La festa di Natale

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La festa di Natale è l'evento per eccellenza alla chiusura dell'anno. Non perché sia particolarmente bella, è una festicciola all'interno della scuola, quest'anno hanno anche invitato i professori purtroppo, altrimenti non ce la facevano fare. È importante perché vuol dire che il trimestre si è concluso, che le vacanze di Natale sono arrivate e che finalmente ci possiamo riposare tutti un po'. Un sogno.

Diletta ha deciso però di fare le cose in grande, almeno per noi due. Mi ha trascinata il giorno prima dal parrucchiere, dove ho dato una sistemata a un taglio su questi capelli lunghi diventati informi e una schiarita qua e là sul castano più chiaro, considerando il mio essere quasi corvina.

Poi, per non farci mancare nulla, siamo andate a Parco Leonardo a svaligiare H&M per trovare un outfit decente, ma non troppo pesante per i nostri portafogli. Ha fatto tutto lei, anche il mio abbigliamento, perché qualsiasi cosa sceglievo io, per lei era troppo "moscia".

In conclusione, ora sono in macchina con Walter alla guida, vicino a lui Marco, entrambi con camicia bianca e jeans e dietro io e Didi. Lei bellissima con un vestitino nero molto corto, che solo lei con la sua eleganza può portare senza rimanere nuda ogni 3x2. Io indosso una gonna rossa morbida poco sopra il ginocchio, un crop top nero con le maniche a tre quarti e lo stivaletto nero ai piedi con il tacco. Capelli sciolti e via.

C'è parecchia gente, ma tra questi non vedo professori, non si saranno presentati grazie a Dio. Non avevo messo in conto che un professore non sarebbe mai mancato, deve venire a caccia. Infatti eccolo lì, Andrea Ferri in camicia azzurra, pantalone beige e occhi splendenti. Se ne sta appoggiato all'ingresso, sembra quasi debba prendere i nomi all'entrata.

<< ciao Andre'>> lo saluta Walter, come fossero amici di vecchia data, lo stesso fa Marco, ma mentre il primo dei due compari si butta subito dentro nella mischia in aula magna, Marco ci aspetta sulla porta

<< ciao>> lo saluta Diletta, sorridendogli gentile

<< ciao>> ricambia lui << ciao Lyd>> prosegue guardandomi

È da qualche giorno che a lezione mi chiama così, ma ancora non ci ho fatto l'abitudine. Sarebbe stupido negare che ormai siamo in confidenza. Ridiamo e scherziamo in continuazione ogni volta che ci incrociamo nei corridoi.

<< ciao>> rispondo, passando il cappotto a Marco, che lo sistema sull'appendiabiti

Rimango da sola con lui, Didi porta via Marco con la scusa di darle una mano con il giacchetto. Oggi è più bello del solito e lo sa anche lui.

<< che è questo nuovo colore?>> chiede guardandomi attentamente la chioma

<< ma niente di che>> commento sorridendo, mentre ripenso che Didi era sicura che lui l'avrebbe notato, a differenza di qualsiasi altro essere umano di sesso maschile

<< dai>> controbatte lui sorridendo << questo castano saltami addosso...chi devi conquistare?>>

<< sei proprio scemo>>

Rido divertita di gusto. Non capita spesso con persone all'infuori di Didi, Marco e Walter.

<< stai benissimo comunque>> prosegue sospirando

<< grazie>> sorrido soddisfatta << anche tu non stai male>>


Ogni volta mi ripeto: posso divertirmi anche senza bere, posso divertirmi anche senza bere... all'infinito. Il problema? Andrea vaga per l'aula guardando qua e là, come immaginavo è in caccia e io voglio non pensarci ora. Didi mi passa vicino accarezzandomi la spalla, mentre sorseggia qualcosa.

Storia di una ragazza disordinatamente normaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora