53- Denti e sangue di lupo

421 28 160
                                    

P.O.V.
Caleb

Fin da bambino amavo fissare lo scorrere del cielo.
Le nuvole, nella loro soffice natura zuccherina, immerse nell'azzurro color celeste pastellato di cielo, mi donavano la giusta calma a rimedio di un'ira che, a quel tempo, si cibava della mia anima come il peggiore dei demoni.
Restavo steso su di un prato a riflettere, sperare, di riuscire ad essere un uomo accettato da tutti, amato come non riuscivo mai a sentirmi di essere a causa di quella costante barriera che imponevo tra me e le persone.
Sotto il cielo di un pomeriggio Ian mi aveva trovato, invitandomi con lui a rendermi partecipe del divertimento fornito da un gioco. Mi aveva accolto, ed io, per un primo momento, non avevo esitato affatto ad odiarlo, invidiarlo, desideroso di volerlo ad ogni modo superare, battere.
Gli anni mi hanno fatto diventare uomo, hanno spazzato via, con varie tempeste, i semi di quel ridicolo sentimento eppure radici di fastidio e rabbia continuavano a nutrirsi della mia linfa, al di sotto di superfici di terra, proprio come sta accadendo adesso.

Quello che vedo è tempo sprecato dietro inutili fili di discorsi.
Sono passate delle ore e niente è riuscito a soddisfare il mio bisogno di sapere, di scoprire, cosa Damien nasconda e quale sia il suo passato con Richard. O tanto meno qualcosa riguardo a William, perché quello che la giustizia permette di sapere sono mezze verità, ed io sono stufo di loro.
Per conoscere bisogna macchiarci di errori, passare della parte sbagliata del campo minato, sostare sopra mine esplosive per scoprire come è destinata a finire, come avevano fatto tutti gli altri.
Tutti quegli sporchi traditori che si erano macchiati di colpe rendendo il passato inevitabile discordia.

Cosa voglio fare adesso? Voglio capire. Sapere. Ignorare ciò che è in grado di farmi male e percorrere sentieri non ancora tracciati e mai stati intrapresi, ma per farlo ho bisogno anche solo del più piccolo indizio, proveniente da queste infide carte.
Solo che adesso, persino a loro, io non credo. Nascondo trame di segreti, complotti di cui io sono allo scuro dunque mi allontano, stacco gli occhi dai loro imbrogli e tento di pensare.

Una sigaretta non può farmi male.
Se Megan mi vedesse invece potrebbe uccidermi.

La estraggo dal pacchetto e divertito me la passo sulle labbra.

Tenendomela in bocca recupero con una mano uno dei fogli e con l'altra cerco l'accendino nella tasca, ma dopo poco l'impresa risulta inutile, la rendo vana, poiché rimango calamitato dalla fila di parole in merito a Richard Lee, ed i suoi traffici. Viene citato il traffico di armi ma come può essere possibile? Un uomo del genere, venuto dal nulla, avente simili agganci. Come si è fatto strada? E come può nascondere le sue orme dopo il suo passaggio?

Orme ... ricordo il giorno in spiaggia con Megan quando l'ho scoperta a percorrere le mie. Aveva un viso così sereno, rilassato, bellissimo, brillava in una cornice di tramonto mentre mi raccontava la storia dei lupi ed il loro modo di muoversi in branco.

<Non lo sai come vivono i lupi? Quando devono muoversi in branco camminano in fila, calpestando sempre le impronte lasciate dall'Alpha, così il cacciatore che li cerca non potrà mai sapere il numero esatto del gruppo. Sono più al sicuro così>

Queste erano state le sue parole, ma per qualche insana ragione non riesco a farle scivolare via dal calderone della memoria?
Per quale motivo sto pensando ad un riflessione simile?
A questa strategia vincente, che permette ai lupi di non venire identificati ... l'Alpha, il sentiero, le scelte ... è tutto così metaforicamente paragonabile e ovvio, ma cosa mi sfugge, dove risiede il problema?

Il problema ... sono proprio le loro orme.
Non ve ne sono.
Non ci sono indizi che conducono a lui perché il suo passaggio avviene sempre dietro ad ombre secondarie.
La polizia non è riuscito a incastrarlo perché Richard si nasconde tra di loro negli affari, nei gruppi di persone, nelle loro azioni, tanto non lasciar distinguersi la sua mano.
Comanda, ordina, spazza via.
Ma in quale momento può essere da solo? Dove è necessaria la sua fisica presenza? Quale ordine non può essere delegato e impartito a William, o a Monty, suo braccio destro? Quale? Quale?

Ali di farfallaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora