ciò che mi hai promesso. In caso di perdita il tuo cavallo verrà sostituito dal mio nella gara>

<E la Sokolov potrà puntare su di te>

<Non mi importa di quell'ereditiera russa>

<Importa a me>, faccio presente, <e importa a Richard quindi la scommessa è ancora valida>

<Non ci riuscirà mai, è il caso tu ti arrenda>

Oh, ma io sono qui per sorprenderti ragazzina, farti scoprire che con me l'impossibile può divenire estremamente reale.

Ali di farfallaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora