11- Gli intoccabili

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Quello che veramente mi piace di lui ... sono i suoi occhi. Non credo di averne mai visti di più belli.

E mi domando perché questa risposta, così immediata adesso che mi è vicino, non sia venuta in mio soccorso, serva della domanda fatta dalla maestra, in un momento di puro imbarazzo davanti a tutti la classe.

Non è da tutti dire le cose per come stanno, io non ci riesco, ci giro freneticamente intorno per questo posso definirmi ... Una persona non sincera.

O meglio una bugiarda.

Un ragazzo della mia classe mi ha dato della bugiarda. Ma come posso mentire di fronte a questi occhi?

Loro non hanno schemi, senza superbia non osano vantarsi di capirmi, ma vedo il modo con cui ci provano ... come ... tentano di entrarmi dentro per potermi raggiungere in un profondo privato, e riuscendoci non si elogiano.

Ancora una volta ho sbagliato.
Ci giro intorno senza dire la verità.
Troverò il coraggio, lontana da questa classe, anche solo per ammetterlo a me stessa: io amo il suo cuore.

Niente mani. Niente bocca. Niente di corporeo, come hanno detto tutti.

Se è ferito io posso curarlo.
Se sta male so come tirarlo su.
Perché inevitabilmente sento, in qualche modo, che siamo collegati.
E non posso ignorare questa connessione.

Per quanto io possa essere bugiarda, egoista e taciturna ... Se è di Caleb che si parla posso provare a non esserlo più, e non per me stessa.

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Adesso sta piangendo. Credo non voglia darlo a vedere.

È in piedi di fronte a questa prima panca senza cuore, che lo obbliga a una vicinanza stretta all'oggetto del pianto, mentre il prete vi ruota intorno con dell'incenso, e un canto che strazia l'anima.

"Io credo, risorgerò"

Suo fratello non l'hai mai pensato, non era cristiano eppure questo funerale sembra un ultimo disperato tentativo di tenersi aggrappati a qualcosa, ed io non posso giudicarlo.

Sento come se mi avessero fatto a pezzi, quasi mi avessero accartocciata, foglio di carta, per poi lasciarmi sopra un tavolo, a far schiudere il mio dolore. E rimanere a fissarlo mentre pure lui prova lo stesso ... è come chiedere ad altre mani di ripetere quella stretta e subito dopo farmi soffrire di nuovo l'abbandono.

Sua madre rimanere seduta al suo fianco. Indossa degli occhiali scuri da sole, la bocca stretta in una linea retta ... è arresa dinanzi all'evidenza.

Lui è il solo a lottare. Quasi costringendosi noto come i suoi occhi decidono di seguire il parroco.
Deve dimostrarsi forte, adesso.

E ci riesce ... finché il parroco viene vicino a loro ci riesce. Stringe la sua mano in una stretta, accetta le condoglianze dei cari, prende le parti della madre mentre alla sua sinistra il corpo del fratello chiuso in una bara sembra quasi urlargli di correre via da lì.

Io vorrei tirarlo via.

Vorrei che a morsi riprendesse tra le mani la sua vita.

Vorrei smettesse con questa facciata perché mi fa quasi paura.

Per questo, quando scivola via da quelle persone, io lo seguo. Lascio Nicole insieme a Celine e gli vado incontro.

Non mi ha visto e crede di essere passato inosservato nella ritirata. Cala la maschera, e prima che il suo viso si trasformi in un'onda di dolore gli precipito tra le braccia.

Ali di farfallaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora