Capitolo 78 (Difficoltà)

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"Que coño haces puta?"

Dice una detenuta a Zulema, che le prende la palla dalle mani.
"Gioco. Tocca a noi"
"Senti stronza. Non so chi ti credi di essere, ma qua stiamo giocando noi" vedo Zulema fare il suo sorriso stronzo e furbo, mentre avanza, arrivando a pochi centimetri dalla donna davanti a lei.
Faccio per andare verso di lei, per fermare quello che sicuramente sarebbe potuto scoppiare in un disastro, ma Saray mi mette un braccio davanti al corpo, impedendomelo.
"No. É questo che intendeva Zulema. Se vai li e la fermi, capiscono che sei una sua debolezza"
"Ma Saray..."
"Lasciala fare. Sai che se la sa cavare molto più che bene" annuisco, per poi continuare a guardare la scena.
"Ti conviene capire chi devi sfidare e chi no...stronza" la ragazza sembra intimidita dall'atteggiamento di Zulema, che inevitabilmente mi fa sorridere, mentre le detenute abbandonano il campo.
"È libero" dice girandosi verso di noi, facendoci scoppiare a ridere.
"Rizos, Tere, Saray in una squadra. Io, Zulema nell'altra" dico, andando in contro all'araba.
"Credete di potercela fare in due?"
"Oh si" dice Zulema, stringendomi da dietro, mettendo un braccio intorno al mio collo.
"Tranquilla Saray, io e la Bionda siamo più che capaci" giro un po il viso di lato e le sorrido.
È cosi bella.
Cosi dannatamente perfetta.
Le guardo le labbra, che vorrei cosi tanto baciare, ma non so se vuole.
Non so se possiamo farlo.
Il cortile é pieno di gente, e sicuramente ci vedrebbero, ma per quanto a me non importi niente, a lei si.
Non vuole che succeda qualcosa che potrebbe rovinare tutto e soprattutto che potrebbe ferirmi.
Sono passati cinque giorni dal primo giorno dopo l'isolamento e mi manca terribilmente.
Nonostante sia sempre qui con me, non posso averla e farla mia quando mi pare.
Non posso nemmeno darle un semplicissimo bacio, mentre fino a un mese e mezzo fa era una cosa cosi normale, cosi quotidiana, così semplice.
Nota dove mira il mio sguardo e poi gira un po la testa, come per chiedermi se davvero ne ho bisogno.
Adesso.

Inizialmente non voleva che ci dessimo nessun bacio in pubblico.
Le dissi che era impossibile per me.
Una tortura.
E sapevo bene che anche per lei lo era.
Mi guardò e sospirò, annuendo.
Mi ha fatto promettere che gliene avrei dati solo quando davvero non ce la facevo più e questo é uno di quei momenti.
Non tocco quelle labbra da tre giorni ormai.
Giorni in cui non riusciamo a trovare un attimo per stare insieme da sole, che sia per colpa dei turni di lavoro che non combaciano, oppure perché non troviamo un posto per avere un momento.
Un momento che sia nostro.
Prima era tutto cosi bello, ed era diventato cosi naturale baciarla quando capitava.
Prendere quelle labbra che prima sentivo mie, mentre ora sento cosi lontane.

Mi sporgo leggermente per baciarla, ma lei si stacca subito da me, facendomi chiudere gli occhi.
"Okay giochiamo!" Dice Saray, mentre nota la situazione diventare pesante.
"Dai Bionda" mi da una leggera spinta, che mi fa sorridere.
Guardo Zulema, che sembra soffrire questa distanza tanto quanto me.
Le prendo la palla dalle mani e la batto per terra due volte, mentre guardo le altre.
"State pronte a perdere" dico, mentre sento Zulema sbuffare una risata dietro di me.
Risata che mi fa sorridere.

"NON VALE!" Dice Rizos mentre passo la palla a Zulema, che segna l'ennesimo canestro.
Esulto e le batto il cinque, mentre alcune detenute si erano fermate a vedere la nostra piccola partita.
"Bionda quanto siamo? 12 a 0?" Rido e poi faccio una smorfia di riflessione.
"Mh...no forse no dai. 12 a 2" ride alla mia battuta e io rido insieme a lei.
Noto i suoi occhi posarsi sul mio viso, in lontananza e poi sulle persone intorno a noi.
Abbassa lo sguardo, per poi dare una spinta a Saray.
"Avete perso gitana"
"No! Non abbiamo perso un cazzo! Possiamo recuperare" dice la Riccia, prendendo in mano la palla.
Zulema gira gli occhi al cielo e poi annuisce, venendo verso di me.
"Bene. Facciamo cosi...un ultimo tiro, chi segna vince" dice lei, una volta accanto a me.
Faccio una smorfia di approvazione e le altre si guardano un po, decidendo cosa fare, per poi guardarci e annuire.
"Ci stiamo"
"Bene" dice l'araba al mio fianco.

Cosa mi porta ad amarti? -Zurena-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora