Barcellona e ... nuvole!

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Ho talmente tanto sonno, che potrei trovarmi a Parigi, piuttosto che in Nicaragua e non me ne accorgerei. Stiamo facendo una passeggiata, cammino sottobraccio a Diletta da quando siamo usciti dall'hotel, posso paragonarla al mio cane per ciechi oggi.

Dopo esser sgattaiolata fuori dalla stanza di Andrea stamattina come la mattina prima, mi sono riuscita a fare una doccia in camera, ma non ho potuto evitare la cazziata megagalattica di Stefania, che mi ha aspettato al varco d'ingresso alla sala dove era apparecchiata la colazione. Mi ha riempito la testa di parole, per poi sussurrarmi all'orecchio: << e almeno fai la furba la prossima volta, fatti trovare in camera la mattina!>>. Perché per quante può urlarmene contro, so che mi vuole un bene profondo, anche se mi fa gli stessi rimproveri tutte le mattine. Ma non è colpa mia se crollo addormentata accanto al mio fidanzato! Ammetto poi che svegliarsi al suo fianco è una delle sensazioni più piacevoli che abbia mai provato.

Ovviamente con Andrea ci limitiamo a scambiarci qualche sguardo fugace, non mi avvicino per non destare altri dubbi in Stefy, è intelligente e capirebbe prima o poi. Ieri mattina soprattutto, quando è venuta a bussare alla sua porta, l'abbiamo rischiata grossa, ma tanto grossa. Ammetto che ho una voglia matta di riaverlo per me, ma devo anche pensare a mente lucida che se ci facciamo beccare scoppia un putiferio...soprattutto in campo-scuola.

<< Oi Lyd, un caffè?>>

Ci siamo fermati ora a fare pausa in un bar dalle parti di Barceloneta. Mi sono sbracata a un tavolino, non rimpiango di non aver dormito abbastanza stanotte, perché il tempo è stato ben impiegato. E poi tanti altri miei compagni stanno a pezzi, questi sono i classici effetti da viaggio con gli amici, specialmente quelli organizzati dalla scuola.

La cosa che non potevo immaginare era che a preoccuparsi di me fosse proprio lui: Davide Farasini. Da quando si è rifidanzato, ho deciso di tagliare tutti i conti, smettendo anche di rispondergli ai messaggi per i compiti; questo aveva creato inevitabilmente un po' di astio da parte sua, la sua personale spacciatrice di compiti non era più sotto il suo stretto controllo...che disdetta! Però dal momento in cui Andrea è entrato a pieno regime a far parte della mia vita, ho resettato completamente tutto e ho riiniziato anche a parlare con Davide, un rapporto comune che può esserci tra compagni di classe. Non so se sia il fidanzamento (sconosciuto a tutti) a rendermi più sicura di me, ma improvvisamente i suoi occhi si sono accorti della mia persona.

La verità è che funziona sempre così, quando smetti di interessarti spasmodicamente a qualcosa o a qualcuno, ecco che quella cosa o quella persona improvvisamente si svegliano, ricordandosi di te. Questo è successo anche a me e Davide. Ora lo vivo bene il nostro rapporto, anzi...mi diverto anche ad approfittarmi di questa sua nuova vena generosa e anche un po' provolona e non solo per tornaconto didattico, forse...

<< Sì grazie Da'>> annuisco vigorosamente, nonostante il mio corpo abbia davvero esaurito le energie; << mi raccomando...>>

<< Amaro, sì lo so>>. Ora si ricorda anche di come prendo il caffè? Miracolo! Mi fa un breve occhiolino e si dirige verso il bancone.

<< Il gallo è tornato a cantare?>> mi chiede Walter perplesso, sedendosi al mio fianco sul divanetto del tavolino, ha gli occhi a mezz'asta da appena sveglio e non accennano a migliorare

<< A quanto pare si è accorto che sono femmina... cioè lo sapeva anche prima, ma usava questa mia "caratteristica" solo per avere compiti>> mi passo una mano sulla faccia, non mi sono neanche truccata per quanto ero di corsa stamattina e il mio viso esprime tutto il mio essere a pezzi

<< E ora cosa sarebbe cambiato?>> borbotta Marco, raggiungendoci con in mano un cornetto al cioccolato bianco, da cui stacco subito un corno

Storia di una ragazza disordinatamente normaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora