Mi insapono il corpo, sfregando leggermente il sapone sulla pelle. Arrivo al mio collo e lo accarezzo, pensando alle labbra che poco fa si sono posate proprio li, leggere e delicate.
Sorrido per un secondo, ma subito cambio espressione quando i miei occhi incontrano i suoi, intenta a cambiarsi.
Ha un sorrisetto sul viso che mi fa incazzare, come se mi stesse prendendo in giro. I suoi occhi scendono sul mio corpo e mi scruta, rimanendo seduta sulla panchina.
Inevitabilmente le sorrido di rimando e non riesco più a distogliere lo sguardo da lei.
I nostri occhi sono incollati."Eccoti" Kesha si mette in mezzo, proprio di fronte a me, impedendomi di vederla e interrompendo bruscamente il nostro contatto visivo.
"Ciao" le faccio un sorriso tirato e quando si sposta, aprendo la doccia di fianco alla mia, Zulema non c'è più. Incredibile la sua capacità di scomparire nel giro di qualche secondo.
"Sei difficile da trovare eh" mi dice guardandomi negli occhi, per poi far cadere lo sguardo sul mio corpo.
"Si beh...non mi piacciono molto i luoghi comuni. Devi sapere dove cercarmi" le faccio l'occhiolino, amichevolmente, per poi finire di sciacquarmi e mettermi l'asciugamano intorno al corpo.
Faccio per andarmene ma lei mi blocca, prendendomi il polso.
"Ci vediamo in giro?" Aggrotto un po le sopracciglia, e poi lentamente ritraggo il braccio, sorridendo.
"Certo" faccio un sorriso tirato per dirigermi vicino alla panchina, dove c'è la mia roba. Infilo di fretta l'intimo, la tuta e mi metto le scarpe, per poi prendere in mano la felpa e uscire dal bagno. Faccio per mettermela ed ecco di nuovo quel profumo. Il suo profumo.
Guardo la felpa che ora ho indosso e la annuso. Cazzo.
Non può aver scambiato le felpe di proposito. Ma questa sono sicura sia la sua.
Mi stringo forte, inalando ripetutamente il suo profumo, che mi manda a puttane il cervello. Ormai non posso negarlo. Non posso negare l'effetto che mi provoca. Per qualche ragione é cosi e voglio capire perché."Zulema..." entro in cella, chiamandola, ma lei non c'è. Nemmeno a colazione c'era, ma ormai non mi sorprendo più della mancanza di Zulema. Lei fa quello che vuole. Quando e come vuole.
È tutta la mattina che ho indosso la sua felpa, e non me la sono mai tolta. Mi rompe ammetterlo, o forse mi spaventa, ma avere il suo profumo addosso non mi dispiace. Mi fermo a pensare dove potrebbe essere e forse un'idea ce l'ho.
Mi dirigo in biblioteca e quando apro la porta, la vedo seduta intenta a leggere. Mi avvicino e mi siedo proprio di fronte a lei, rubandole il libro dalle mani.
"Cosa leggi?"
"Niente che possa interessare la tua bella testolina" mi dice ridendo e riprendendo possesso del libro.
"Mh...hai ragione. Non leggo le cose noiose" abbassa il libro, chiudendolo e appoggiandolo sul tavolo, mentre i miei occhi sono incollati ai suoi.
"Bene...ora che mi hai disturbata, cosa vuoi?"
"Non ti avrei disturbata se tu non avessi sbagliato a prendere la felpa" le dico ironica, sapendo bene che lei non fa mai nulla senza un secondo fine. Ed è anche questo a provocarmi infinite domande. Il suo comportamento è strano negli ultimi giorni, da quando siamo uscite dall'isolamento. Mi guarda con un sorrisetto sul viso per poi riaprire il libro.
"Non so di cosa tu stia parlando" incolla gli occhi al libro e non mi guarda, rimanendo impassibile. Possibile che sia così dannatamente irritante?
"Dio Zulema quanto ti odio quando fai cosi" mi alzo, per uscire dalla porta, ma lei mi prende per un polso, tirandomi dietro uno degli scaffali, sbattendomi contro quest'ultimo.
Si avvicina pericolosamente al mio viso e il suo sguardo ricade sulle mie labbra, cosi come il mio.
È tremendamente vicina e sento il suo respiro sul viso.
Deglutisco, non sapendo cosa fare."C-Cosa cazzo fai?" Cerco di prendere coraggio, cercando di non dare peso alle mille sensazioni che mi stanno pervadendo il corpo. Un calore mi si crea nel basso ventre e i miei occhi fissano costantemente le sue labbra.
"E anche se fosse? Anche se avessi sbagliato a prendere la felpa?" Si avvicina ancora di più, premendo il suo corpo contro al mio. Si avvicina al mio orecchio con le labbra, facendomi sentire ancora di più il suo profumo.
"Dimmi che ti da fastidio" mi dice sussurrando, con voce sensuale. Mi guarda aspettando una riposta. Una risposta che non riceve. Non rispondo, mentre il mio respiro comincia ad affannarsi. Ho completamente perso il controllo del mio corpo, che sta reagendo spontaneamente alle sue provocazioni.
Le sue labbra arrivano a pochi centimetri dalle mie, mentre io rimango completamente inerme davanti a lei.
"Mi odi eh?"
Non le rispondo, incapace di proferire parola, mentre le mie labbra si schiudono.
Improvvisamente mi molla e si allontana, interrompendo bruscamente il contatto tra i nostri corpi.
Sul suo viso compare un sorrisino malizioso e di sfida, a cui io in questo momento non riesco a rispondere.
Non riesco a sfidarla.
Non riesco a parlarle.
Sono immobile, incapace di capire cosa mi abbia fatto.
"Bene...direi che la questione felpe sia chiusa" si gira, prende il libro sul tavolo e se ne va, lasciandomi attaccata a questo scaffale, in completa balia di lei.
Cazzo.Inconsciamente, il mio cervello arriva ad una conclusione. Ad una consapevolezza che forse non volevo ammettere. Non volevo pensare che fosse vero. Perché se davvero è così...se davvero Zulema mi piace...mi sto infatuando dell'unica persona di cui non avrei mai dovuto. Dell'unica persona che mi ha rovinato, che mi ha distrutto la vita, portandomi via tutto.
Mi calmo, continuando a pensare mentre il mio respiro si regolarizza, per poi uscire dalla biblioteca.Mi siedo sulle gradinate in giardino, accendendomi una sigaretta e stringendomi nella felpa di Zulema, che ancora indosso. Per una qualche ragione non riesco a togliermela.
Per qualche ragione ho bisogno del suo profumo.
Mi sdraio, fissando il cielo sopra di me.
Cosi azzurro.
Cosi pulito.
Questa purezza di azzurro fa a pugni con il buco nero in cui siamo rinchiuse.
Una guerra tra luce e ombra."Biondaa!" Sussulto, sentendo improvvisamente qualcuno sedersi al mio fianco, e mi alzo di scatto.
"Cazzo Saray!"
"Scusa, ma non è colpa mia se hai la testa altrove" annuisco, ridendo, per poi fare l'ultimo tiro di sigaretta e gettarla poco distante.Saray riesce a capirla. Come? Come fa ad esserle amica da così tanto? Come fa a sopportare i continui sbalzi d'umore, le continue provocazioni?
"Saray.."
"Dimmi Bionda"
"Come fai a sopportare Zulema?"
Scoppia improvvisamente a ridere e si mette una mano sulla testa, scuotendola.
"Che cazzo di domanda è scusa?"
"Dai Saray...sono seria" ridacchio e lei mi guarda stranita, per poi accontentarmi.
"Beh...è la mia migliore amica. Mia sorella. La sopporto perché la conosco e so com'è fatta"
"Si ma...le continue provocazioni, gli sbalzi d'umore, cosa ci provi di bello nello stare con lei?" Saray si asserisce subito. Scende dalle gradinate e mi si mette davanti.
"Hey...non parlare cosi di lei. Come se non avesse un cuore"
"E non è cosi?"
"No cazzo! Zulema è così per tutto quello che ha passato nella vita. Tu non la conosci. Non sai cos'ha dovuto sopportare e cosa l'ha portata ad essere cosi. Maca lei ha un cuore. Un'umanità. Tu non c'eri quando Fatima è arrivata qua. Ma io si. Io c'ero. E mai mi dimenticherò quanto ha sofferto. Un dolore che una madre non dovrebbe mai provare".
Abbasso la testa, pensando a quanto Saray abbia ragione. Non mi sono mai interessata più di tanto nel capirla. Forse non volevo. Non volevo legarmi a lei, perché anche se ha un'umanità, è pur sempre Zulema.
Ma ora...
Ora qualcosa è cambiato. Non so ne cosa ne perché. Ma qualcosa è cambiato.
Saray finisce il discorso, richiamando la mia attenzione.
"...lei non è solo quello che dimostra, ecco perché la sopporto"
Dicendo queste parole si gira e se ne va, lasciandomi nel bel mezzo di una confusione. Nel bel mezzo del caos che ora sovrasta la mia mente e i miei pensieri.Zulema...cazzo cosa mi stai facendo?
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Eh Maca...l'amore bella mia...l'amore ❤️✨
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Cosa mi porta ad amarti? -Zurena-
FanfictionZulema e Macarena sono sempre state due anime opposte. Lo Yin e lo Yang. Il buio e la luce. Ma tutto questo forse é dettato da qualcosa di più grande di loro. Una forza. Un destino. Che inevitabilmente le lega e le tiene unite, impedendo che si ucci...