79- Non ti muovere

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"Where are you going? Don't leave me alone
How do I follow you
Into the unknown?!
Panic! At the disco – Into the unknown

P.O.V.
William

Il vento corre veloce nei nostri capelli alimentato dal chilometraggio dell'auto, sferzando con la sua aria i nostri abiti, i rivestimenti interni della macchina decappottata e senza dubbio un encomio passato che al momento riesce solo a far ridestare alla mente piccoli ricordi sparsi.

Intrappolato in un paio di manette, il corpo incosciente di Damien viene costretto all'unica posa in grado di tenerlo fermo, contro la portiera dell'auto e legato, oltre che dai ferri, da un sistema di corde intorno ai polsi già risultate utili in passato. Fermarlo si era rivelato necessario dal momento che la Glock 25 nascosta tra la cinta dei suoi jeans e la schiena non sembrava voler stipulare un accordo di pace, ma ho provveduto a nasconderla nello sportello del cruscotto scampando il pericolo e lasciando in bella mostra solo i due revolver appesi alla mia fondina ascellare, affinché si rendesse conto quanto le sue abili e imprigionate mani non possano eseguire le rapide volontà della mente, ormai in mio completo possesso.

Il mio desiderio è presto reale tangenza: Damien si risveglia dal suo sonno, disturbato dai miei pensieri infelici e fa correre gli occhi sull'intreccio dei miei nodi, sul cruscotto della macchina, e quindi sulla desertica strada di fronte a noi, e poi eccolo arriva fino a me.

Volto la testa nella sua direzione avendo le pupille celate dagli occhiali da sole, ma dietro essi lo fisso con interesse, nella placida attesa di questo attimo, assolutamente imprevisto.

Non avrei mai creduto di dover tornare a fare i conti con questa brutta storia ma la vita, alle volte, è più complicata di quanto si pensi. Crudeli fili gestiscono il teatro muovendo inanimati corpi, in una strategia ben peggiore di quanto riescano a fare le mie corde intrise di sangue. Non ho modo di fermare questa tragica danza dunque dirigo l'orchestra, rendendomi parte dello show in maniera volontaria, del tutto personale.

Mai avrei pensato di rivederlo, ma lui si era presentato al mio locale, alla festa del South Side dove si era scontrato, ne sono certo, volontariamente con il mio corpo, mi aveva sfidato, in più di un modo ed ora che la mente è riuscita a collegare la sagoma di quella figura veloce, costantemente in movimento, al suo passato non c'è più scampo.
Damien è destinato alle mie mani, alle mie parole, e sembra saperlo anche lui.

Ma non ha paura.
Trovando il suo sguardo vedo il passato riflesso di Francis, immobile e costantemente in silenzio, seduto sul sedile del passeggero di questa stessa macchina, quasi conoscesse già da tempo la verità, quasi come se sapesse che sarei arrivato a tradirlo, ma nonostante questo non provava ad allontanarsi.

<Che cosa hai intenzione di fare, William?> Domanda Damien senza agitarsi nel tentativo di ribellarsi e fuggire. Probabilmente mi conosce più di quanto io immagini, o di quanto potrei mai ricambiare, avendolo sempre percepito all'interno della vita come una figura costantemente di passaggio. Non è mai stato altro che un fantasma per me, ma è il momento di riportarlo al luogo da cui proviene. Il suo desertico mondo di morte, dove potrà stringere di nuovo suo figlio.

<Voglio mettere fine al passato. Non lo vuoi anche tu?>

<Sta per finire tutto, William. Tra poco sia tu che Richard verrete rovinati>

<Se anche fosse non mi importerebbe, ma non credo che riuscirai a vincere, non in tutto. Hai avvertito Carlail in merito a Monty e hai fatto bene, era proprio quello che desideravo. Mio padre senza il suo migliore amico si sentirà perso ... ma questo lo sai anche tu, lo conosci piuttosto bene, in fondo>

Ali di farfallaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora