Sono nel letto come minimo da due ore e saranno le 4 passate. Sono sdraiata su un fianco, dando le spalle alla porta e sono ancora vestita esattamente come all'inizio di questa serata, con il vestito aderente che mi stringe il corpo, ormai asciutto per le varie ore trascorse. Poiché mi stringe forte, lo sento come una gabbia, che mi imprigiona, mentre le lacrime mi rigano il viso, e il mio respiro è accelerato. Nonostante tutto, non ho nemmeno la forza di alzarmi per mettermi qualcosa di più comodo e per lavarmi il trucco colato che mi irrita e mi sporca la pelle.
Ho sentito rientrare le altre circa un ora fa, ma nessuno si è azzardato ad aprire quella maledetta porta.
Non mi interessa dove sia Zulema ora, e se c'è una parte di me che vorrebbe solo perdonarla, per avermi abbandonata, l'altra parte di me mi dice di non cascarci ancora.
Mi dice di smettere di amarla.
Ma questa é una cosa impossibile.
Lo so io, e lo sa anche la mia testa, che continua a torturarmi di pensieri.
Continua a farmi rivivere momenti con lei. Momenti che mai dimenticherò, ne sono certa.Improvvisamente sento la porta aprirsi dietro di me e smetto di singhiozzare, cercando di mostrare una sicurezza, che è evidente io non abbia ora.
"Vattene Saray...so che sei qua per tirarmi su, ma ora non ne ho voglia" la mia voce esce strozzata e spezzata dal pianto.
Per alcuni secondi il silenzio più assoluto cala nella stanza, poi sento il materasso abbassarsi dietro di me.
"Vattene ti prego Saray..." mi sento avvolgere con un braccio intorno alla vita da dietro, mentre un corpo caldo si appoggia alla mia schiena.
Ed è proprio in questo istante che riconosco subito il profumo forte di menta e tabacco che da mesi non sentivo.
Riconosco il corpo appoggiato al mio e scuoto la testa, cercando di liberatmi dall'abbraccio, dimenandomi, ma ad ogni mio sforzo, la sua presa aumenta sul mio corpo.
"Lasciami! Zulema lasciami!" Urlo, ma lei mi avvolge sempre di più, stringendomi a se con entrambe le braccia.
"Ti prego calmati" mi sussurra all'orecchio, facendomi riempire di brividi nel sentire il suo fiato caldo sul collo.
"No devi lasciarmi! Ti prego lasciami!" Piango mentre mi giro, e la spintono, cercando di spingerla via, ma lei prontamente mi ferma i polsi e mi tira a se, abbracciandomi e tenendomi saldamente il corpo, per impedirmi di fare qualsiasi cosa.
"Fanculo..." dico sussurrando, stremata e stanca di scappare continuamente da lei. Stanca di dover combattere contro me stessa, nel vano tentativo di dimenticare o di sopprimere qualcosa che so già sia impossibile.Sento le forze abbandonarmi il corpo, e piano piano mi rilasso, tra le braccia di Zulema, che man mano che sente i miei muscoli rilassarsi, allenta la presa.
Comincio a piangere, mentre porto le mani sulla schiena della mora e la stringo, infilando la testa nell'incavo del suo collo. Inalo suo profumo, così dannatamente perfetto e mi accoccolo sempre di più a lei, arrendendomi al tentativo disperato dì salvaguardarmi.
"Sei una stronza" dico sussurrando mentre lei mi accarezza la testa.
"Shh..." mi dice piano. Mi stacco leggermente da lei, per permettermi di guardarle il viso. Rimaniamo per secondi infiniti a guardarci, seguendo ogni lineamento, ogni movimento, ogni imperfezione della pelle, ogni bellezza, come se volessimo imprimerci nella mente il nostro ricordo. Passo i polpastrelli delle dita sul viso di Zulema, in cerca di una conferma che sia qui davvero."Sono qui Bionda"
"Lo so, ma..." scuoto la testa, mentre una lacrima mi riga il volto, seguita subito dopo da Zulema, la quale si ritrova a dover gestire un vero e proprio sentimento. Non ci è abituata. Non ha amato per così tanto tempo da farle male.
Faccio scorrere le mie dita sulle sue labbra, che accarezzo, tenendo lo sguardo puntato su quest'ultime e istintivamente mi sporgo leggermente in avanti, compiendo un movimento quasi impercettibile, che invece lei ha notato subito.
Le si apre un leggero sorriso sul viso e io la guardo, sorridendo di rimando.
Si avvicina anche lei e io le metto una mano sul volto, tirandola verso di me.
Arriviamo a pochi centimetri di distanza, con le labbra che si sfiorano, senza però entrare in contratto.
"Non cambia nulla, sei una figlia di puttana" dico sussurrando, facendole arrivare il fiato caldo sulle labbra.
"L'ho fatto per te"
"Cazzate...se avessi voluto fare qualcosa per me, non mi avresti mai lasciata" chiudo e apro i miei occhi velocemente, mentre li sento bruciare per il pianto lunghissimo. Sono rossi, gonfi, e pieni di trucco nero, lo so, ma questo non impedisce all'araba di farmi sentire desiderata.
Le mie labbra ancora sfregano contro quelle di Zulema, toccandosi leggermente.
"Scusa" alzo i miei occhi di scatto, puntandoli in quelli della mora.
La guardo mentre mi sta chiedendo scusa. Si sta scusando, cosa che Zulema fa molto raramente, mentre io non resisto più.
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Cosa mi porta ad amarti? -Zurena-
FanfictionZulema e Macarena sono sempre state due anime opposte. Lo Yin e lo Yang. Il buio e la luce. Ma tutto questo forse é dettato da qualcosa di più grande di loro. Una forza. Un destino. Che inevitabilmente le lega e le tiene unite, impedendo che si ucci...