295 - Veramente felice

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Mi sveglio, ritrovandomi incastrata tra le braccia di Nash.

Mi volto dall'altro lato per vedere se Jason c'è ancora, ma non vedo nessuno, il letto è rifatto e le buste di ieri sera sono sparite.

Controllo l'orario sul cellulare, sono le nove di mattina.

Strano, di solito quando non ci sono lezioni si sveglia sempre verso l'ora di pranzo...

Cerco di non svegliare Nash mentre mi alzo, ma lui non collabora stringendomi verso di lui.

<Resta qui.> Lo sento borbottare.

Così faccio e mi sdraio affianco a lui prendendo il cellulare per scrivere a Jason.

"Ehi, tutto ok?"–

Aspetto una sua risposta che non arriva e mi addormento nel mentre che aspetto.

Mi risveglio di colpo, il cellulare mi cade a terra e Nash non è affianco a me.

Sento la porta del bagno aprirsi e Nash esce da lì, lo sguardo spaventato.

<Cosa è successo?> Mi domanda.

Scuoto la testa e prendo il cellulare da terra.

<Grace? Tutto bene?>

Annuisco e controllo le notifiche... Jason non mi ha ancora risposto.

<Cosa stai guardando? Perché hai quell'espressione?> Mi domanda avvicinandosi.

<Jason...>

<Ou... non l'hai sentito stamattina? Ha detto che tornava in camera e poi che sarebbe andato a correre.> Dice.

A correre? Jason? Di domenica mattina? Impossibile.

Notando la mia espressione confusa, Nash sospira e si siede accanto a me.

<È... so che ti sembrerà strano il fatto che lui vada a correre... soprattutto di domenica mattina, ma gli serve per... sai, quel che è successo.> Spiega. <Lo fa per calmarsi senza rifugiarsi nell'alcol. Austin gli ha detto di provarci sotto consiglio di Brad. Poi il resto della storia non la so.>

<Capito.>

<Sta tranquilla, ok? Non preoccuparti e se sei ancora stanca, dormi un altro po'. Sono solo le dieci.> Mi sorride mentre mi accarezza la schiena.

<No... mi alzo.> Così faccio ed entro in bagno per lavarmi.

Quando esco, vedo Nash che parla al telefono.

Appena mi nota dice: <Oh eccola, ora te la passo.> E mi fa segno di avvicinarmi.

Vado a sedermi accanto a lui e mi passa il telefono.

Faccio per parlare, ma la persona dall'altra parte della cornetta mi precede.

<Grace? Mi senti?> Jason.

<Jason? Tutto ok?> Gli domando mentre vedo Nash alzarsi e andare nuovamente in bagno.

<Sì, tranquilla. Mi sono svegliato presto e sono andato a buttare i residui di ieri sera, così da non farlo fare a voi dato che mi avete ospitato.> Spiega. <Poi, sono andato nella mia stanza, mi sono cambiato e sono andato a correre per sgranchirmi un po'.>

<Nash mi ha... spiegato perché.>

<Ah... quindi lo sai.> Dice nel mentre che il suo tono si spegne.

<Già... è una bella cosa, no?... perché non me l'hai detto?>

<Perché... non lo so, non volevo dirlo a nessuno. Volevo che lo sapesse solo Austin... ma poi Nash si è messo in mezzo facendo mille e mila domande dicendo che era preoccupato per me, cosa che mai, e allora gliel'ho detto.> Dice. <Non volevo dirlo a nessuno per non farli preoccupare, dato che ora se vado a correre viene automaticamente associato a quel che è successo.>

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