"Aiutami a distruggerti"

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L'essere umano tradisce, l'essere umano mente. Sì, è questa la meravigliosa scoperta che ho fatto a 18 anni (quasi 19) o forse lo sapevo già da prima, anzi sicuramente ne ero consapevole da tempo. Ma l'uomo, in particolare, sembra esserci proprio portato geneticamente per dire le cazzate alla donna. 

Ok, lo ammetto, forse sono di parte, ma capitemi ... sono entrata a far parte prepotentemente del club delle cornute, quando fino al giorno prima il mio fidanzato mi prometteva un futuro insieme; e poi anche in famiglia non ho avuto un esempio molto educativo da questo punto di vista: mio padre se n'è andato di casa con un'altra per un periodo e, cosa non da poco, mi ha nascosto per tutta la vita che i miei nonni (e suoi genitori) sono ancora vivi e vegeti, ma avevano soltanto deciso di disconoscermi.

Mi merito un po' di comprensione, se ho iniziato a fare la stronza e soprattutto a fare qualche cazzata, oltre ad assumere un atteggiamento che dire malinconico è usare un eufemismo. E lo so che è cosa comune a tutti i miei coetanei, ma per me sono un'altra forma di ribellione ... non al sistema, è ribellarsi alla fessa che sono sempre stata, a tutta quella fiducia mal riposta e che ora sto scontando in lacrime versate di nascosto, tenendo in sottofondo vecchie canzoni di Avril Lavigne e in sigarette fumate nel cortile della scuola durante l'ora di religione. 

Come adesso, sì, che evado dall'aula dove la Fricca predica sull'importanza della comunicazione all'interno di una famiglia. Deve aver confuso la categoria di concorso per diventare insegnante, altrimenti non si spiega perché le sue pseudo – lezioni di religione si trasformino puntualmente in sedute terapeutiche di gruppo sui "problemi della società". Onde evitare domande, ho chiesto di poter andare in bagno, dirigendomi in realtà in cortile, dove appoggiata al muro sul retro sto fumando una sigaretta al volo.

<< Lo sai che dovrei farti la multa?>>

Alzo gli occhi infastidita, chi è adesso che rompe le palle? Sembra che qualcuno lassù si stia impegnando per non farmi stare serena neanche 10 minuti. È lunedì e ho già voglia di un bel venerdì pomeriggio. Davanti a me c'è una brunetta non molto alta in tuta con un caschetto sbarazzino e informe.

<< Sì, lo so>> annuisco, fregandomene << ma in questo momento, scusi, è l'ultimo dei miei problemi>>

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<< Sì, lo so>> annuisco, fregandomene << ma in questo momento, scusi, è l'ultimo dei miei problemi>>

<< Qualche votaccio? La scuola è appena iniziata>> sorride, ha la voce che mi suggerisce simpatia, non lo so perché, ma vado sempre a pelle su queste cose

<< Peggio, lasciamo perdere>> una risata amara, prima di fare un altro tiro << è la nuova supplente di ginnastica?>> altrimenti non mi spiegherei la tuta

Annuisce, accostandosi a me, appoggiando la schiena al muro.

<< Benvenuta in questa scuola di matti>>

<< Grazie, sembrate gente a posto per ora>>

<< Si vede che è qui da poco>>

Storia di una ragazza disordinatamente normaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora