Cosa mi è mancato di più in questi mesi di "lontananza" da Claudio? Risvegliarmi nel suo letto la mattina con questa inspiegabile sensazione addosso. Non so perché, ma i suoi cuscini stamattina sembrano i più morbidi e confortevoli su cui abbia mai dormito. La luce entra nel punto giusto, non infastidendo la mia incantevole visione nel vederlo abbottonarsi lentamente la camicia, mentre lentamente tento di riabituarmi al tepore del sole.
<<Buongiorno>>, mi guarda accennando un ghigno dal riflesso dello specchio, mentre io mi copro con il lenzuolo, le temperature sono quelle tipiche dell'inizio ufficiale dell'inverno e nuda sento freddo.
<<Ciao>>, mormoro sorridente.
<<Rivestiti prima che si svegli Gioia>>, si raccomanda lui imperativo, <<io devo scappare a scuola, lei oggi sta a casa... non ho tempo per parlare ora>>, pare quasi dispiaciuto.
<<Ci resto io con lei tanto non ho molto da fare. Devo formalizzare l'iscrizione, ma ho tempo>>, rifletto, passandomi una mano nei capelli scompigliati.
Ci metto un secondo di troppo a ricordare di non avergli minimamente accennato a tutto ciò che ho combinato negli ultimi giorni, anzi nelle ultime ore. Infatti, mi scruta perplesso, voltandosi verso di me appena ha finito di vestirsi.
<<Iscrizione?>>, domanda confuso, <<l'iscrizione per Bruxelles scadeva ieri e ...>>
Gli faccio cenno di interrompersi e strano ma vero, mi dà retta. Wow.
<<Non ho consegnato i moduli>>, rivelo con un gran respiro subito dopo, come se mi fossi tolta per l'ennesima volta quel peso di dosso, <<li ho buttati>>, ammetto goffamente.
Il suo sguardo imperscrutabile mi rende difficile comprendere cosa la sua mente stia elaborando. Meccanicamente si allaccia i polsini della camicia e alza il collo per mettersi la cravatta, però invece che proseguire nel farsi il nodo, si siede ai piedi del letto, guardandomi colpito. Cavolo, dammi un cenno!
<<E ora? Che pensi di fare?>>, insiste, <<che iscrizione hai fatto?>>
<<Lettere moderne>>, mi mordo il labbro inconsciamente intimorita da quella che potrebbe essere la sua reazione, talmente tanto che socchiudo anche gli occhi.
Ho sempre invidiato il cervello dei cani per questo piccolo aspetto: credono basti non vedere per non farsi vedere a loro volta. Se chiudo gli occhi quindi scomparirò dai suoi radar per non farmi tirare contro una scarpa... il professore che più si è speso nella mia carriera scolastica per farmi capire che forse l'ambito più consono a me è quello ... l'uomo che mi aveva proposto di andarmi a riprendere la mia vita dall'altra parte dell'Europa.
<<Hai fatto l'iscrizione a lettere moderne?>>, è sconcertato, ma positivamente, lo spero perlomeno.
Apro gli occhi terrorizzata.
<<Vuoi buttare altri 6 mesi?>>, mi guarda serio ora.
<<No>>, scuoto la testa categorica. <<So che sto facendo la scelta giusta ora>>
<<Come fai a saperlo?>>, mi provoca, ormai lo conosco.
<<Perché mi sto ascoltando, l'ho fatto anche ieri sera>>, rispondo sicura.
<<Staremo a vedere>>, sogghigna furbo. <<E comunque sei un tormento...>>
<<Perché? Mica ti sto chiedendo di aiutarmi>>, ribatto perplessa.
<<Giura allora che non mi romperai>>, mi punta il dito adesso. Che succede?
<<Ma di che parli?>>
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Storia di una ragazza disordinatamente normale
Romance"Essere adolescenti. La cosa più crudele che la natura potesse programmare per l'uomo." Questa è la frase con cui inizia questa storia, la storia di Lydia, un'adolescente che sta iniziando a diventare donna adulta, che non si è mai innamorata di un...