232 - Non dimenticarmi

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<Hamilton? Grace Hamilton?> Domanda il professore mentre fa l'appello.

<Presente.> Dico alzando la mano.

<Oh... signorina, tutto apposto? Sembra molto triste.> Commenta il prof.

Perché è così... genio.

<Sì... sto bene.> Mento per poi ritornare a leggere gli appunti nel caso decida di interrogare.

<Grace...> Mi chiama Jackie.

<Cosa?> Le domando voltandomi verso di lei.

<Non saresti dovuta venire.> Sussurra per non farsi sentire dal prof.

<Non iniziare.> Dico.

Sospira e ritorna anche lei a leggere i suoi appunti.

Sono passati due giorni dalla festa e dal quel che è successo.

Sabato l'ho passato con la mia famiglia a festeggiare. Anche se non mi sono divertita poi molto per via dei continui messaggi di Nash.

Jason mi aveva detto di averlo avvertito, di non scrivermi o chiamarmi almeno quel giorno, ma sappiamo tutti quanto Nash possa essere testardo.

La tentazione di rispondergli c'era, ma non l'ho fatto, non volevo mettermi a piangere... non volevo piangere ancora.

Ieri, oltre ai messaggi, sono iniziate anche le chiamate.

Avrei voluto rispondergli e dirgli di lasciarmi in pace, urlargli contro che era finita e che non volevo più vederlo o sentirlo, ma non ce l'ho fatta.

Ho spento il telefono, così che non mi distrasse e mi sono messa a fare i compiti.

Durante il pranzo e la cena, mi sono seduta ad un tavolo lontana da tutti, alcuni hanno provato a sedersi affianco a me, ma li ho cacciati.

Sono anche andata prima così da evitare tutti, non volevo nessuno.

E ora siamo qui, a lezione, con il prof che conclude l'appello e inizia a parlare di non so  cosa.

Sono confusa, distratta e tutto per colpa di quello stronzo traditore... il secondo che conosco.

Appoggio la testa sulla mano e giro pagina per provare a prendere appunti, ma un foglio al centro della pagina attira la mia attenzione.

Che diavolo è? E poi questa non è la mia calligrafia.

"Ti prego, non dimenticare me e tutte le cose che abbiamo fatto."

Nash.

Come ha fatto a metterlo dentro al quaderno? Insomma... l'armadietto, sa il codice.

Ma perché gli ho detto le password di ogni cosa? Perché ho lasciato che avesse l'accesso a ogni mia cosa?... incluse le due più importanti, cuore e mente.

Mi odio, odio tutto questo. Odio lui e ogni cosa che abbiamo fatto insieme... da quando siamo diventati amici fino a ora.

Tutti quei sorrisi, quelle battute, le prese in giro, gli abbracci, le lacrime, i segreti, i baci... ogni cosa, voglio dimenticare ogni cosa.

Ti prego Nash, esci dalla mia testa.

Metto da parte quel foglio, non ho nemmeno le forze di strapparlo e andare a buttarlo. Non ce la faccio.

Cerco di riportare la mia attenzione sulla lezione con scarsi risultati. Ogni parola mi riporta a pensare a lui, dannata filosofia.

Alla fine, l'ora passa e tutti usciamo dall'aula per andare alla prossima.

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