Capitolo 40 (⚠️)

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(Grazie Laura, amore, per la foto ti amo AHAHAH😂❤️)

Sento dei baci umidi sulla pelle, che partono dalla mia spalla, per poi risalire lungo il mio collo. Sorrido mentre mugugno qualcosa e sento il braccio di Zulema sulla mia vita stringere la presa, per avvicinarmi al suo corpo. Ho la schiena attaccata al suo petto caldo e giro la testa leggermente per lasciarle accesso completo.

"Mh..." mugugno tra un bacio e l'altro, mentre mi giro verso di lei, guardandola.
Le passo una mano in mezzo ai capelli neri e le accarezzo la testa, mentre lei tiene gli occhi puntati nei miei, con un sorriso compiaciuto sul viso. Si avvicina e mi lascia un bacio caldo sulle labbra, che io subito ricambio, lasciandogliene un altro, mentre le immagini di ieri notte mi tornano alla mente.

Dopo essere uscite dalla doccia, mi stavo tamponando i capelli bagnati, mentre Zulema si metteva l'intimo e una maglia larga che le ho prestato.
"Se Saray mi vede le verrà una crisi di nervi per tutto quello che è successo"
"Scusa ma non ti ha aperto Saray?
"No, non c'è nessuno in casa Bionda"
"Ah...avrei giurato di averle sentite entrare" dissi, per poi girarmi e appoggiarmi al lavandino, stringendone l'estremità con le mani.
Poi improvvisamente analizzai le parole della mora e spalancai gli occhi.
"Scusa ma come hai fatto ad entrare allora?"
"Mh...diciamo che..." si alzò, camminando lenta, per poi venire verso di me, che indossavo ancora solo l'accappatoio.
Mi mette una ciocca di capelli umidi dietro all'orecchio e poi si è avvicinata alle mie labbra, sfiorandole.
"È un segreto" mi guardava, con quei suoi occhi verdi, stupendi e, finalmente, senza barriere, senza paura. Le sorrisi, smorzando una risata e unii le nostre labbra. Inizialmente ci siamo baciate con calma, facendo muovere le nostre labbra, poi, però, il bacio cominciò a diventare più profondo, mantenendo comunque una lentezza straziante.
Le nostre lingue si cercarono, avvinghiandosi ed esplorando la bocca dell'altra. Morsetti leggeri prendevano le nostre labbra, negli attimi in cui ci staccavamo per respirare. Dal bacio, qualcosa scattò nuovamente in noi e Zulema si staccò, per guardarmi negli occhi e incatenare i nostri sguardi.
Sguardi che dicevano solo una cosa: cazzo quanto mi sei mancata. Improvvisamente la dolcezza e la malinconia si impossessarono di noi, facendo scoppiare una passione lenta e piena d'amore, che lasciava intendere tutto il dolore che aveva provocato la distanza che ci separava.
Una distanza che in quella notte ci ha portato cosi vicine. Cosi unite.
Piano piano, senza che le nostre labbra si staccassero mai, e con qualche fermata attaccate ai vari muri della casa, arriviamo alla camera. Mi fermai dando le spalle al letto e Zulema si stacco leggermente da me per sciogliere la cintura di cotone del mio accappatoio. La lasciai fare, mentre i miei occhi non si staccavano dalle sue labbra morbide. Labbra che volevo solo sentire su di me, dopo tutto quel tempo.
Lasciai cadere lentamente l'accappatoio alle mie spalle e rimasi completamente nuda davanti a lei.
La vidi squadrarmi l'intero corpo, bramandomi e allo stesso tempo amandomi.
L'ho visto nei suoi occhi.
L'amore e la passione.
Due cose che insieme hanno fatto scoppiare quello che successe due secondi dopo.
Mi sedetti sul letto e Zulema si mise a cavalcioni su di me. Mi spinse dalle spalle sul letto, facendo appoggiare la mia schiena al materasso freddo, che mi fece rabbrividire. Lo sbalzo di temperatura tra il lenzuolo freddo e il suo corpo caldo mi provocò una scossa lungo tutta la colonna vertebrale e poi le sue labbra si appoggiarono sul mio collo, mordendolo e baciandolo.
Rimaniamo li a baciarci per non so quanto tempo e poi, come se fosse inevitabile, cominciamo a fare l'amore. Niente sesso.
Niente scopata.
Niente di tutto ciò.
Abbiamo fatto qualcosa che non centrava niente con tutto quello che abbiamo sempre fatto, e che ha superato anche quella volta in cui ho creduto di aver fatto l'amore con lei.
Solo ieri notte ho capito realmente cosa vuol dire fare l'amore con Zulema. Tutto quello che mi è mancato in tre mesi, tutto quello che ho cercato in scopate occasionali o in Michael, non avrebbe mai potuto sostituire quello che ho provato.
Abbiamo continuato a donarci l'una all'altra per ore, perdendo poi il conto dello scorrere del tempo. Nemmeno la luce del mattino osò disturbare, grazie alle tapparelle chiuse.
Quelle ore, in cui sono venuta troppe volte, erano alternate tra il donarci a vicenda e carezze e baci.
Ore, che si sono concluse con la cosa che mi ha resa più felice del mondo.
Ero tra le braccia di Zulema, ignara di quello che stava per dirmi, esausta per la passione che mi aveva consumata, quando Zulema pronunciò quelle due parole, che uscite dalla sua bocca erano ancora più belle.
"Ti amo"
Mi alzai subito dal suo petto, cercando i suoi occhi e le lacrime riempirono i miei, mentre un sorriso si aprì sul mio viso. La baciai, e poi ancora, e ancora, finché non ci addormentammo l'una nelle braccia dell'altra, a non so che ora della mattina.

Cosa mi porta ad amarti? -Zurena-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora