"Fino a che rimani, sarai tu il migliore dei miei mali"

607 33 33
                                    

Mia sorella e il panico negli anni hanno costruito una solida unione, il problema è che la sua sensibilità emotiva e l'angoscia pretendono di convivere in cuore troppo piccolo per entrambi e quindi lottano per farsi spazio. Il risultato? È un'isterica.

Entra in camera con la stessa delicatezza di un maremoto. Marco e Walter, seduti sul suo letto, si prendono un colpo e d'impulso si alzano scattosamente in piedi.

<<Che succede?>>, domanda Didi a metà tra l'essere divertita e preoccupata.

Eh, effettivamente è rossastra in viso, la vena pulsa sulla fronte e gli occhi sono due biglie fuori dalle orbite. Insomma, la solita faccia di quando è nervosa ai limiti della sopportazione... nulla di nuovo. Si lascia cadere sulla sedia girevole davanti alla scrivania, posando le mani sulle ginocchia; si gira verso di noi, mentre Marco e Walter riprendono colorito, risiedendosi sul letto.

<<Un casino>>, sbuffa Flaminia.

<<Che hai fatto?>>, chiedo io, mentre con Didi ci appoggiamo sul mio letto, pronte a fare le sorelle maggiori.

<<Viola vuole organizzare una festa per il suo compleanno, ma non ha soldi abbastanza per affittare una discoteca; poi ci è messa pure una nostra compagna di classe stronza ad organizzare un'altra festa lo stesso giorno>>, per la rabbia lancia quasi il cellulare sul tavolo, salvo pentirsene un secondo dopo per paura si sia rotto.

<<Be' che pensate di fare?>>, domanda Marco perplesso.

<<Non lo so>>, sbuffa ancora.

<<Scusate ma se gliela organizziamo noi?>>, l'entusiasmo che ci mette Walter ogni volta che gli viene un'idea è accompagnata come d'abitudine dall'espressione di chi è convinto di aver avuto un'illuminazione geniale. <<Un posto glielo troviamo a gratis... con tutta la gente che conosciamo...>>

<<L'ipotesi non è male>>, Didi sembra stupita dal ritrovarsi a dargli ragione.

<<Va bene, ci sto>>, annuisco arrendevole agli occhioni dolci della mia migliore amica.

<<Davvero lo faresti?>>, Flamy mi guarda quasi commossa.

<<Certo! Anche perché è una vita che non vado ad una festa>>, borbotto sconsolata. E ho un gran bisogno di distrarmi. Sono giorni che ignoro messaggi e chiamate di Gabriele. Dopo quello che mi ha detto Claudio, ci sono rimasta così male che non voglio più saperne niente! Perlomeno in questo momento... 

<<Mamma mia, davvero... quanto tempo è che non andiamo a una festa?>>, Marco sospira amareggiato.

<<Lascia perde', ormai per andare alle feste dobbiamo organizzarle>>, chiosa Walter.

<<Potresti fare una festa a tema!>>, continua Marco propositivo, guardando Flamy.

<<Festa a tema? Dai, sono antiche>>, ride Diletta caustica.

<<Però l'idea di un qualcosa che accomuni tutti non è male>>, commenta Flaminia.

<<Non lo so, un accessorio da avere obbligatoriamente, un colore...>>, ragiono ad alta voce.

<<Uh, la cosa dei colori può andare! Viola è fissata!>>, annuisce Flamy.

<<Tutto a una condizione>>, Walter alza il dito per rivendicare qualcosa che ci è ignoto, <<... fatemi fare il dj!>>

<<Va bene>>, Flamy acconsente divertita.

Così mentre Flaminia e Diletta si mettono, all'arrivo dell'ora di pranzo di un sabato autunnale qualunque, a discutere sul colore da scegliere, impiegando una cura che raramente si può vedere nei discorsi di mia sorella, Marco e Walter iniziano a guardare su Instagram a chi potrebbero chiedere per il posto.

Storia di una ragazza disordinatamente normaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora