Capitolo 9 (non scappare)

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ZULEMA's POV

Vado verso il bagno con passo svelto, mentre le domande mi annebbiano la mente.
Mi appoggio al lavandino, stringendo le mani introno ad esso e mi guardo attraverso lo specchio.
Mi tocco le labbra e scuoto la testa, cercando di scacciare il ricordo delle sue labbra sulle mie. Cercando di scacciare il suo profumo. Il suo sapore. E tutto ciò che quel maledetto bacio mi ha trasmesso.
Mi scoccia ammetterlo ma quel bacio...ha significato qualcosa. È arrivato all'improvviso, senza avvertimento, ma qualcosa si è svegliato in me. Quel calore che mi si era creato nel basso ventre e quella voglia irrefrenabile di continuare a baciarla.
Di non staccarmi.
Basta. Devo smetterla.
Devo tornare in me.
Mi do dei piccoli colpi sulla fronte, per poi riportare gli occhi sullo specchio, scrutando il mio viso. Me lo sciacquo, cercando di lavare con l'acqua il pentimento che sento dentro.
Non posso perdere il controllo cosi.
Cosa mi sta succedendo in questi cazzo di giorni?
Stringo gli occhi in una smorfia, per poi chiuderli, guardando in alto e passarmi una mano davanti alla faccia.
Faccio un respiro enorme ed esco, sbattendo forte la porta del bagno e dirigendomi in cortile.
Mi accendo una sigaretta, sedendomi sulle gradita e appoggiando una mano sulla fronte.
Perché mi sento cosi? Da quando mi interessa di quella Bionda tonta? Da quando la desidero così?

Sento la porta aprirsi e Saray sbuca in tutta la sua meravigliosa allegria.
"Cazzo" dico sussurrando, cercando di non farmi sentire.
Per quanto io le voglia bene, ora ho bisogno di spazio.
Devo capire.
Cosa mi sta facendo?

"Hey! Non ti vedo da un po"
"Si...beh eccomi" dico fredda, facendo un tiro, senza rivolgerle lo sguardo.
"Okay...cosa ti è successo?"
"Niente gitana...mi lasci da sola?"
"No Zulema smettila! Sai che non me ne andrò. Ti conosco. Parla"
La guardo e roteo gli occhi al cielo, sbuffando rumorosamente. Appoggio la schiena al cemento e porto la testa indietro, guardando in alto e ispirando il fumo, che brucia nella mia gola.
"La Bionda è il problema" Lei mi guarda sorridendo e io le rivolgo uno sguardo serio.
"Che?"
"Credi che non me ne sia accorta?"
La guardo, alzando le sopracciglia in segno di sorpresa e poi mi gratto la fronte, nervosamente.
"Come...?" Dico semplicemente questo. Una parola. Guardando dritto davanti a me.
Come faceva a saperlo gia, se nemmeno io so cosa sto provando?
"Zulema ti conosco da anni. Credi che non sappia quanto sei diversa? Per molto ti sei comportata con lei in un certo modo, mentre adesso sei diversa. Non so cosa sia cambiato, ma ora vedo nei tuoi occhi qualcosa di diverso quando la guardi"
"Io non la guardo" dico ridendo, nervosa e ripensando a quello che abbiamo fatto in cella poco fa.
Ride anche lei e mi mette una mano sulla spalla.
"Smettila di chiuderti cosi Zulema..." si alza e mi volta le spalle, andando dentro, mentre prende la palla che si trova di fianco, facendo canestro.
Rido, scuotendo la testa e faccio l'ultimo tiro alla sigaretta.
Devo smetterla di pensarci. Devo smettere di pensarla. Non farà altro che peggiorare le cose.
Cosa mi importa della Bionda? Niente.
La sirena mi riporta alla realtà, annunciando l'ora di cena. Mi alzo sbuffando e entro, mettendo le mani in tasca.
Non voglio vederla.
Non mi va.
Altre domande mi invadono la testa, senza che possa averne il controllo.
Perché non voglio vederla se veramente non mi importa nulla?
Perché continuo a pensarla?
Maca è nella mia testa continuamente. Quelle labbra, cosi morbide.
Il suo corpo.
La sua mano sul mio viso e il suo gemito, nel sentire la mia mano sulla sua gola.
Scuoto la testa, convincendo me stessa di non provare niente. Semplicemente mi ha colto alla sprovvista e il mio corpo ne ha voluto approfittare.
Punto.

Entro in mensa, con il mio solito ingresso trionfale: spalanco le porte e piano mi dirigo verso il nostro tavolo.
"Ma si può sapere dove sei stata tutto il giorno?" Goya mi guarda, seduta due posti di fianco a me, e io la guardo di rimando, aggrottando le sopracciglia.
"Cosa cazzo te ne frega?" Mi giro nuovamente in avanti, non guardandola. So di averla davanti.
"Zule" Saray mi da una gomitata sotto al tavolo, cercando di non farsi vedere e la guardo. Mi fa cenno con la testa e con gli occhi verso la Bionda. La guardo e ha la testa bassa. 
Il suo sguardo è sul piatto e non mi guarda.
Sembra delusa.
Sbuffo e giro gli occhi al cielo.
"Ciao Bionda..." alza gli occhi di scatto e mi guarda. I nostri occhi si incatenano e una fitta al basso ventre mi fa tornare alla mente le sensazioni che prima ho cercato di sopprimere con tanta fatica.
"Ciao" mi dice quasi sottovoce, mentre i mostri occhi non accennano al volersi staccare. Sono io ad interrompere quel contatto, che stava diventando cosi profondo. Cosi nostro.

"Maca come va il polso?" Guardo Tere, che accarezza il polso di Maca.
"Va molto meglio grazie. Credo di riprendermi presto" le risponde, per poi rimettersi a mangiare, mentre Tere annuisce e comincia a discutere sul pollo con le altre.
Faccio una risatina, riportando la sua attenzione su di me.
"Cosa ridi?"
"No niente Bionda...solo..." bevo un sorso d'acqua, sentendo il suo sguardo su di me. "...sono convinta che se non fossi arrivata io, quel polso ora sarebbe dolorante per la fasciatura pessima" finisco la frase, guardandola e vedendola sorridere furba.
"Mh...o forse non sarebbe così  stretta da lasciarmi il segno".
"Quella fasciatura è perfetta, stai zitta. Spero tu abbia imparato" le dico facendo una risatina.
"Diciamo che non ero concentrata sulla fascia" alzo di scatto la testa e la guardo, incatenando i nostri occhi. Il suo sorriso sparisce, quando entra in una specie di stato di trans, in cui sto entrando anche io.
Appoggio bruscamente le posate sul vassoio e mi alzo di scatto.
"Zulema..."
"Ho finito" mi alzo lasciando tutto sul tavolo e uscendo con passo veloce.
Ho bisogno di aria.
Di fumare.

Entro di fretta in bagno e mando fuori le due detenute che stavano davanti allo specchio. Il mio respiro è accelerato. Chiudo gli occhi, quando una voce dietro di me, mi riporta alla realtà.
La sua.
"Zulema..."
"Vattene Macarena" vado davanti agli specchi e abbasso la testa, reggendomi al lavandino.
"No...dobbiamo parlare di-"
"Di niente"
Faccio per uscire ma lei mi prende il polso, tirandomi indietro.
"Aspetta..."
Ed ecco nuovamente quelle sensazioni. Non so cosa mi sta succedendo, ma qualunque cosa sia mi sta incasinando la mente.
Non so perché, ne cosa mi stia spingendo a volerlo fare, ma il mio sguardo si alterna dai suoi occhi alle sue labbra.
"Lasciami"
"No" chiudo gli occhi, sentendo la sua presa aumentare e faccio un respiro profondo.
Li riapro e scuotendo la testa mi fiondo sulle sue labbra, che bacio con violenza. Spingo il suo corpo, facendola arrivare al muro retrostante. I nostri corpi si incollano e sento le sue labbra calde sulle mie. Un calore intenso mi si crea alla base del ventre. La mia lingua vuole disperatamente la sua. Chiedo accesso alla  sua bocca e lei la apre, lasciandomi entrare. Le nostre lingue si intrecciano e il bacio diventa sempre più passionale. Sento le sue mani andare nei miei capelli e a quel gesto mi stacco immediatamente.
Staccando i nostri corpi.
Mi volto e cerco di andarmene ma lei mi tira, riportandomi su di lei.

"No...non scappare"

Cosa mi porta ad amarti? -Zurena-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora