201 - Ti amo nonostante tutto

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<Quindi... oggi conoscerai mia madre.> Dico a Nash mentre finisce di sistemarsi i capelli.

Mi appoggio allo stipite della porta e lo osservo in tutto il suo splendore.

Non so perché, ma ogni giorno sembra diventi più bello... o forse sono io deficiente, ma questo si sapeva.

Sorride e dice: <Già, non vedo l'ora di conoscere la donna che ha messo al mondo la ragazza che amo.>

E non pensavo potesse essere un ragazzo così dolce e che ti riempie di complimenti.

Pensavo fosse freddo e menefreghista anche con la propria fidanzata, ma mi sbagliavo.

<Tu sei già pronta?> Mi domanda lavandosi le mani.

<Si, quindi sbrigati o faremo tardi.> Dico facendo per andarmene, ma lui mi prende dal braccio e mi tira verso di se facendomi appoggiare la schiena al suo petto.

<Dove vai?> Domanda sussurrando al mio orecchio.

<A... A prende la borsa...?> Dico con un po' di fatica.

<E te ne vai senza nemmeno darmi un bacino?> Domanda voltandomi verso di lui.

Mi sorride nel mentre che mi prende il viso tra le sue mani.

Si avvicina pian piano a esso, si ferma a pochi centimetri dalle mie labbra e mi lascia.

<Allora? Sto aspettando.> Dice.

Gli sorrido e mi allontano da lui dicendo: <Mi spiace, ma siamo in ritardo.> E me ne vado lasciandolo lì come uno scemo.

<Ehi non vale stronza! Ritorna qui!>

Mi metto a ridere e prendo la borsa dal divano.

<Sbrigati Nash, probabilmente mia madre si starà preoccupando e poi ci aspetta mezz'ora di macchina per arrivare. Lo sai che non abito in città e in più ci sarà un sacco di traffico.> Dico nel mentre che lui si infila il giubbotto.

Mi metto il cappellino di lana, il cappotto ed esco di casa insieme a lui.

Quasi tutto il tempo delle vacanze, l'ho passato nella casa vacanze di Natalie e Kodey insieme agli altri.

Poi ieri abbiamo festeggiato capodanno fuori e ho bevuto talmente tanto da non ricordarmi più quel che ho fatto da metà serata in poi.

So solo che la mattina... in realtà due ore fa, mi sono risvegliata sul letto con Nash affianco.

Pensavo che avessimo fatto... insomma quello, e invece ero con il pigiama, stessa cosa lui.

Ovviamente, quando si è svegliato, gliel'ho chiesto per avere la conferma e la risposta è stata: <Non mi approfitterei mai di te, anche se la tentazione era tanta dato che non facevi altro che strusciarti su di me e lamentarti perché non ti calcolavo.>

Inutile dire che mi sono imbarazzata talmente tanto che sono corsa via dalla camera nel mentre che lui se la rideva di gusto.

Saliamo in macchina e accende subito motore e riscaldamento.

<Devi dirmi la strada.> Mi dice allacciandosi la cintura.

<Si.> Dico lanciando la mia borsa nei sedili posteriori.

Mi allaccio anche io la cintura e lui parte.

Iniziamo così il nostro tragitto e, dopo un'ora dato il traffico, prendiamo la stradina che da alle case di campagna.

Sento Nash sospirare e battere l'indice della mano sul volante.

<Sei nervoso?> Gli domando.

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