264 - Rottura

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Sono in ritardo! In estremo ritardo!

Tutta colpa di Natalie che si è dimenticata di mettere la sveglia, facendolo dimenticare anche a me con le sue chiacchiere.

<Natalie alzati da quel letto!> Esclamo lanciandole il cuscino.

Mi volto verso lo specchio e cerco di sistemarmi i capelli.

La sento lamentarsi nel sonno, le molle del materasso muoversi.

<Avanti non hai tempo di lagnarti.> Dico avvicinandomi a lei.

La scuoto e lei prende il cuscino che le ho lanciato e se lo mette sulla testa così da non sentirmi.

<Al diavolo, fa come ti pare. Poi però non lamentarti perché hai perso la giornata scolastica.> Dico arrendendomi.

Mi infilo le scarpe, prendo telefono e zaino ed esco.

Guardo l'orario, le nove.

Forse riesco a fare in tempo per la seconda ora.

Attivo l'internet al cellulare e iniziano ad arrivarmi trilioni di messaggi da Austin.

Apro la chat e leggo i vari "ma dove sei?" Oppure "ma sei morta?" "Che diavolo stai facendo?" E cose così.

"Scusami, non ho messo la sveglia ieri e mi sono svegliata un quarto d'ora fa. Entro alla seconda ora" –

Arrivo all'ascensore ed entro dentro.

Scendo giù ed entro in caffetteria per fare colazione.

Ho mezz'ora di tempo, quindi posso prendermela con calma.

Mi avvicino al bancone, dove Olivia sta asciugando delle tazzine girata di spalle, e mi siedo sullo sgabello.

<Buongiorno.> Dico.

Olivia sobbalza facendo quasi cadere la tazza per poi voltarsi verso di me tremando.

<G-Grace...?> Tira un sospiro di sollievo. <Eri tu.>

<Chi credevi fosse?> Le domando.

<No, nessuno, tranquilla... come va? È da tanto che non ci parliamo.> Mi sorride, anche se non con l'allegria di sempre. Sembra più un sorriso tirato, per educazione.

<Già... bene... sicura che vada tutto bene?>

<Certo Grace non preoccuparti. Cosa vuoi che ti prepari? Cappuccino? O del tè?>

<Ehm... mi va bene un muffin e un succo alla pera.>

Annuisce e si avvicina alla vetrinata per prendere il muffin.

Eppure... credo le sia successo qualcosa. Non mi spiego il suo modo di comportarsi. Insomma, sembra tesa, rigida. Sembra quasi che questo lavoro lo stia facendo per obbligo e non per passione.

Pure il suo umore è diverso, è più cupo, quando prima sprizzava gioia da tutti i pori.

<Ecco a te.> Dice appoggiandomi tutto davanti.

<Grazie.> Le dico nel mentre che il display del cellulare si illumina.

Lo prendo e leggo la risposta di Austin.

–"Come mai? Di solito non dimentichi mai di mettere la sveglia."

"Lo so, tutta colpa di Natalie e le sue chiacchiere che mi hanno stremata"–

Mi manda le faccine che ridono e poi scrive:

–"Ti aspetto all'entrata. A dopo."

"A dopo"–

My Boy 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora