Pasqua, Pasquetta e pranzi in famiglia

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Pasqua. Una festività che non mi è mai piaciuta, ma non per il senso in sé, per carità; ma perché le vacanze non fanno in tempo ad iniziare che già sono al termine. Arrivi alla domenica di Pasqua e ti rendi conto che hai solo due giorni, di cui uno è Pasquetta, per recuperare tutti i compiti che non hai fatto nei giorni precedenti. I professori non capiscono che i giorni di vacanza sono una settimana, inclusi i giorni di vera festa e ti caricano di cose da fare come se avessi un mese di tempo libero.

Questa Pasqua non è stata diversa da quelle degli anni passati. Sono stata a pranzo a casa di mia zia, la sorella di mamma, con mio zio e la compagna. Mio zio ha un figlio, che però io e Flamy non vediamo mai, visto che è nato da una precedente relazione e la madre fa di tutto per non farlo incontrare col padre, una stronza di prima categoria, sono in guerra da anni in tribunale per questo e mia zia non fa altro che rinfacciare al fratello quanto fare un figlio con quella debosciata sia stato un errore madornale. Lo fa anche oggi, proprio mentre scartiamo le uova di Pasqua.

Il pranzo non è stato dei più leggeri, io e Flamy ci siamo sfondate di abbacchio fritto. Ho una passione per questa carne, nonostante sia moralmente contraria alla sua uccisione...ma che ci posso fare? È troppo buono! Mia nonna poi lo cucina divinamente.

Andrea invece è stato dal fratello con la sua famiglia e soprattutto con la piccola Sofia. Mi ha anche mandato dei loro selfie che si sono fatti, sono bellissimi insieme e si vede che lui le è affezionatissimo.

<< È lui?>> mi chiede sottovoce Flamy indicando il telefono, che tengo tra le mani, mentre siamo sedute sul divano a riprenderci dal pasto

Annuisco, sorridendogli. << Sono le foto con Sofia>>

Ci facciamo un selfie anche noi due e glielo mando

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Ci facciamo un selfie anche noi due e glielo mando.

Ci raggiunge quasi di corsa anche nonna, dopo aver bevuto un bicchierino d'amaro con papà e zio, sedendosi al mio fianco, quello opposto a Flamy.

<< È Andrea?>> domanda curiosa, assicurandosi che gli altri non l'abbiano sentita

Per fortuna a casa di zia il divano è abbastanza distante dal tavolo nel soggiorno. Le mostro le foto e lei se le studia bene, zoomando a dovere sul volto del mio fidanzato.

<< È proprio bello, non c'è niente da fare>> mi guarda compiaciuta << brava la mia nipotina!>>

Io e Flamy scoppiamo a ridere.

<< Che confabulate voi tre?>> ci chiede zia pettegola, accompagnata da mamma che resta un passo indietro

<< Fatti i fatti tuoi tu, impicciona!>> la bacchetta nonna Gianna

<< Che associazione a delinquere che siete>> replica zia indispettita

Non brilla di certo per simpatia, questo no, però è una persona buona, ci vuole molto bene. Sarà che non è riuscita a costruirsi una famiglia, divorziando qualche anno fa senza figli, ma ha sempre considerato me e Flamy come creature sue, senza però scatenare la gelosia dei miei genitori. Non è affettuosissima, ma è una di quelle persone che sai che nel bene e nel male c'è sempre.

Storia di una ragazza disordinatamente normaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora