Capitolo 72 (Temporale)

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(Tre mesi dopo)

Mi sveglio con il rumore delle onde sulla spiaggia, accompagnato da quello del vento, che fischia leggermente.
Non c'è molta luce, quindi deve esserci nuvolo.
Mi stiracchio leggermente, mentre tengo gli occhi socchiusi e cerco con una mano il corpo di Zulema accanto a me, che però non trovo, sentendo solo il materasso freddo.
Alzo leggermente la testa e la vedo.
É in piedi davanti alla finestra, mentre scruta il mare, con una semplice maglietta grigia larga e lunga, che le copre parte dei glutei, coperti da un paio di mutande di pizzo nero.
Tiene una tazza in mano e il suo viso é perso nell'osservare le onde.
Mi ha raccontato che ama il mare.
Lo ha sempre fatto.
Adora vedere la bellezza che porta con se, accompagnata dalla pericolosità.
Il mare mi ricorda Zulema, bellissima ma tremendamente imprevedibile.

"É in burrasca vero?" Dico piano sorridendo, mentre mi siedo sul materasso con le gambe incrociate.
Si gira sentendo la mia voce e mi sorride, annuendo.
Le piace ancora di più quando é cosi, lo noto dai suoi occhi, che si perdono nelle onde.
"Buongiorno" dice camminando verso di me, afferrando un'altra tazza che era sulla scrivania.
Si siede accanto a me e mi passa la tazza, dandomi poi un bacio rapido.
"Grazie" dico sorridendo.
"Perché questa dolcezza?" Ribatto poi curiosa, sorseggiando un po di latte macchiato, ancora leggermente caldo, quindi non lo ha preparato da troppo.
"Non posso?"
"Non é questo. Puoi essere dolce quanto vuoi, ma ti conosco Zule e quando lo fai vuoi qualcosa" dico alzando un sopracciglio, sapendo ormai troppo bene i suoi atteggiamenti.
Se prima ne conoscevo pochi, dopo aver vissuto tre mesi con lei posso affermare di conoscerne abbastanza.
"Mh..." dice sorseggiando l'ultimo po di caffè e appoggiando la sua tazza sul comodino.
"Cosa voglio?" Dice avvicinandosi a me, mentre afferra la mia tazza, poggiandola accanto alla sua.
"Voglio te"
"Mh...ruffiana" le prendo il viso, portando le mie labbra sulle sue.
Stiamo attaccate un po, scambiandoci un bacio lento, poi la stacco, continuando comunque ad accarezzarle il volto.
"Zulema...sei pensierosa...cosa c'é?"
"Niente Bionda"
"E pensi che io ti creda?" Un tuono romba nel cielo, facendomi sussultare.
"Cazzo..." mi stringo nella semplice maglietta che ho indossato ieri sera dopo aver fatto l'amore con Zulema.
Ormai ogni notte é cosi, passiamo la giornata con le altre, per poi donarci a vicenda una volta a letto, perdendoci in noi.
Perdendoci in tutto ciò che abbiamo.
In tre mesi il nostro rapporto é cresciuto tremendamente tanto e ogni notte che passiamo insieme é sempre più bella.
Ci lega sempre di più.
"Maca..." si alza e afferra la sua felpa che ieri notte ho gettato sul pavimento.
"Tieni" sorrido e la infilo, venendo pervasa dal suo profumo.
"E tu?"
"Io sto bene non ho freddo"
"Sicura?"
"Si Rubia" dice sdraiandosi sul materasso.
"Cosa c'è Zule?" Mi sdraio accanto a lei, reggendomi, appoggiando il gomito al letto.
"Maca niente. Ti metti giu? Dai zitta un po" mi tira, facendomi appoggiare al suo petto, per poi portare una mano sulla mia schiena.
"Ti odio quando non mi parli" dico accarezzando il suo fianco scoperto, provocandole i brividi.
Chiudo gli occhi, cercando di non pensare alla sensazione che ho nel petto, per godermi questo momento.
Metto il viso nell'incavo del suo collo, lasciandoci di tanto in tanto dei baci leggeri, accompagnati da carezze sulla sua pancia.
"Se continui finisce male..." dice accarezzandomi i capelli, facendomi ridacchiare.
"Volevo essere dolce"
"Lo so. Ma io non ho detto che sarà rude. Ho detto che finirà male perché potrei non farti uscire per tutto il giorno"
"Mh...tanto credo che ci sia in arrivo una tempesta" dico alzandomi maliziosa, per mettermi a cavalcioni sul suo corpo.
"Mh..." mette le mani sulle mie gambe nude, accarezzandomi.
Mi abbasso sul suo corpo, baciandola.
Cerco subito la sua lingua, che trovo, mentre sento le sue mani stringermi i glutei.
É un bacio lento e dolce, cosa che mi sta facendo impazzire.
Mi eccita quando fa la rude, ma quando é dolce, mi fa provare sensazioni bellissime.
Le prendo il viso, tenendola ferma, mentre le sue mani scorrono lungo il mio corpo, arrivando alla felpa.
"Non serve più questa no?" Dice maliziosa, mentre la sfila, con il mio aiuto, gettandola poco lontano.
"E nemmeno questa" dico io, alzandole la maglietta e baciandole la pelle calda della pancia.
"Mh..." mi aiuta nei movimenti tenendomi le mani nei capelli biondi, e spingendo leggermente la mia testa contro alla sua pelle.
Scendo sempre più verso il basso, allargandole le gambe per infilarmi in mezzo.
Arrivo ai suoi slip, che bacio sul punto del clitoride, facendola fremere.
"Continua..." dice piano, mentre mi spinge la testa verso il basso, facendomi capire cosa vuole.
"Calma...abbiamo detto dolce no?" Dico sorridendo, mentre gioco con l'elastico dei suoi slip.
Continuo a scendere e le lascio dei baci caldi in tutto l'interno coscia, mentre sento dei piccoli versi uscire dalla sua bocca.
Bacio tutta la sua apertura, ancora coperta dalle mutande, facendola gemere.
"Maca..." mi spinge la testa e ridacchio, prendendole poi la mano.
La bacio e la poggio sul materasso.
"Ferma...non toccare"
"Macarena..."
"Ferma" ripeto seria, e vedo che appoggia la testa al cuscino, soffiando una risata.
Rido anche io, e poi continuo il mio percorso.
Abbasso leggermente l'elastico, non troppo, ma abbastanza per baciarla appena sopra al clitoride.
"Mh..." geme leggermente, mentre la vedo stringere le lenzuola al posto dei miei capelli.
Decido di smetterla di torturarla e le sfilo piano gli slip, con il suo aiuto, e li getto ai piedi del letto.
Bacio più volte il suo clitoride che risponde subito, cominciando a pulsare.
"Bionda...mh" freme e vedo la sua impazienza di sentirmi. Sorrido, poi, senza aspettare troppo, lecco tutta la sua apertura, facendola gemere.
Stringe con più forza le lenzuola, mentre la mia lingua affonda in lei.
"Guardami Zule" le mie mani tengono le sue gambe aperte, mentre la mia lingua continua a darle piacere.
"Ahhh..." affondo più volte in lei, perdendomi nei suoi gemiti e ansimi, che arrivano alle mie orecchie come musica.
Amo vederla pervasa dal piacere per me.
Vedere che si fida e mi lascia fare.
"Zule...guardami" lo fa e una vampata di calore mi arriva nel basso ventre, mentre mi guarda con il suo sguardo profondo, con il petto che si alza e si abbassa con insistenza e con la bocca leggermente schiusa per gemere.
Aumento i movimenti, entrando ancora di più in lei.
"Ahhh...Maca" porta le mani tra i miei capelli, ma io la fermo nuovamente, mettendole le mani sul letto.
"Ferma" dico staccandomi appena.
"Ahhh..." geme, in preda al piacere e io torno su di lei.
Muovo lentamente la lingua sul clitoride, mentre sento il suo corpo impaziente di sentirmi ancora.
Spinge i fianchi contro la mia bocca, ma mi stacco leggermente, guardando la sua intimità.
Vedo che mi guarda, quindi mi prendo altri momenti per guardare la sua apertura, facendola sentire amata e desiderata.
Poi porto i miei occhi nei suoi, scrutandola e sorrido, pensando a quanto la amo.
A quanto amore provo nei suoi confronti.
Lei é tutto ciò che mi serve.
Mi basta lei per essere felice.
Sorrido e poi ricomincio a leccare il suo clitoride, velocizzando leggermente i movimenti.
Geme, inarcando un po la schiena, mentre porto un dito vicino al suo ingresso.
"Zulema cazzo...quanto sei bagnata"
"Mh..." mi prende la testa, spingendola, ma ancora una volta le tolgo le mani.
Il mio dito entra appena, per poi uscire, mentre la mia lingua continua a stimolarle il punto più sensibile.
"Macarena...ahhh"
"Mh" mugugno sulla sua intimità.
"Entra" mi viene da sorridere, ma non ho intenzione di staccarmi.
Adoro sentirla.
Sentire il suo profumo.
Il suo sapore.
I suoi gemiti.
Sentire il suo corpo che si contorce sotto al mio tocco.
"Mhh...ahhh...Bionda entra" quello che sono sicura dovesse arrivare come un ordine, é arrivato più come una supplica.
"Mh...dillo"
"Smett...ahhh" stringe forte la testiera del letto, quando infilo il dito in lei, per poi estrarlo.
"Smettila con questa...storia"
"Mh...é cosi bella" dico mentre gioco con il suo clitoride.
"Maca entra..."
"Sto aspettando" alza gli occhi al cielo sentendomi e io faccio scorrere la mia lingua tra le sue pieghe, dandole un incentivo. Il mio dito spinge sul suo ingresso, aspettando di sentire quelle due parole magiche, che uscite dalla sua bocca suonano ancora meglio.
"Ahhhh..." geme, mentre i suoi fianchi cercano di ottenere qualcosa.
"Maca..."
"Mh...dimmi" mi guarda un po, mentre continuo a baciare la sua intimità, guardandola.
"Stronza..." sorrido, e poi passo la lingua circolarmente sul suo clitoride.
"Ahhh" mi stacco ancora una volta, e vedo la sua espressione, che dice quanto é al limite.

"Fammi tua"

Ed eccole, le parole che uscite dalla sua bocca mi fanno fremere.
Due semplici parole.
Otto lettere.
Che dette da lei, sono ancora più belle e piene di significato, perché le ha dette solo a me.
Solo a me ha permesso tutto questo, e mi sento cosi bene.
Il mio dito affonda in lei, cominciando a fare dentro e fuori con lentezza, mentre porto la lingua a stimolarle il clitoride.
"Ahhhh..." geme, e porta le mani nei miei capelli, ma ora la lascio fare.
Li stringe, aiutandomi nei movimenti, mentre il mio dito aumenta la velocità, facendola gemere.
"Ahhhh...R-Rubia" le tengo le gambe, percosse da brividi e spasmi.
"Ahh...Vieni qui" mi tira i capelli, facendomi staccare dalla sua parte sensibile e mi porta su, fino al suo viso, mentre le mie dita continuano a spingere.
La bacio, facendole sentire il suo stesso sapore, e cerco subito la sua lingua, che trovo.
Lottano, si avvinghiano e si donano, ma quando aggiungo un secondo dito, apre la bocca per gemere.
Le prendo il labbro inferiore e spingo le dita più in profondità, cercando il suo punto G.
"Mh...vieni Zule..." butta indietro la testa, mentre tiene la mia con le mani.
Porto le labbra sul suo collo esposto, baciandolo e mordendolo.
"Ahhh..." geme, per poi mordersi il labbro inferiore.
"Maca...di più..." alzo la testa, mentre la guardo impaziente di avere di più e porto la mano libera sul suo mento.
"Zulema che supplica?"
"Cazzo Macarena dammi di più" dice con il suo solito tono arrogante.
"Ecco...adesso ti riconosco" sbuffa una risata, che subito viene strozzata da un gemito, quando infilo un terzo dito.
"Ahhhh" vedo la sua mano che cerca un appiglio, e io porto la mano libera sulla sua, intrecciando le dita, per poi posarle sul materasso.
"Vieni per me" ripeto, mentre le tre dita pompano in lei.
Stringe forte la presa, per poi portare l'altra mano sulla mia gola.
Stringe leggermente, facendomi sentire il brivido d'eccitazione e poi geme forte, tirandomi sulle sue labbra.
Mi bacia, mi morde e lecca le ferite che mi lascia, mentre é immersa nel piacere puro.
L'unica cosa che separa i nostri corpi é la mia maglietta sottile.
"Toglila" dice tirandola, mentre sento scosse di eccitazione.
Glielo lascio fare e la getta poco lontano, mentre posa la bocca nella valle dei miei seni, facendomi rilasciare un gemito. Mi tiene attaccata a lei con le mani, che poggia sulla mia schiena ora nuda.
Arriccio le dita dentro di lei, e finalmente trovo il punto perfetto.
Spalanca la bocca gemendo forte e io mi metto nell'incavo del suo collo, attaccando i nostri corpi.
Bacio ogni centimetro della sua pelle delicata, mentre la sento gemere per le mie dita che colpiscono quello stesso punto.
"Ahhh" sento le sue pareti stringersi intorno alle mie dita.
"Mh...vieni Zulema...vieni per me" la incito, mentre mi graffia la schiena.
Le mordo le labbra, per poi baciarle.
Poche spinte, in cui i nostri corpi si fondono, e viene sulle mie dita, urlando il mio nome.
Lascio che l'orgasmo si calmi, sfilando due dita, ma accompagnandolo con uno, che muovo con lentezza.
Quando si calma estraggo anche l'ultimo dito, e lo porto alla bocca, mentre mi guarda.
"Sei buona" dico, mentre lei scuote la testa, con un sorriso malizioso sul viso.
Sorrido e bacio il suo petto, mentre le accarezzo il braccio con le dita.

"Maca..." la sua voce risuona nella stanza silenziosa, pervasa solo dal rumore del temporale all'esterno, dopo vari minuti in questa posizione.
La pioggia picchietta sul vetro della finestra, mentre i tuoni rombano nel cielo.
"Dimmi"

Ed ecco che la mia stabilità, che credevo di aver creato in questi tre mesi, svanisce.
La quotidianità a cui pian piano ci eravamo abituate torna ad essere caos.
Sono bastate poche parole per farmi rabbrividire.
Per farmi avere paura.
Paura di perdere tutto quello che abbiamo costruito in questi ultimi mesi.
Perdere questa normalità a cui mi stavo affezionando.
E forse me lo aspettavo, ma sentirlo, cambia tutto.

"...ho bisogno di quell'adrenalina"

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Bene...Zulema QUE COÑO HACES?🤯

Cosa mi porta ad amarti? -Zurena-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora