P.O.V.
CalebNon ho un tempo dietro il quale far seguire il ritmo al mio cuore, che impazzito e ferito lotta per non essere dominato.
Io amo Megan, e l'ho abbandonata. Potrà mai perdonarmi?
Ho avuto paura. Troppa paura di una storia che non conoscevo, di un passato che non avevo indietro.
La notte sogno nostro figlio, e desidero crescerlo insieme. Abbandonarmi steso al suo fianco la sera e sfiorarle la pancia, per sentire il piede del bambino che scalcia e sobbalzare con lei della sua avventatezza.
Voglio baciarla, trarre da lei amore e conforto, offrirgliene altrettanto promettendole di non essere il tipo di uomo che tanto detesta, ma il solo in grado di amarla.La rivoglio tra le mie braccia, perché dietro tutti i miei casini, i problemi che costruisco, i miei timori, io non ho voluto mai nient'altro, solo poter amarla, se ancora mi è concesso, se ancora posso averla.
<Caleb dove stai andando?> Mi domanda Carlail, ma la sua richiesta è così vana che non so rispondergli. <Stiamo per incarcerare tuo padre. Devi essere presente qui al distretto per darci una mano!>
<Non posso Carlail. Devo andare>
Scelgo l'amore Carlail. Nonostante i miei errori, sopra ogni altra cosa, sceglierò sempre l'amore.
Non gli offro modo di rispondere che inizio a correre, veloce, lontano, in direzione della nostra casa che per lungo tempo ha ospitato i nostri silenzi, le parole non dette, i reciproci desideri.
Mi dispiace Megan ... mi dispiace così tanto.
Senza fiato raggiungo la porta della sua abitazione e busso con decisione, trovando sua madre aprirmi con un sopracciglio sollevato.
Deve odiarmi anche lei per quello che ho fatto a sua figlia, ne sono certo.<Caleb? Che cosa ci fai qui?>
<Devo parlare con Megan, la prego>
<Vorrei tanto aiutarti ma ...>
<Per favore>, la interrompo, perché il pensiero di trascorrere un altro giorno separato da lei mi distrugge nel profondo.
A sua madre però non interessa, e aver perso anche il suo affetto in qualche modo mi ferisce, fin quando non scopro che forse potrebbe non essere a conoscenza di tutto questo.<Non rientra in casa da giorni, Caleb, non so dove sia, ma credo che tu potresti scoprirlo. Avete litigato, non è vero?>
Trafitto dall'angoscia lascio posto a una tremenda verità.
<Le giuro che non ho idea di dove si trovi>, confesso, appoggiandomi con entrambe le mani alla porta che mi sorregge.
<Allora non possiamo far altro che sperare che torni da noi>
Il mio viso trasmette tutta l'angoscia e la tristezza che possiedo. L'espressione di lei si fa specchio, senza cedere un conforto.
Si congeda lasciandomi un pallido saluto e poi mi abbandona, preservandomi in mente una domanda a rimbalzare nei pensieri.
Dove sei Megan, dove ti trovi?
Deciso ad ottenere la giusta risposta setaccio ospedali, piazze, luoghi di lavoro e posti che potrebbero ricondurmi a lei ... ma non la trovo ed il suo fantasma mi volteggia accanto, in una città che non avevo mai considerato, prima d'ora, così vuota.
La sua assenza è una scomoda presenza, e nonostante lei io sono comunque da solo, fermo e vittima di un freddo unicamente interno, con le persone che veloci camminano intorno senza sentirmi, senza vedermi.
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Ali di farfalla
Romance[COMPLETO] *Tutti i diritti riservati* (Certificazione Patamu) Tre amici, fin dall'infanzia. Megan, Caleb, ed Ian. Tre amici, si, ma totalmente differenti di carattere, di cuore, con una vita vissuta in comune sulle strade sporche di povertà dell'o...