La sorpresa per Andrea

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10 giugno. Il primo giorno dopo la fine di scuola, nonché sabato, nonché compleanno di due degli uomini attualmente più importanti (e forse non solo attualmente) della mia vita. Non ho dormito tutta la notte per finire di organizzare, almeno mentalmente, la sorpresa per Andrea e incartare il regalo che io e mia sorella abbiamo fatto a papà, quando le ho chiesto di farlo lei per semplificarmi la vita la risposta è stata basica: << ho gli esami, arrangiati!>>

È vero, quest'anno la mia "piccolina" ha gli esami di terza media. Non farò uno di quei filoni strappalacrime, perché proprio non sarebbe da me; dico soltanto che se fino a questo momento è stata dura tenerla seduta su un banco di scuola, non voglio immaginare cosa sarà d'ora in avanti. Il liceo è tosto per tutti e lei, che ha la voglia di studiare sotto i piedi, faticherà ancora di più. Ha scelto il linguistico perché inglese e spagnolo sono le uniche materie che le piacciono. Incrociamo le dita e speriamo che i professori si mettano una mano sulla coscienza, promuovendola agli esami.

È per questo motivo che mio padre non ha voluto organizzare niente di speciale per il suo compleanno, solo un pranzo con tutti quanti che si terrà domani a casa nostra e con tutti quanti ovviamente comprendo anche Andrea, che mio padre ci ha tenuto particolarmente ad invitare visto che oggi è anche il suo di compleanno.

Papà ha l'ansia per gli esami di Flamy più di Flamy stessa e quindi festeggiare sarebbe sacrilegio. Oggi infatti ha deciso di starsene chiuso dentro casa, meno male che con mamma l'abbiamo convinto ad andare a cena stasera almeno con gli amici più stretti e le mogli. La verità è che io ho spinto tanto per questa cena per avere campo libero per la mia serata con Andrea. È da ieri che non ci vediamo e oggi avrà gli allenamenti di pomeriggio, visto che ha giocato la partita ieri sera, a cui non sono potuta andare per preparargli la sorpresa.

Così, mentre Flamy nel pomeriggio si rintana in camera a far finta di studiare, in vista della prima prova tra pochi giorni, io rimango in cucina a dare una mano a mamma a pulire e cucinare per il pranzo di domani insieme anche a nonna, che cede sotto ricatto. Al suono di << Se non mi dai una mano, non ti do più neanche un goccio di vino>> è scattata in piedi come una faina.

Nel frattempo che nonna si dedica alla pulitura delle patate da fare con il polipo, io e mamma ci occupiamo del soggiorno. La veemenza che ci mette mia madre in queste circostanze è assolutamente qualcosa di anormale, come se volesse sfogare tutto il nervosismo che ha in corpo; è certo che una seduta dallo psicologo o anche un bell'allenamento di kick boxing le farebbe meglio dello sbattere lo scopettone sul pavimento.

Non ho dimenticato niente di quello che è successo in questi giorni dopo il messaggio di mio padre. In alcuni momenti, questo ad esempio, mi fisso a guardare mamma, papà, nonna e mi domando cosa possa averli spinti a tacermi una questione tanto importante e a mentirmi in un modo così radicale, da arrivare a dirmi che erano morti. Mamma si intristisce al solo sentirli nominare, papà non ne parliamo, mentre nonna divaga in tutti i modi possibili. Se solo potessi affrontare la questione in tranquillità ... ma in questa famiglia sembra non arrivare mai. Non voglio sconvolgere carte in tavola ora, con Flamy che sta affrontando un momento tanto delicato e poi con che parole? Come potrei cominciare un discorso? Ma ho bisogno di sapere!

Parlare con Andrea di questa faccenda è terapeutico, riesce a calmare tutte le ansie e le paranoie, esattamente come una candela a cui viene apposta sopra una campana di vetro, spegnendo la fiammella. Lui non dà ossigeno alle mie paure, le lascia morire nella loro piccolezza. Mi ha suggerito anche lui di non lanciare la bomba ora, ma di indagare prima in solitaria e dopo aver saputo di più, allora rivolgermi alla mia famiglia.

Infatti, ho chiesto una mano a Diletta, che è la più discreta nella mia cerchia di amici; si è messa subito all'opera con tutti i dati che sono riuscita a darle, ma ancora non ha avuto niente in più di quanto già non sapessi. Lei con i social sa fare i miracoli, è una stalker professionista; appena conosce un ragazzo che può relativamente interessargli, riesce a sapere in pochi minuti tutto il suo "storico" fino alla nascita, albero genealogico compreso.

Storia di una ragazza disordinatamente normaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora