Mi sveglio con una secchiata d'acqua in faccia, che mi fa rabbrividire immediatamente, facendomi riprendere i sensi.
Cerco di muovermi, ma sono legata ad una sedia, inerme.
I miei polsi sono fissati ai bracci della sedia, mentre le mie caviglie alle gambe di quest'ultima.
Comincio a strattonare e cercare di divincolarmi, senza riuscirci."Ciao Macarena..." una voce alle mie spalle mi fa smettere di compiere ogni tipo di movimento.
Un uomo coi capelli neri, nascosto nella penombra della stanza, illuminata solo da una luce bassa, arriva alla mia vista.
"Chi cazzo sei?" Dico rabbiosa, tirando i polsi, che mi fanno male per quanto sono strette le corde.
"Oh beh...questa é una bella domanda. Sai...la bella mora credeva di poterti salvare semplicemente allontanandoti?" Ride.
É una risata cattiva, piena di superiorità, cattiveria e forse anche un po' di sarcasmo.
Si avvicina, prendendomi il viso con una mano, che stringe cosi forte da farmi male alle guance.
Non so come e dove ho trovato la forza, ma dopo nemmeno due secondi, sputo con rabbia in faccia all'uomo, che subito mi molla, allontanandosi un po, per pulirsi con la mano.
"Brutta puttana" alza la mano, che senza lasciarmi il tempo di capire, è già sul mio volto, dandomi uno schiaffo forte, che mi fa voltare il viso di lato.
Sento il naso gocciolare, probabilmente per il sangue dovuto al colpo, e passo la lingua sul labbro, che sento spaccato, a causa dell'anello che ha al dito.
Sputo il sangue per terra, mentre il cuore comincia a battermi forte.
"Ecco perché Zulema ti ha scelta. Perché sei una stronza come lei" lo guardo, non appena sento il nome dell'araba e serro la mascella, cercando sicurezza.
"Tu cosa cazzo centri con Zulema?"
"Mi presento..." dice, prendendo una sedia, che posiziona davanti a me, a circa un metro, per poi sedersi.
"...io sono Miguel" al nome i miei occhi scattano nei suoi.
Il direttore.
Non può essere.
Ecco l'uomo misterioso che in due settimane nessuno ha mai visto.
Non si è mai addentrato nelle parti del carcere dove potevamo vederlo.
"Il direttore cosi codardo da non riuscire a parlare con le sue detenute" dico, sbuffando una risata.
"Mh...no...solo...mi sono divertito a vedervi soffrire dalla sala delle telecamere. Soprattutto Zulema, che tirava pugni al muro, spaccandosi le nocche, ogni volta che rimaneva sola.
Urlava alle detenute ed era costantemente nervosa. E sai perché Macarena?"
Non dico niente, continuando a fissarlo con cattiveria negli occhi.
"Perché tu sei il suo piccolo tallone d'Achille. E sapeva bene che avrei potuto farti del male in qualsiasi momento"
Urlo, cercando di strappare i miei polsi dalla stretta delle corde, che sfregano contro alla mia pelle, ustionandomi.
Ride ancora, prendendosi gioco di me e godendo dello spettacolo che ha davanti agli occhi.
"Calma bella bionda...ora ti faccio riconciliare alla tua fidanzata" fa un cenno alla guardia che se ne sta impassibile accanto alla porta.
Annuisce e allunga una mano, aprendo la porta.
Solo quando la vedo il mio cuore sussulta.
I nostri occhi si trovano, e la paura che possano fare del male all'altra attanaglia entrambe.
Lo vedo nel suo sguardo.
Lo vedo nel suo modo di rimanere immobile, con la mascella contratta e i pugni stretti."Ohh...benvenuta alla festa Zulema"
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(Zulema's pov)"Ohh...benvenuta alla festa Zulema"
I miei occhi percorrono il suo corpo. Noto le caviglie, legate alla sedia, così come i polsi. Il mio sguardo raggiunge il suo viso, che presenta una guancia rossa e un labbro spaccato.
"Sei un pezzo di merda" sussurro, mentre lui si avvicina.
Sento il ferro delle manette sui polsi, che vengono sfregiati.
Arriva al mio viso, a cui avvicina un orecchio.
"Come scusa?"
"Sei un figlio di puttana"
Lui si stacca e sorride, per poi accarezzare il mio viso con due dita, mentre io tolgo la testa rapidamente, schifata da un uomo infame e sporco.
In certi modi e atteggiamenti mi ricorda il vecchio Hierro.Credevo di essermi lasciata alle spalle la mia vecchia vita.
Di poter dimenticare tutto ciò che questo carcere mi aveva portato a fare.
Uccisioni.
Ricatti.
Soprusi.
Invece come una spugna che non affonda, il mio passato è tornato a galla, portando con se le conseguenze delle mie azioni.
Ricordo improvvisamente come la vecchia me, rifiutava qualsiasi tipo di emozione.
Qualsiasi tipo di legame.
Legami che sapevo, non avrebbero fatto altro che ferire. Ferire me, e la persona con i quali avrei stabilito quest'ultimi.
Poi è arrivata Maca.
Dio quella stupida Bionda.
Ricordo quanto era piccola e ingenua.
Indifesa.
Ma allo stesso tempo avevo visto in lei, sin da subito, la forza che ora la pervade.
La stessa forza che me l'ha fatta amare.
Macarena mi ha fatta dannare e ho fantasticato di ucciderla cosi tante volte.
Cosi come lei.
Ma alla fine, qualcosa mi ha portato ad amarla.
Ma la domanda è: cosa?
Forse non lo scoprirò mai, ma so che quello che provo e ho provato con lei, nessuno me lo aveva mai dato.
L'amore.
La passione.
Tutto della nostra relazione mi faceva stare bene.
Mi faceva sentire libera.
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Cosa mi porta ad amarti? -Zurena-
FanfictionZulema e Macarena sono sempre state due anime opposte. Lo Yin e lo Yang. Il buio e la luce. Ma tutto questo forse é dettato da qualcosa di più grande di loro. Una forza. Un destino. Che inevitabilmente le lega e le tiene unite, impedendo che si ucci...