You shook me all night long

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I don't want a lot for Christmas, there's just one thing I need;

I don't care about the presents underneath the Christmas tree;

I just want you for my own more than you could ever know.

Make my wish come true ... All I want for Christmas is you

Questa canzoncina odiosa,che entra nella testa di ogni medio comune mortale sulla faccia della terra,è stata la cosa che ho sentito di più in questi giorni di Natale, passato così velocemente da farmelo scordare presto, purtroppo e per fortuna. Mi piacerebbe cristallizzare il tempo in determinati momenti di pura e invisibile felicità, peccato sia impossibile, soprattutto per una che non sta mai ferma con me.

È stato difficile non pensarlo. I suoi auguri sono arrivati subito appena ho pubblicato la foto della tavolata su Instagram il 24 sera. Mio padre si era subito preoccupato di capire chi fosse stato a farmi sorridere davanti a uno schermo del telefono.

Dei regali mi è sempre importato poco, ho solo bisogno di affetto sincero in queste giornate e sono fortunata di poter dire di averne ricevuto e non poco. Ho degli amici stupendi e la mia famiglia è tutto ciò che di bello la vita mi ha dato.

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Mamma ha un problema con il vedermi poltrire a letto, proprio non le piace. Infatti stamattina è entrata in camera, spalancandomi le tapparelle. Il sole non ha pietà di una studentessa di liceo in vacanza e entra trionfante, maledetto!

<< Mamma>> protesto nervosa, odio essere svegliata di botto

<< Dai che sono le 11, mica puoi stare tutto il giorno a dormire

<< Ma sono in vacanza>> borbotto da sotto il piumone, proteggimi almeno tu!

<< Dai, chi è che ti volevi scordare? A chi volevi non pensare?>> si siede sul letto di Flamy guardami curiosissima

<< Sei ubriaca?>> rispondo sorridendo divertita dal suo sguardo folle, poi ancora mi chiedo da chi ho ripreso

<< Hai il pc mezzo aperto sul letto, le tapparelle chiuse per non essere svegliata dal sole...chissà fino a che ora hai visto serie tv? Devo indagare con Flaminia?>> sguardo analitico di un detective

<< E va bene commissario hai vinto, ma il nome non lo avrai mai>> le punto il dito contro perentoria

Sono stata fino a tarda notte a guardare Grey's Anatomy, ma il vero problema è che aprivo Instagram ogni due minuti per vedere se aveva pubblicato qualcosa. E sì parlo di lui. Andrea ma perché ti penso sempre? Ho cercato addirittura su Google per vedere come farsi uscire un ragazzo dalla testa... sto male! È ufficiale!

<< Allora tu adesso ti alzi, ti lavi, ti vesti carina, chiami i tuoi compari e ve ne andate a fare un giro, che tanto io prendo Ezio, Stefania, Fabrizio, Federica e i Ridei con tuo padre e li porto al centro commerciale, anche con i Ferri>> mamma non pronunciare quel cognome! << che magari in compagnia te lo scordi meglio quel siciliano>>

Per fortuna pensa si tratti ancora di Davide. Sospiro di sollievo.


Non ho fatto in tempo a chiamare i miei tre compari, che me li ritrovo già sotto casa. Didi suona al citofono fuori, mentre Walter e Marco sono già in sella ai loro rispettivi motorini, Marco in particolare mi sventola il casco, neanche fosse il tricolore.

<< Mi vesto e scendo!>> esclamo dalla finestra della mia camera

<< Dai Giulietta, che me se scarica la batteria!>> urla Walter...lui e i suoi mille problemi con il motorino, ne cambia un pezzo a settimana, avrebbe risparmiato i soldi per comprarci una casa, se ne avesse comprato subito uno nuovo.

Storia di una ragazza disordinatamente normaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora