Capitolo 74 (C'eri tu con me)

1.2K 99 19
                                    

(1 mese dopo)

"Cazzo Zulema! Non mi ascolti mai porca puttana" dico mentre corriamo via, sentendo il suono della sirena di sicurezza in lontananza.
Arriviamo al vicolo, in cui la nostra moto nera è parcheggiata, insieme ai nostri vestiti.
Sento il mio respiro mancarmi, mentre sta volta stavo per perderla davvero.
Ci cambiamo in fretta i vestiti, mentre continuo ad imprecare.
"Porca troia" dico cercando di calmarmi.
La guardo, e scuoto la testa, mentre la sbatto contro al muro del vicolo, baciandola con forza.
Le sue mani mi tengono attaccata a lei, mentre sento l'adrenalina dentro il mio corpo.
"Sei una stupida porca troia" dico per poi riprendere le sue labbra, mentre le sue mani stringono i miei glutei.
Ride, e nonostante tutto la vedo felice.
Nonostante il pericolo e la paura, tutto questo è il suo mondo, e io non posso strapparglielo via.
"Andiamo" mi stacca, accarezzandomi il viso e dandomi un altro bacio veloce.
"Tieni" dice dandomi il casco in mano, mentre sale, mettendo in moto.
Mi infilo di fretta il grosso casco dello stesso colore della moto, salendo anche io, per poi cingere la sua vita con le braccia.
"Vai" dico, mentre il motore della moto romba e ci dirigiamo via.
Mentre Zulema percorre a tutta velocità la strada, facendo vari cambiamenti di direzione, depistando qualsiasi tipo di rintracciamento, il vento scompiglia i capelli castani della mia parrucca, rimasti fuori dal casco.
Mi stringo al suo corpo magro, pensando a quanto siamo state vicine a far andare tutto a puttane.

"Porca puttana andiamocene!" Urlo alla mora, che continua a tenere la pistola puntata alla testa del ragazzo dietro alla cassa.
"Metti gli orologi dentro alla busta" Sento le sirene della polizia in lontananza, e mi avvicino a lei, prendendole il polso.
"Andiamocene"
"Non ancora"
"Cazzo!" Urlo, mentre torno al mio posto, controllando le persone all'interno del negozio.
"Ferma puttana" urla una guardia, che deve essere entrata dall'ingresso secondario, mentre punta una pistola alla testa di Zulema.
Il mio respiro si affanna, poi prendo una ragazza, che piange, seduta poco distante.
Mi metto dietro di lei, tenendole la pistola alla gola.
"Lasciala o salta in aria" dico, mentre tutta la sicurezza che l'uomo aveva mostrato puntando la pistola al mio scorpione, sembra improvvisamente vacillare.
Carico l'arma, mentre il mio dito si posa sul grilletto.
Cerco di mantenere la calma, mentre la paura di perdere Zulema mi attanaglia lo stomaco.
"Lasciala andare, o sparo a questa bellissima mora a cui sembri tenere tanto"
"Se la uccidi, io sparerò a questa splendida ragazza subito dopo. Vuoi mettere a rischio la vita di un'innocente?"
Comincio a vedere le sirene blu in lontananza, mentre l'ansia sale ogni secondo di più.
"Tre..." dico, cercando di apparire il più sicura di me possibile.
"Due..." L'uomo comincia a credere alla mia minaccia.
Lo leggo nei suoi occhi marroni.
"Uno..."
"Va bene, va bene" la ragazza piange sotto alla mia presa, ma farei di tutto per salvare Zulema.
L'uomo toglie la pistola dalla testa della mora, e lei con una mossa rapida lo disarma.
"Ops" dice con la sua espressione furba.
"Andiamoo!" Mi urla, mentre lascio andare la ragazza.
Facciamo per andarcene, ma una decina di pistole vengono puntate su di noi.
"Ferme!" Urlano i poliziotti.
Alziamo le mani, e guardo Zulema, che nonostante tutto sorride.
"Pronta Rubia?" Sussurra piano, in modo che solo io senta.
La guardo e mentre il ghigno continua a rimane sul suo volto, fissa i poliziotti.
"Boom boom" dice, mentre rapidamente estrae qualcosa dalla giacca nera, lanciandolo.
Una nuvola di fumo bianco comincia ad offuscare la vista.
"Cazzo muoviti Bionda usciamo da qui!" Sparano, ma nessun proiettile sta volta minaccia la vita di Zulema.
O la mia.
Corriamo fuori, mentre ride.

Arriviamo a casa, parcheggiando la moto nel piccolo garage.
Nonostante la casa dia sulla spiaggia, la casa ha una stradina a cui poter accedere.
Sta volta saremo su tutti i notiziari.
E ora, la quotidianità che per 4 mesi abbiamo avuto, è distrutta.
Entriamo in casa, e mentre mi chiudo la porta alle spalle, facendo un boato, Zulema sbuffa, appoggiando la busta con tutti gli orologi sul tavolo.
Mi sfilo la parrucca, che getto sulla sedia, mentre i miei capelli biondi ricadono con dei boccoli sulle spalle.

Cosa mi porta ad amarti? -Zurena-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora