239 - Di nuovo

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Suona la campanella della fine delle lezioni pomeridiane e vado verso il mio armadietto per prendere il necessario.

Ieri sera, eravamo tutti quanti divisi. Così come oggi a pranzo.

C'erano Jackie, Makenzie e Soleil ad un tavolo. Jason e Mark in un altro e poi noi altri.

Non so bene cosa sia successo, ma da quanto ha detto Nash, si sono lasciati.

Spero solo che non sia per il video e che ci sia altro... sinceramente non me lo aspettavo.

Credevo che Jason avesse combattuto per Jackie, per stare con lei, che avrebbe insistito... Ma niente. È andato via, l'ha lasciata andare come se niente fosse.

Non avrebbe dovuto farlo.

Sospiro chiudendo l'armadietto e mi avvio verso l'aula di letteratura.

<Ehi tesorino, pronta a sprecare due ore della nostra vita?> Mi domanda Nash affiancandomi.

<Sì e non devi sederti vicino a me, ricordalo.>

Alza gli occhi al cielo e borbotta: <Pallosa.>

Gli sorrido ed arriviamo.

<Oh eccovi, a-accomodatevi.> Balbetta il custode.

La preside è al suo fianco e dentro l'aula, oltre a noi due, il custode e la preside, ci sono anche Roderick e altre due ragazze.

<Ma porca putt...> Inizia Nash.

<Bene.> Viene brutalmente interrotto dalla preside. <Ora che ci siamo tutti, voi andate a sedervi e datemi tutti i vostri telefoni.>

Così facciamo nel mentre che lei passa con una scatola a prenderli.

Mi siedo dietro Roderick, essendo l'unico posto libero il più lontano possibile da Nash.

Lui è nei posti centrali, al secondo banco.

Non siamo distantissimi, ma è abbastanza.

<Sa che si smagnetizzano così?> Le domanda una ragazza con aria annoiata, mettendo il suo cellulare nella scatola.

<Colpa vostra, tra due ore venite nel mio ufficio a riprenderli.> Dice prendendo quello di Nash.

Tutti sbuffano e lei alza gli occhi al cielo appena arriva a me.

<Ecco.> Dico mettendolo.

<Non si parla signorina Hamilton, o ha intenzione di infrangere le regole pure qui?>

Abbasso lo sguardo nel mentre che lei passa per prendere quello di Roderick.

Nash si volta verso di me e mi guarda preoccupato.

Io gli sorrido per tranquillizzarlo e subito dopo lancia un'occhiataccia alla preside.

<Quindi, buon divertimento.> Sorride ed esce dall'aula.

Appena chiude la porta, sento il custode tirare un sospiro di sollievo e poi dire: <Se dovete parlare, vi prego di farlo a bassa voce.>

Tutti esultano e lui subito ci intima di fare silenzio.

A me, sinceramente, non interessa chiacchierare. Approfitterò di queste due ore per i compiti così che dopo posso starmene in pace e finire la serie tv.

Prendo il materiale dallo zaino e inizio con le varie equazioni che ha assegnato il prof.

Non sono difficili ne molte, quindi probabilmente finirò in mezz'ora.

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