"E ora lo vedi con il tempo tutto sembra avere un senso"

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Quando vai a scuola, vedere i giorni passare e lasciare posto man mano ai mesi caldi che portano all'estate, è una gioia inspiegabile. Probabilmente a fare eccezione è solo l'anno della maturità, non riesci a vedere nulla oltre quello scoglio che ti sembra insormontabile, ma una volta passato ti fa sentire in grado di compiere anche la più grande delle imprese.

L'università invece funziona un po' al contrario. Le lezioni stanno per finire e questo può significare una cosa sola e no, non si tratta dell'arrivo dell'estate in questo caso, ma della sessione di esami. Il mio corso di laurea fortunatamente non prevede appelli serrati come in molte altre facoltà, avendo consegnato lavori per tutta la durata del corso, arriviamo con meno carico all'esame finale, però comunque bisogna studiare e per una come me, andare a lezione significava svagarsi e riuscire ad apprendere in maniera troppo pesante.

Tralasciando questi brutti pensieri, mi godo queste ultime settimane prima dell'arrivo della temuta sessione. Nei corridoi iniziano a circolare tamtam riguardo alla professoressa nuova che prenderà il posto di Fabbri, qualche pettegolezzo, che ascolto da buona comare curiosa, ma a cui non do peso, non voglio farmi condizionare ancor prima di vederla almeno in viso dal vivo.

Con la fine della sanguinosa competizione per il posto di Fabbri, tutti i candidati che non hanno raggiunto il risultato hanno deciso di allentare un pochino i ritmi, non avendo un obiettivo principe da raggiungere al momento, che non sia solo l'arrivo delle vacanze. A giovarne siamo noi, ultimo infimo gradino della famelica catena alimentare della facoltà, che non dobbiamo fare i conti con persone dal dente avvelenato.

Durante un incontro dei cervelloni assistenti, ancora per poco, di Fabbri, a cui CC non può partecipare per via di un urgente incontro al liceo con gli altri professori di una delle sue classi, la cara Stefania ci tiene a fare l'annuncio di un imminente convegno a cui avrebbe dovuto prendere parte la nuova professoressa, ma siccome ancora non è disponibile, Fabbri ha deciso al posto suo di mandare uno dei suoi assistenti (una sorta di "contentino") accompagnato da una matricola del primo anno qualunque, tanto per molti di loro una vale l'altra. A presenziare all'incontro siamo in parecchi stavolta e tutti fremiamo di saperne di più.

<<Sicuramente l'esperienza sarà molto formativa per il fortunato o la fortunata che riuscirà ad andare>>, lo sguardo di Stefania si posa proprio su di me con aria acida, che ho fatto stavolta? <<Sono giorni solitamente ricchi di ... energie positive>>, si lascia andare a un'allusione che tutti, chi più chi meno, cogliamo. Se ripenso a quelle giornate a Firenze con Claudio mi sciolgo come un cremino sotto al sole di agosto al mare. Come dimenticare l'iconica massima che mi disse Didi il giorno prima di partire...

<<Chissà chi sarà l'assistente scelto>>, bisbiglia Rocco, guardando me e Barbara sedute accanto a lui nell'aula, oggi Roberta non è potuta venire.

<<Secondo me Razzanti>>, riflette Barbara, appuntando qualcosa sul quaderno.

<<Mh, non credo>>, scuoto la testa poco convinta, <<è più probabile sia Stefania stessa, che la facoltà può fare tranquillamente a meno di lei>>

<<Il collaboratore del professor Fabbri che è stato scelto...>>, proprio Stefania interrompe le nostre supposizioni, alzando il tono della voce, <<è il professor Claudio Conforti>>

Non ci credo. Perché non mi ha detto niente?

<<Ancora non è stato deciso chi sarà lo studente ad accompagnarlo, ma al massimo entro domani verrà comunicato>>, prosegue lei, concludendo la conversazione pochi istanti dopo.

Barbara mi guarda immediatamente con aria quasi divertita e non mi molla nemmeno quando usciamo dalla stanza alla fine dell'incontro, riversandoci nel corridoio.

Storia di una ragazza disordinatamente normaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora