209 - Primo giorno

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La sveglia suona e la spengo subito, ero già sveglia da mezz'ora.

Mi sono svegliata così, senza alcuna motivazione, e non sono riuscita a riprendere sonno.

Ultimamente succede non spesso, di più. E non riesco a capirne il motivo.

Magari sono stressata per la scuola? Per via degli eminenti esami di metà semestre?

Non ne ho idea, fatto sta che sono stressata.

Magari dovrei davvero prendere in considerazione l'idea di andare da uno psicologo, almeno per essere sicura di non star diventando pazza o qualcosa del genere.

Sospiro e mi alzo dal letto per svegliare Natalie e spegnerle la sveglia che sta suonando da cinque minuti.

Ieri siamo state sveglie sino a tardi parlando un po' di tutto.

Mi ha chiesto come stavo in generale e con Nash. Io le ho chiesto di Emily e da lì abbiamo iniziato a parlare sinché non siamo collassate.

Mi avvicino a lei e inizio a scuoterla chiamandola.

Mugugna qualcosa voltandosi verso la mia parte.

<Natalie, sono già le otto e tra mezz'ora iniziano le lezioni.> Dico, magari così si alza.

E infatti, si alza di scatto quasi cadendo dal letto.

I capelli tutti scompigliati e il segno del cuscino sulla guancia la rende così buffa... le farei una foto se avessi il cellulare a portata di mano.

<Perché non mi hai svegliata prima!> E corre in bagno.

Aspetto che finisca di lavarsi e intanto tolgo dall'armadio i vestiti da indossare questa mattina.

Ovviamente, per farla semplice, tolgo fuori un paio di jeans, maglietta, felpa e via.

Non mi va nemmeno di truccarmi molto, magari giusto un po' di mascara. Dannata me e le mie ciglia piccole e chiare, se non le avessi così non me lo metterei.

Come Natalie esce, entro io e inizio a lavarmi nel mentre che lei mi urla contro di averla svegliata, facendole prendere un infarto, per niente.

Ovviamente, continua così sinché non esco dal bagno.

<Ti odio! Se farai così ogni mattina mi cambio di stanza.> Dice mentre si allaccia le scarpe.

<E stai da sola? Tu? Che odi stare sola in stanza?> Faccio iniziando a cambiarmi.

<Beh... mi troverò qualcuno!> Esclama alzandosi dal letto. <E non ti aspetto, vado a fare colazione da sola ciao!>

<Ciao.>

E se ne esce tutta indispettita.

Intanto finisco di prepararmi, quando sento la porta riaprirsi.

<Sono tornata per prendere lo zaino, non di certo per aspettarti.> Dice prendendolo da sopra la sedia.

Poi ritorna alla porta: <Ciao!> E se ne esce sbattendola nuovamente.

Sospiro cercando di far uscire tutta la calma che ho accumulato nel corso dei tempi.

Dovrò avere molta pazienza stando sola con lei in camera. Almeno prima c'era Emily che compensava.

Certo, era sempre un continuo litigare sul dove mettere le cose eccetera, ma vabbè.

Ad ogni modo, una volta finito di sistemarmi, prendo zaino, chiavi e telefono ed esco fuori.

<Non dovevi andare senza aspettarmi?> Domando a Natalie che è ferma appoggiata al muro accanto alla porta.

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