248 - Sono cambiata?

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<Ci sarai alla partita di football del mese?> Mi domanda Kodey mentre scendiamo per andare in caffetteria.

<Forse.> Rispondo.

<E daaai.> Mi supplica facendo gli occhi dolci.

<Io non gli direi di no.> Dice Austin. <Guarda che faccino.> Sorride come un ebete.

<Mai bello quanto il tuo.> Gli dice Kodey dandogli un bacio sulla guancia.

<Kodey, non qui...> Fa Austin tutto rosso mentre lo spinge via.

<Oh dai, tanto lo sa tutto l'istituto.>

<Sì, ma...> Distoglie lo sguardo.

Kodey sospira e lo lascia stare.

Probabilmente sta così per via della preside e di quel che era successo qualche tempo fa.

Arriviamo in caffetteria e Kodey ci saluta per andare ad allenarsi.

Dato che la partita è questo pomeriggio e stamattina non ci sono lezioni essendo sabato, i ragazzi della squadra di football si allenano questa mattina.

<Stai bene?> Mi domanda Austin mentre andiamo a sederci.

<Sì, perché?> Gli domando.

<Non so... sembri strana.>

<In che senso? Sono la stessa Grace di sempre.>

<No, non lo sei. Da quando è successo... quel che è successo, non sei più tu. Sei più fredda con tutti e quasi non ci parli più.> Dice sedendosi.

<Dici? A me sembro la stessa di sempre.> Ribatto.

Sospira e dice: <Va bene... come vuoi.>

<No, come vuoi niente. Prima mi dici che sono cambiata e ora mi dici "come vuoi"...> Mi fermo. <Oh...> Dico rendendomi conto di aver alzato le voci con Austin, cosa che non faccio mai.

Arriva il cameriere e Austin ordina due cioccolate.

<Scusa...> Borbotta appena il cameriere va via.

<No... no Austin scusami tu... io...> Mi prendo la testa tra le mani.

Ma che mi sta succedendo? Sul serio sto cambiando così tanto? E tutto per quello stupido di Nash.

<Ehi...> Mi prende la mano. <Tranquilla.> Mi sorride dolcemente come fa ogni volta quando sto male.

<Mi dispiace... mi dispiace per ogni cosa...> Dico stringendogli la mano.

<Grace ti ho detto di stare tranquilla.> Dice accarezzandone il dorso con il pollice. <So che stai male per Nash e va bene se mi tratti male a volte, so che non lo fai per cattiveria.>

<No, non va bene. Non sono così.> Dico guardando i suoi occhioni azzurri. <Sembro...>

<Quello stronzo del tuo primo ragazzo? Che trattava tutti male inclusa te?>

Annuisco.

<Ma smettila, non paragonarti a quell'escremento.> Dice facendomi ridere. <Tu sei migliore di lui.>

Arrivano le nostre cioccolate e Austin passa la sua carta per pagare.

<Offro io.> Dice facendomi l'occhiolino.

Lo ringrazio e inizio a soffiare sulla bevanda.

Così iniziamo a bere e parliamo di tutt'altro per passare il resto della mattinata.

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