236 - Primo amore

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Arriviamo in un bosco e Nash ferma l'auto.

<Ti ricorda niente questo posto?> Mi domanda voltandosi verso di me mentre spegne il motore.

<Mmh...> Mi faccio pensierosa mentre guardo fuori dal finestrino.

Lui sospira e dice: <Scendiamo, magari ti torna in mente qualcosa.>

Così facciamo e mi guardo attorno.

Siamo circondati dagli alberi, cespugli, uccellini che cantano, i raggi del sole che filtrano tra i rami degli alberi, neve sciolta... e un freddo assurdo.

Sento uno scatto e mi volto verso Nash.

Apre il bagagliaio dell'auto e ci si siede dentro.

<Vieni.> Dice battendo la mano accanto a se.

Mi avvicino piano...

<Non ti mangio.> Commenta ridacchiando.

Ok, forse mi sta ritornando in mente qualcosa.

Mi siedo al suo fianco e guardiamo davanti a noi.

<Ora puoi farmi tutte le domande che vuoi.> Dice ad un tratto.

<O-ora ricordo!> Esclamo voltandomi verso di lui. <Mi avevi portata qui e ci siamo messi a parlare... poi tu mi hai fatto il solletico e non la smettevo più di ridere.>

<Vedo che te lo sei ricordato.> Dice tornando a guardare davanti a noi. <Quello è stato uno dei giorni più belli che ho passato con te da quando eravamo diventati amici... o qualsiasi cosa eravamo.>

<Già.> Sorrido ricordando vagamente quel giorno.

Ricordo che ero insieme a Jackie e Brad a vedere una delle partite di Roderick. Poi Nash mi ha mandato un messaggio, ci siamo incontrati e mi ha portata qui di peso.

Ridacchio pensando al modo in cui mi ha portata sino alla macchina e lui si volta verso di me con la sigaretta in bocca.

<Perché ridi?> Mi domanda cercando di accendere l'accendino.

<Mi è tornato in mente il modo in cui mi avevi portata in macchina quel giorno. È stato al quanto imbarazzante.>

<Sì... non avrei dovuto farlo, la mia schiena ne ha sofferto parecchio.>

<Mi stai dicendo che peso?> Gli domando.

<Un po'.> Sorride e mi sbuffa il fumo in faccia, proprio come quella volta.

<Nash...> E mi metto a tossire nel mentre che scaccio il fumo con la mano.

Scoppia a ridere nel mentre che io gli tiro un pugno al braccio.

<Cosa sono queste molestie? Guarda che ti faccio il solletico.>

<È una minaccia?>

<Può darsi.> Risponde facendo spallucce e sorridendo.

<Ok, se mi vuoi morta.>

<Allora sto fermo.> Dice dopo aver fatto un tiro. <Dato che se muori tu, muoio anche io.>

<Come Romeo e Giulietta?> Domando ridacchiando.

Annuisce e appoggia la testa sulla mia. <Già, come loro.>

<Idiota.>

<Il più grande degli idioti.>

Gli prendo la mano e gliela stringo.

My Boy 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora