Capitolo 4 (Una madre di merda)

2K 101 31
                                    

Mi butto sul letto, appoggiando la testa sul cuscino. Mi guardo intorno e in cella non c'è nessuno. Ne approfitto per leggere un po prima che chiudano le celle e arriveranno tutte le altre, spezzando il silenzio. Mi giro verso la mia mensola e mi accorgo che è vuota.
"Dove cazzo sono i miei libri?" Sussurro, parlando con me stessa e poi i miei occhi vanno sulla mensola di Zulema.
"Ma che brutta stronza" mi alzo, salgo sul suo letto e leggo tra i libri i vari titoli, trovando i miei. Ne sfilo uno e un foglio bianco cade finendo per terra. Scendo e lo raccolgo, rigirandomelo più volte nelle mani.
Non dovrei aprirla.
È sua.
La curiosità mi sta divorando lo stomaco e cosi apro lentamente il foglio ripiegato su se stesso.

Avevi ragione...sei una madre di merda. Che cos'è allora che mi lega a te?

"Cosa cazzo fai!?" La lettera mi viene strappata via dalle mani con violenza e vengo sbattuta violentemente contro al muro, con una mano che mi stringe la gola.
"Z-zulema..."
"Devi imparare a non intrometterti nei problemi altrui bionda. Devi imparare a stare al tuo posto" la presa aumenta e il mio respiro comincia a fare fatica a passare. Le prendo il polso, cercando di staccarla, ma non ci riesco e la guardo negli occhi, implorandola con lo sguardo.
Aggrotta per un millesimo di secondo le sopracciglia, per poi mollarmi.
Tossisco, tenendomi la gola e quando rialzo gli occhi lei si mette davanti al mio viso.
"Macarena non toccare mai più le mie cose".
Poche volte le ho sentito dire il mio nome intero. Lo fa solo quando è tremendamente infuriata. Lo fa per sottolineare la sua ira. La sua rabbia.
Mi guarda un'ultima volta e si sdraia sul letto, non rivolgendomi più la parola. Ad un tratto entrano le altre e Saray si accorge che qualcosa non va.
"Hey cosa succede?"
"Niente va tutto bene" precedo Zulema nel rispondere, nel mentre che le mie mani sono ancora sul mio collo.
"Fammi vedere" mi sposta le mani e nota i segni che mi ha lasciato la mora poco fa.
"Zulema sei impazzita?"
La mora non da cenno di risposta e Saray fa per scuoterla, ma io la blocco.
"No..." le prendo il braccio e scuoto la testa, come per dirle di non continuare.
"Lei...lasciala stare" la gitana mi guarda, scrutando il mio viso con attenzione.
Capisce la situazione e annuisce, allontanandosi da lei. Zulema si sdraia, girandomi le spalle. Mi sento in colpa. Nonostante mi abbia quasi strangolata, me lo merito. Non avrei dovuto toccare una cosa cosi personale come una lettera.
"Mh..." faccio per parlare ma lei non fa il minimo accenno a girarsi. Mi arrendo, scuoto la testa, e mi dirigo nuovamente verso il mio letto. Mi arrampico su, con l'aiuto di Goya, che dorme sotto di me, e mi appoggio sul cuscino, continuando a guardarla. Ha un fisico così perfetto. Così bello. Così dannatamente pieno di storia. La sua storia.
Le parole che ho letto nella lettera mi si ripetono nella testa all'infinito.
sei una madre di merda.
Non posso pensare a cosa si provi nel sentirlo dire da tua figlia. Non ho letto tutta la lettera e devo dire che la curiosità mi attanaglia lo stomaco. Non perché voglio intromettermi, ma perché voglio conoscere Zulema. Voglio conoscere la sua vita. I suoi pensieri. La sua storia. Voglio capire meglio cosa prova e come si sente. Se proprio dobbiamo essere unite da qualcosa di più grande di noi, almeno voglio farlo bene. E credo che siamo partite con il piede sbagliato. Io ho sbagliato. Mi accoccolo sul cuscino, continuando a guardala e immersa nei miei pensieri mi addormento.

"Maca...Bionda svegliati!" Mi sento scuotere dalla spalla e mi alzo di scatto. Non avevo minimamente sentito la sirena e tra due minuti le guardie passeranno a fare il controllo prima di lasciarci andare a fare colazione. Scendo di fretta e mi metto a fare il letto, prima che le guardie arrivino.
"Ma come hai fatto a non sentirla? È una cazzo di bomba" la Riccia ride e mi prende in giro, dandomi una leggera pacca sulla spalla.
"Sai Kabila, intromettersi nelle vite altrui ruba energie" Zulema spezza quella serenità che si era appena creata. Parla non guardandomi in faccia, mentre si infila la giacchetta. Abbasso lo sguardo e sento la Riccia di fianco a me agitarsi.
"Senti stronza..."
"No!" La blocco, cosi come ho fatto con Saray ieri sera e lei mi guarda stranita.
"Cazzo ora la difendi anche?"
"Non è questo! Solo che lei ha..." mi blocco, capendo che stavo per mostrarmi debole davanti a lei. Mi stavo per sottomettere.
Stavo per togliermi la maschera, abbassando l'orgoglio.
"...lei ha bisogno di svegliarsi un po" correggo subito ciò che stavo per dire e lei sbuffa rumorosamente. Le sbarre si aprono e Zulema esce con passo svelto, dirigendosi alla mensa.
Sbuffo, scuotendo la testa e abbassando lo sguardo.
"Le passerà" Saray mi mette una mano sulla spalla e mi guarda dolcemente. Io annuisco di rimando e ci incamminiamo verso la mensa, sedendoci al tavolo di Zulema. Mi ci piazzo davanti e la guardo, mentre tiene lo sguardo fisso sulla ciotola ancora piena.
"Zulema..."
"Bionda no...." si alza di scatto e con violenza scaraventa il contenuto del vassoio nel cestino, uscendo dalla stanza.
Sta volta no. Sta volta non le lascerò fare la solita sfuriata per poi essere lasciata sola.
Dopo alcuni minuti esco anche io, un po di fretta e la cerco in tutti i corridoi, ma poi mi viene in mente qual'è l'unico posto in cui sono certa che sia. Esco in giardino e la trovo in piedi sopra alla macchia di sangue, con in mano la sua solita sigaretta.
Mi avvicino con cautela, sapendo bene che mi ha già sentita, infatti sbuffa rumorosamente.
"Zulema..."
"Cosa?" Si gira e mi guarda male, alzando il tono di voce.
"Per quanto vale...mi dispiace. Non avrei dovuto intromettermi e non avrei dovuto leggerla" le dico queste parole di getto, fregandomene per un momento di apparire senza barriere. i nostri sguardi si incontrano e si incatenano. Il suo è estremamente triste e malinconico, attraversato anche da qualcosa di diverso. Qualcosa che mi fa rabbrividire. Lei annuisce e io faccio lo stesso, avvicinandomi.
"Intromettiti ancora..."
"No lo farò!" La interrompo subito, sapendo a cosa stava alludendo.

"Maca!" Kesha mi chiama dall'altra parte del cortile e vedo gli occhi di Zulema infuocarsi nel vederla. Perché si comporta cosi, con lei?
"Me ne vado" fa per andarsene, ma io la blocco, prendendole il polso.
"Zulema aspetta..." i suoi occhi si soffermano prima sui miei, per poi passare alla mia presa sul suo polso. Notando il suo sguardo la mollo subito, ritornando a parlare.
"Rivoglio i miei libri" per un secondo non dice nulla, poi ride, scuotendo la testa.
"Come vuoi Bionda" le sorrido e poi mi giro, per andare verso Kesha, ma lei mi ferma.
"Bionda..." mi volto nuovamente verso di lei e la guardo, mentre lei si avvicina pericolosamente a me.
Accosta le labbra al mio orecchio, sussurrando piano e delicata.
"Vuoi anche questa?"
Mi mette davanti la sigaretta e mi guarda con un sorriso che lascia trasparire una certa malizia. Mi stacco leggermente e i nostri occhi si incatenano. Il mio sguardo finisce senza volerlo sulle sue labbra, che si aprono in un sorriso.
"Allora?" Le prendo la sigaretta dalle mani e inalo il fumo, per poi soffiarglielo in faccia, avvicinandomi parecchio al suo viso, cosi come aveva fatto lei ieri sera.
Ride nervosa, e poi si gira, dirigendosi dentro.

Mi fermo a pensare a quel contatto. La mia mano è stata a contatto con la sua pelle morbida, facendomi rabbrividire. Quelle labbra. Cosi belle e allettanti. Non posso più ignorare i segnali che il mio corpo mi sta dando.
Non posso.
Voglio capire.
Voglio capire cosa mi porta a guardare Zulema in un modo diverso.

_____________________________
Eh si....ci stiamo arrivando rega...ci arriviamo🥴❤️

Cosa mi porta ad amarti? -Zurena-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora