"La mia stupida allegria, la mia malinconia..."

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<<Dai, Lyd! Vieni anche tu!>>

Gioia ha continuato così per giorni. Già, perché dopo la giornata di influenza di Claudio e l'immediato arrivo di Stefania a casa loro la sera stessa, mi sono imposta con fermezza di tornare in quelle mura e fare finta di nulla, soprassedendo su tutto ciò potesse assomigliare anche solo ad un'emozione mia nei riguardi di Claudio. Insomma, volevo cercare di stare tutti tranquilli.

Li ho aiutati ad organizzare per bene il loro viaggio, prenotando albergo e treni senza fargli spendere una fortuna e naturalmente Gioia, non contenta, ha insistito per minuti, ore, giorni affinché mi unissi a loro. Sono stata costretta a rifiutare e non perché avessi qualche improrogabile impegno a Roma, ma semplicemente per la totale assenza di inviti da parte di Claudio. Mi sono limitata ad accompagnarli alla stazione il sabato mattina con la mia macchina, raccomandandomi con Claudio... il loro primo viaggio insieme padre e figlia. Ero euforica io al posto loro!

<<Golizzi, sono stato in grado di tenere a bada te a Firenze, pensi non possa riuscirci con una nana di 7 anni?>>, ha risposto lui sarcastico come suo solito.

GioGio si era messa a ridere, uscendo dalla macchina con il suo mini trolley delle principesse, nuovo regalo degli zii "Pippo" e "Vane", come li chiama lei.

<<Ah allora te lo ricordi che ci siamo stati insieme...>>, ho replicato io scherzosamente, anche se non del tutto, mentre ferma al volante continuavo a guardare dritto davanti a me.

<<Pensi sul serio potrei dimenticarlo?>>, è stata la sua chiosa, fissandomi serio, prima di uscire dalla vettura senza aspettare una mia parola.

Mano nella mano sono entrati nella stazione Termini e nelle ore seguenti sono stata io a mandargli messaggi per sapere come stavano, cosa stavano facendo e Claudio mi ha risposto solo con foto di Gioia, prima intenta a sistemare le sue cose nella stanza dell'hotel, poi a mangiare un bel pezzo di fiorentina, un gelato e via così. Fino a che il suo messaggio è arrivato senza che io gli avessi chiesto nulla. Era sempre una foto di Gioia, però davanti a Palazzo Pitti...

CC: Ti ricorda qualcuno? Ha anche fatto la stessa posa senza che le dicessi nulla.

Ed effettivamente era vero. Gioia nella stessa posizione e anche con la stessa faccia che avevo io nel momento in cui era stata scattata quella foto e l'autore era sempre lui. Inutile specificare che mi sono praticamente commossa.

Lydia: Saranno i tuoi occhi a vederci tanto simili... le foto le hai scattate entrambe tu...

CC: No, è Gioia che a forza di stare con te ti somiglia ogni giorno di più.

Lydia: E la cosa ti dispiace? Sono una brava ragazza ahahah

CC: No, non mi dispiace, anche se a rimetterci sarà la mia salute...

La mattina dopo mi sono programmata tutta la giornata in funzione di poterli andare a prendere la sera alla stazione e così è stato. Gioia, vedendomi alla fine del viale dei binari, mi è corsa incontro, mollando la baby-valigia al padre, per poi saltarmi in braccio entusiasta. Quella sera mi ha riempito di racconti, di chiacchiere su quanto Claudio fosse stato bravo e su quanto si fossero divertiti insieme, naturalmente anche davanti a lui, che incuriosito la guardava. Si è innamorato di sua figlia e io aspettavo solo questo. Claudio ha scoperto il vero amore nel modo più puro e dolce possibile...

<<Sei stato bravo>>, gli ho detto quella sera, andando via, dopo aver messo a letto GioGio distrutta, con la promessa di disfare la valigia il pomeriggio dopo.

<<Avevi dubbi?>>, ha risposto lui divertito, alzandosi dal divano per venirmi incontro.

<<No... per quanto tu faccia fatica ad ammetterlo, adori tua figlia>>

Storia di una ragazza disordinatamente normaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora