210 - Che odio

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<E non ha fatto niente per il resto della lezione?> Mi domanda Jackie mentre ci dirigiamo verso l'aula di storia.

<Esatto. Solo quel sorrisino all'inizio dell'ora e basta. Ha fatto come se niente fosse.> Le dico fermandoci davanti a un distributore per prendere l'acqua.

<Wow, ok, nemmeno una battutina? Davvero non ha fatto niente?!> Domanda inserendo le monete e digitando poi il numero della bevanda.

Scuoto la testa: <Niente di niente.>

<Strano.> Dice abbassandosi per prendere la bottiglia.

Torniamo ai nostri passi e, mentre mi racconta delle sue avventure con le cugine a New York, vado a scontrarmi contro qualcuno.

<Scusami... Grace? Stai bene?> Domanda Daniel allungando una mano verso di me per aiutarmi.

<Sto bene.> Rispondo alzandomi da sola.

<Oh, ok.> Dice raccogliendo il libro che mi è caduto.

<Grazie.> Dico prendendomelo.

<Scusami ancora, ci vediamo.> E se ne va via.

<Che odio.> Fa Jackie mentre lo osserva andare via.

Sospiro e dico: <Non importa, andiamo.>

E così arriviamo davanti l'aula appena in tempo.

Ci sediamo, ovviamente nei banchi vicini, e continuiamo la nostra chiacchierata nel mentre che aspettiamo la prof.

<Ma dov'è Austin? Non fa mai così tardi.> Dice ad un tratto Jackie.

Mi guardo attorno. Credevo fosse già in classe, ma a quanto pare mi sbagliavo.

<Provo a mandargli un messaggio.> Dico togliendo fuori il cellulare.

<Non serve, eccolo.>

Austin ne entra dalla porta col fiato corto e i capelli scompigliati.

Si siede al banco dietro il mio e io e Jackie ci voltiamo subito verso di lui.

<Dov'eri?> Gli domandiamo.

Sembriamo quasi due poliziotte che interrogano l'incriminato. Ci mancano solo i fari puntati su Austin, una camera isolata e le manette.

<Io...> Distoglie lo sguardo dal nostro e si volta verso lo zaino per togliere libro e quaderno.

<Tu cosa Austin? Dov'eri?> Gli domando.

<Che importa, un po' qui, un po' lì, che differenza fa? Non ho mica commesso un crimine.> Fa continuando a non guardarci.

<Hai litigato con Kodey vero? Perché di solito quando rispondi così è perché hai litigato con lui.> Deduco.

Sbuffa e mi guarda con i suoi occhioni blu, circondati da del rossore.

Che diavolo è successo?

<Hai pianto?> Gli domanda Jackie.

<Non é colpa mia se lui fa il coglione con altri.> Dice, il tono gli trema un minimo.

<Ou...> Dice Jackie abbassando lo sguardo.

<Ehi, sta tranquillo.> Gli prendo la mano. <Magari hai sbagliato ad interpretare quel che hai visto. Gli hai chiesto spiegazioni?>

<No, sono corso via appena l'ho visto con quel ragazzo. Ridevano e scherzavano come se si conoscessero da una vita. Ma io lui non l'ho mai visto.> Risponde e, appena finisce la frase, entra la professoressa sbattendo la porta.

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