228 - Dall'odio all'amore

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Arriviamo davanti la casa di Nash e parcheggia affianco all'auto di Jason.

Dentro ci sono già alcune persone e, appena usciamo dall'auto, sentiamo già la musica a tutto volume che c'è dentro.

Sarà una serata molto lunga.

<Entriamo dai!> Esclama Natalie prendendomi per mano.

Mi trascina con se e io cerco di non cadere dalle zeppe che porto.

Questa volta ho optato per le zeppe così da non morire di mal di piedi, ma comunque mi sono portata le mie solite scarpe da ginnastica, non si sa mai.

Entriamo in casa e i ragazzi urlano: <Auguri!>

Scoppiano dei coriandoli e iniziano a cantare la canzone che stanno dando allo stereo.

<Oh mamma mi sono presa un colpo.> Fa Jackie mettendosi una mano sul petto.

Ci mettiamo a ridere e aiutiamo i ragazzi a sistemare le vaschette con patatine, pizzette, popcorn e altre cose sul tavolo in sala.

Poi mettiamo qualche bottiglia di alcolico e non alcolico, bicchieri, piatti e tovaglioli.

Tutto sotto la supervisione dell'organizzatrice Natalie.

Si è data un gran da fare, peggio della festa di Nash.

<E ora aspettiamo che arrivino gli ospiti.> Dice Soleil andandosi a sedere sul divano.

Io, intanto, mi apparto un attimo per chiamare mia madre.

Stamattina non ci siamo sentite perché lei era a lavoro e io a scuola, mi ha solo mandato un messaggio dicendo di chiamarla quando finivo le lezioni.

<Ehi mamma.> La saluto appena risponde alla videochiamata.

<Tesoro buon compleanno. Ma quanto sei bella!> Esclama.

<Grazie.> Le sorrido. <Come va in casa?>

<Bene. Aspetta che chiamo tuo padre e Will.>

La sento urlare i loro nomi e poi il suo cellulare viene preso da Willy.

<Tanti auguri sorellona! Ti voglio bene!> Dice nel mentre che corre per sfuggire a mamma.

Probabilmente lo starà inseguendo con una ciabatta in mano.

Mi metto a ridere e dico: <Brutta peste ridai il telefono alla mamma. E grazie.>

<Va bene.> Fa il broncio e si ferma.

<Will vieni qui!> Sento mamma con il fiatone.

<Sì arrivo.> Si lagna Willy. <Dov'è Nash? Perché non è con te?>

<Sta aiutando gli altri con gli ultimi dettagli della festa. Mi sono allontanata un attimo per chiamarvi.>

<In realtà sono qui.> Dice Nash facendomi prendere un infarto.

Mio fratello si mette a ridere notando la mia espressione e stessa cosa Nash.

<Faccio così paura?> Domanda sedendosi affianco a me.

<No, solo non me l'aspettavo.> Dico.

<Oh ciao Nash.> Lo saluta mamma.

<Salve.>

<Grace tanti auguri.> Dice mio padre.

<Grazie papà.>

<Quando tornerete a trovarci?> Domanda.

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