218 - La prima prova

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Oggi, lunedì ventisei gennaio, inizieranno gli esami e no, non è un esercitazione.

Ok la smetto.

Sabato, dopo la festa, siamo rimasti a dormire da mia madre dato che eravamo stanchi morti e, la mattina, siamo tornati al campus.

Tornati al campus, ci siamo divisi e io mi sono messa sotto con lo studio, ho finito le ultime cose per il progetto e poi sono andata a mangiare qualcosa con gli altri in caffetteria.

Mi hanno raccontato un po' le loro serate e Lance ci ha detto un po' com'era la festa, un fiasco come immaginavamo.

<Grace, Grace, Graceee! Ho l'ansiaaa!> Natalie inizia a saltare da una punta all'altra mentre io mi sistemo la camicia.

<Sta tranquilla, ieri mi hai ripetuto tutto perfettamente.> La tranquillizzo, anche se con lei è difficile.

Quando si fa prendere dal panico, non la ferma più nessuno. Diventa una specie di macchina da guerra.

<Non ce la faccio! E se poi le domande che ci sono nel compito non le so? Nemmeno una!?> Poi inizia a fare un finto pianto abbracciandomi e dice: <Non posso fallireee!>

<Lo so, lo so, ma sta tranquilla.>

<Non dirmi di stare tranquilla!> Alza il tono e inizia ad usare quella sua vocina stridula che io detesto.

Sospiro e prendo lo zaino. <Io vado.>

<Aspettami!> Piagnucola prendendo il suo zaino e seguendomi fuori.

Mentre scendiamo, incontriamo Mark e Ace che scendono le scale.

Ultimamente, sembrano più uniti di prima. Il che è un po' strano... Mark non si confida mai con nessuno ed è raro che parli di se con Jason.

<Ehi ragazzi.> Li saluta Natalie riprendendosi dai suoi scleri di poco prima.

<Ehi Natalie! Grace!> Saluta Ace fermandosi per aspettarci.

Mark sembra quasi sbiancato appena ha sentito Natalie... o forse è stata solo la mia immaginazione?

<Come vi sentite? Non avete l'ansia?> Domanda Natalie ai due mentre riprendiamo a scendere.

<No, so abbastanza.> Risponde Ace.

<Tu Mark?>

<Poca.>

<Sempre di poche parole eh.> Gli fa Natalie.

Poi si prende a braccetto Ace e iniziano a parlare per conto loro.

<Mark.> Gli appoggio una mano sulla spalla facendolo sobbalzare un minimo. <Sicuro di stare bene?>

<Sì Grace, non preoccuparti. Tu? Come stai?>

<Bene, grazie.> Gli sorrido.

Sì, ok, è il solito Mark. Gentile e cortese come sempre... forse anche troppo.

Lui è sempre stato molto calmo, gentile, di poche parole... solo che c'è qualcosa nel suo sguardo che non so, mi da una strana sensazione. È cambiato, come se volesse non far notare qualcosa a tutti i costi.

<Vi muovete? Sento le ciambelle chiamarmi da qui.> Fa Ace voltandosi verso noi due.

Alzo lo sguardo su Mark e lo noto sorridere... lo sguardo è come se luccicasse... e non penso sia per le ciambelle dato che lui non mangia "cibo spazzatura".

<Posso farti una domanda?> Gli domando prima di raggiungerli.

<Certo.>

<Cosa c'è tra te e Ace?>

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