P.O.V.
MeganMolte cose nella mia vita possono essere considerate divertenti coincidenze offerte dal destino, ma questa è la beffa più grande.
Trovarmi di fronte lui non è affatto facile, soprattutto dal momento che il tempo ha modificato molto il suo ricordo.Avrei creduto che fosse rimasto lo stesso dei miei diciassette, diciotto e venti anni, il solito ragazzo di sempre, sicuro, sfrontato, dai capelli più neri dell'inchiostro e gli occhi più verdi di un incontaminato paesaggio collinare, mentre invece di fronte a me ho un uomo che mi osserva quasi non stesse credendo alla mia presenza, con una tristezza che mi distrugge e probabilmente si fa specchio della mia.
Non avrei proprio pensato di rivederlo, non volevo farlo ... ma intrappolata dai suoi occhi capisco che non poteva essere altrimenti.
Il South Side, per me, è Caleb.Storco le mani presa dal nervosismo, in un'abituale gesto di cui mi sono accorta in pomeriggi di costante passeggio, e di continue ripetizioni di paragrafi di testo, dentro la mia essenziale stanza. Lui analizza anche il mio cambiamento, spostandosi dalle mie mani a tutto il resto, e riesce a parlare per primo tra noi due, socchiudendo appena le labbra.
<Sei davvero tu?>
Il tono vibrato della sua voce lancia una serie di brividi che avrei voluto ignorare, lungo la mia schiena.
Allontano le mani e resto a fissarlo poco prima che la codardia mi condanni a un gesto estremo.<Non sapevo che abitassi qui, Nicole mi ha dato l'indirizzo, mi spiace. Me ne vado subito>
E per renderlo certo di questo, gli volto le spalle incamminandomi verso la scoscesa risalita, accompagnata da un momentaneo silenzio, quando la sua voce mi arresta.
<Aspetta! Dove ... dove stai andando? Perché sei tornata?>
Con pochi passi è riuscito a raggiungere la mia postazione guadagnata con ampi passi veloci, portandomi a voltarmi per poter rispondere.
<Caleb ... io ...>, tento di dire, uccidendo ogni sua richiesta, ma ancora una volta mi precede.
<Ti prego, devo saperlo>
<Faccio la maestra adesso. Per essere insegnante di ruolo devo aspettare la graduatoria, così mi sposto a seconda delle supplenze. Stavolta ero richiesta qui, nel South Side>
Non conosco quale voce mi abbia chiamata ma so che è così. Sono tornata per un motivo, e mi domando se sia in quale modo connesso all'espressione sofferente del suo viso.
<E ... sei venuta da sola?> Domanda, ed io spalanco gli occhi a una richiesta simile.
Dopo tre anni mi ha chiesto davvero, semplicemente, se sono stata accompagnata?
Vorrei gridare contro di lui, metterlo a posto una buona volta, ma il suo viso non tradisce nessuna malizia e la mia protesta non ha terreno fertile sul quale attaccare.<Si, sono da sola>
<E Nicole ti ha dato l'indirizzo ... di casa mia?>
Assolutamente non riesco a capacitarmi di questa ingombrante dose di silenzi con la quale spezza le poche frasi emesse.
Si trova come in imbarazzo, e io non riesco a capirne il motivo, mentre dalla mia parte ho tristezza e rabbia a governare su tutto.<Come ti ho detto non sapevo che tu fossi qui. Vedo subito di andarmene>
<La tua casa è stata venduta>
<L'ho saputo>
<Puoi restare, se vuoi.>
<Non posso>
![](https://img.wattpad.com/cover/180409492-288-k650968.jpg)
STAI LEGGENDO
Ali di farfalla
Romance[COMPLETO] *Tutti i diritti riservati* (Certificazione Patamu) Tre amici, fin dall'infanzia. Megan, Caleb, ed Ian. Tre amici, si, ma totalmente differenti di carattere, di cuore, con una vita vissuta in comune sulle strade sporche di povertà dell'o...