"Essere adolescenti. La cosa più crudele che la natura potesse programmare per l'uomo."
Questa è la frase con cui inizia questa storia, la storia di Lydia, un'adolescente che sta iniziando a diventare donna adulta, che non si è mai innamorata di un...
Quando inizia l'anno scolastico sei consapevole, soprattutto dopo qualche anno che si va a scuola, che arriverà quel mese infernale, quello dove tutto sembrerà contro di te, dove dovrai passare nottate seduto a un tavolo con un libro davanti, perché tanto il tempo per studiare tutto non sarà mai abbastanza, dove maledirai ogni professore solo in quanto tale e sperimenterai metodi d'apprendimento che non credevi avresti mai provato sulla tua pelle, compreso sbattere la testa sugli appunti.
Quel mese è maggio. E io da brava studentessa liceale sono in crisi esattamente come tutti gli altri. Abbiamo un compito in classe al giorno insieme a svariate interrogazioni rimandate per veramente troppo tempo ed ora sono lì al varco ad aspettarmi. C'è il libro di fisica che mi guarda spaventoso dalla libreria, mentre vorrei solo incendiarlo in un bel falò in giardino. Ma non è il momento di pensare a fisica, a quella manca ancora qualche giorno.
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Il vero problema è un compito di italiano da denuncia a una commissione parlamentare. Giusto una mente folle come quella della Perticoli poteva partorire un'idea così malsana e eticamente sbagliata. Ha infatti deciso di fare una bella verifica finale su tutti gli autori studiati dalla prima settimana di scuola ad oggi. Fra due giorni. Inutile dire che abbiamo provato in ogni modo a farle cambiare piani, ma non è servito assolutamente a niente. Comportandosi in questo modo dimostra soltanto quanto non serva a niente studiare tutto l'anno, visto che il compito decisivo a quanto pare è l'ultimo ed è su tutto l'esatto programma svolto fino a questo momento.
È così che in un lunedì mattina qualunque della seconda metà di maggio ci ritroviamo noi soliti quattro seduti davanti a un computer ad escogitare un modo per superare questo enorme scoglio fatto a forma di manuale di letteratura durante un'inutile lezione di storia dell'arte di Cicuzzi, che continua a portarci in aula informatica, convinto che vedere delle diapositive davanti a qualche pc possa finalmente farci appassionare alla sua materia; una cosa però gli va riconosciuta, almeno lui, insieme ad Andrea, ci sta lasciando in pace con verifiche e interrogazioni.
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<< Possiamo vederci oggi pomeriggio a casa mia, magari con i miei appunti e fatica alla fine ce la facciamo>> propongo io, guardandoli speranzosa che accettino la soluzione più ragionevole al momento, considerando che Walter aveva proposto di darci tutti malati