Capitolo 7 (perche sei qua se mi odi?)

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"Riccia la smetti?" Rido, mentre prendo il vassoio e mi metto in fila.
"Maca dai! È una bellissima ragazza, simpatica e alla tua altezza"
"Si può sapere perché ci tieni tanto che io mi metta con lei adesso?"
Antonia ci mette nei piatti della schifosa sbobba verde e un pezzo di carne, che ha tutto tranne che un bell'aspetto.
La guardo male e lei alza gli occhi al cielo.
"Non è colpa mia! Abbiamo finito tutto e il camion ha avuto problemi. Abbiamo solo questa roba già pronta" sbuffo e poi le faccio cenno di non preoccuparsi, mentre la Riccia di fianco a me prende le stesse cose, rivolgendomi uno sguardo disgustato.
Scoppiamo entrambe a ridere e ci dirigiamo al tavolo, dove troviamo Tere e Bambi.
"Comunque ci tengo perché voglio che tu sia felice. So che tengo ancora a te, ma so anche che la nostra relazione non può funzionare. Voglio che tu stia bene...e Kesha sicuramente può farti stare bene" sorrido e le rivolgo uno sguardo di comprensione.
"Grazie Riccia" annuisce e mi lascia un bacio sulla guancia, prima di sederci con le altre.
"Avete visto che schifo?" Bambi mi guarda con un'espressione nauseata in volto.
"Si cazzo" dice la Riccia prendendo un cucchiaio di quella roba e facendolo ricadere di nuovo sul vassoio, schifata.

"Ma che merda è?! Io non lo mangio questo schifo!" Saray si siede, sbattendo il vassoio sul tavolo, seguita da Zulema che si siede al suo fianco, senza fiatare e senza rivolgermi la parola. La guardo, sperando almeno in un contatto visivo, che mi concede, incollando i suoi occhi ai miei.
Le sorrido, mentre lei mi guarda per poi farmi un cenno di saluto e guardare nuovamente il suo vassoio. Prende in mano il cucchiaio, raccogliendo un po di quella roba verde e fa per metterselo in bocca, ma Saray glielo sbatte via.
"Non mangiare questa merda!"
"Saray cazzo..." dice pulendosi la manica che si è sporcata.
"L'ho fatto per te, potrebbe ucciderti questo schifo" ridono entrambe e io mi perdo in quel sorriso, così spontaneo. Poche volte l'ho vista ridere davvero e con così tanta spontaneità, e quasi tutte quelle poche volte lo faceva con Saray.
Una fitta mi pervade lo stomaco, la stessa che avevo provato qualche giorno fa.
"Hey..." la riccia mi da una gomitata leggera, risvegliandomi dal mio stato di trans.
"...tutto bene?"
"Ehm sisi...io mi alzo, tanto non la tocco questa roba" mi alzo, svuotando tutto nel pattume e dirigendomi fuori.
Quella fitta, che prima era fortissima, ora si sta affievolendo, ma rimane comunque dentro di me, lasciandomi una marea di domande.
Cerco di capire con insistenza di cosa si tratta.
Fastidio? Gelosia?
Ogni cosa, ogni sensazione e ogni cellula del mio corpo, mi sta comunicando la stessa identica cosa.
La mia testa ancora non vuole crederci, ma il mio cuore...beh quello sta cedendo.
Il mio cuore vuole capire. Vuole esplorare queste sensazioni e capirne il vero motivo.
Sono appoggiata al muro, immersa nei miei pensieri e non c'è nessuno. Questo mi permette di rilassarmi. Se c'è una cosa che odio di questa cazzo dì prigione, è il caos e la mancanza di privacy.

Ad un tratto la porta si apre, facendo rumore e distogliendomi dai miei pensieri. Zulema appare in tutto il suo splendore, con una mela in mano, andandosi a sedere sul muretto poco distante.
Mi da le spalle e sono certa non si sia accorta della mia presenza.
Vedo il suo sguardo cambiare quando gli occhi scrutano la grande macchia rossa sul pavimento. Una macchia che le ricorderà per sempre il dolore che porta dentro.
Mi avvicino e le metto una mano sulla spalla, facendola sussultare.
"Calmati...sono io"
"Lo sai che non si arriva alle spalle della gente?"
"Scusa..." mi siedo di fianco a lei e la guardo, mentre i suoi occhi sembrano profondamente tristi.
"Zulem-"
"No" mi interrompe bruscamente, dicendo una semplicissima parola. Mi fa incazzare quando fa cosi. Io provo ad aiutarla ma ogni volta lei mi respinge, chiudendomi fuori.
Mi alzo di scatto, sbuffando e stavo per andarmene, quando le parole di Saray mi tornano alla mente. Riaffiorando violentemente.

lei non è solo quello che dimostra, ecco perché la sopporto

Alzo gli occhi al cielo e mi volto a guardarla, con la testa bassa e lo sguardo fermo. È impassibile.
Il passato deve averla ferita davvero tanto e io non sono nessuno per giudicare il modo in cui ha deciso di affrontarlo.
Mi volto e mi fermo a due passi da lei, facendole alzare la testa.
"Non te ne stavi andando?" Dice ironica, senza guardarmi.
"Ho cambiato idea" fa una risatina per poi annuire. Mi risiedo al suo fianco e le passo una sigaretta.
"Vuoi?" Annuisce e la prende. La mette in bocca e si sporge verso di me per farsela accendere. Accendo anche la mia, mentre lei mi scruta, guardandomi il petto, per poi mettersi a ridere.
Alzo gli occhi al cielo e la guardo.
"Cosa c'è adesso?"
"Niente Bionda...solo..."
Aspira il fumo e lo rilascia in aria, lasciando scoperto il collo, su cui mi soffermo.
"...hai fatto tante storie per la felpa e adesso sei la prima a non toglierla" abbasso lo sguardo, leggermente imbarazzata e le rivolgo un sorriso isterico.
"Beh...nemmeno te a quanto vedo"
"Mh...io però non mi sono lamentata" i nostri occhi si incollano e i miei finiscono sulle sue labbra.
Fa un sorriso, per poi mettersi in bocca la sigaretta.
Faccio lo stesso, distogliendo lo sguardo, diventato troppo intenso da sostenere.
"Perché sei qua se mi odi?"
"Che?"mi distoglie dal pensiero delle sue labbra, che mi attirano più di quanto io non voglia ammettere.
"Mi hai detto in faccia che mi odi...é cosi?" Non la riconosco. Cosa sta facendo? Da quando le interessa se le persone la odiano o no?
Abbasso la testa e sorrido, per poi riguardarla.
"Non lo so...ci devo pensare" guardo in alto, facendo finta di pensare e finalmente eccolo. Ride. Ma non istericamente o per prendermi in giro, ma semplicemente perché l'ho fatta ridere. Spontaneamente. Il suono di quella risata mi arriva dritto al cuore, facendomi rabbrividire.
"Non sai mentire..."
Rido anche io e la guardo, facendo un tiro.

"Ho come la sensazione che parteciperai al torneo...é vero?" Mi giro e la guardo, non sapendo minimamente di cosa stia parlando.
"Che torneo?" 
"Quello di boxe bionda" scuoto la testa e mi domandò perché non ne sapessi niente.
"Mi sarò sbagliata"
"No...gareggerò" non ne sapevo nulla, ma avevo gia deciso di tornare in palestra, e questa gara sarà uno stimolo in più.
Ride e scuote la testa, gettando la sigaretta finita poco distante, seguita da me.
"Brava...non farti uccidere" si alza e fa per andarsene ma d'istinto le prendo il polso, bloccandola. Lei guarda la mia presa, che non mollo.
"Perché? Ti dispiacerebbe?" Non so con quale coraggio io abbia detto quelle parole, ma le ho dette. Forse per questo mio profondo desiderio di capire. Forse perché voglio sentirmi dire che qualcuno tiene a me. O forse perché voglio che lei tenga a me.
"Mh...no..." si avvicina al mio viso, mentre la mia mano è ancora a stringerle il polso.
"...semplicemente solo io posso avere l'onore di toglierti la vita" la guardo, con il fiato spezzato.
"Non sarai troppo sicura di te? Cosa ti fa pensare che tu riesca ad uccidermi?"
"Tutto bionda..." si gira e dato che la mia presa è diventata molto debole, sfila il polso e si dirige verso la porta.
"Ti stai sbagliando Zulema..."
Si ferma sulla porta e si gira per guardarmi.

"No...io non mi sbaglio mai"

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Giuro che ci siamo quasi...😌😏💋

Cosa mi porta ad amarti? -Zurena-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora