242 - Ti ho amato, addio

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Mi alzo controvoglia dal letto.

Quanto vorrei stare qui dentro, nascosta dal mondo...

<Sei sveglia?> Mi domanda Natalie uscendo dal bagno.

<Mmhh...> Mugugno stropicciandomi gli occhi.

<A quanto pare sì. Soleil mi ha scritto di andare in caffetteria per la colazione e di farlo subito. Quindi o ti muovi, o ti lascio qui.> Dice mentre va ad infilarsi la giacca della divisa.

<Lasciami qui, non mi va.> Borbotto girandomi dall'altra parte del letto.

Lei sospira e si avvicina a me. Inizia a scuotermi finché non mi rivolto verso di lei.

<Non ti lascio in questa stanza a piangerti addosso. Quindi o ti alzi con le buone, o ti faccio alzare con le cattive.> E mi sorride sadicamente.

<Va bene mammina, mi alzo.> E così faccio.

<Bene, così ti voglio. Ora fatti forza e preparati. Ti aspetto.>

Annuisco ed entro in bagno.

Ieri sera, dopo cena, siamo rimaste a parlare con Ivy e Soleil di un po' tutto.

In più, abbiamo conosciuto meglio Ivy e devo dire che è davvero una brava persona.

Mi ha risollevato il morale, anche se di poco, e mi ha dato diversi consigli per superare il dolore.

In più mi ha proposto di andare a qualche lezione di yoga insieme, dice che aiuta.

Quindi stasera probabilmente ci andremo dato che entrambe non siamo impegnate con i nostri rispettivi club.

Chissà, magari sarà divertente e riuscirò a distrarmi per un'ora dal pensiero di quel ragazzo dagli occhi ghiaccio che mi ha distrutto per tutta la vita.

Ecco... ci sto di nuovo pensando.

Quanto vorrei qualcosa che cancelli la memoria, ma purtroppo queste cose esistono solo nelle favole.

Finisco di prepararmi e usciamo dopo aver preso zaino, chiavi e telefoni.

<Ti senti meglio rispetto a ieri?> Mi domanda mentre chiude la porta.

<Sì... più o meno.> Rispondo e passiamo il corridoio.

<Vedrai che riuscirai a distrarti da tutta questa storia e domani starai ancora meglio.>

<Speriamo.>

Scendiamo con l'ascensore che si è aperto appena siamo arrivate, sembrava stesse aspettando solo noi.

Natalie schiaccia il tasto, ma sentiamo qualcuno urlare di fermarlo.

Così Natalie mette un piede nei sensori e le porte si riaprono.

Ne entra Abigail e ci ringrazia.

<Come mai tutta questa fretta?> Le domanda Natalie senza degnarla di uno sguardo.

<Devo...> Riprende fiato. <Raggiungere immediatamente Brad.>

<È successo qualcosa? Sembri... agitata.> Dico.

<Una lite con un ragazzo di un'altra scuola. Oggi c'è la gara del nostro club di nuoto contro quello di una scuola privata.> Spiega.

<Di prima mattina?> Domanda Natalie.

<No... sono qui ora per vedere la piscina e allenarsi. La gara è verso le sei. Ma non avete letto le notizie sul blog e tutti i poster appesi ovunque?>

My Boy 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora