Il lunedì. La giornata più odiata al mondo. Un po' meno dalla mia classe visto che un'ora su sei è affidata a religione, certo...con la nostra professoressa una completa fortuna non è, ma non si può avere tutto. Infatti, mentre Marco e Walter russano quasi piegati sui banchi durante l'ennesima filippica della prof, io e la mia blondie ce ne stiamo in cortile.Novembre è un mese che odio da sempre, la brutta via di mezzo. Mi costringe a stare col giacchetto e oggi è pure nuvoloso. Voglio il letto e spegnere il cervello per qualche ora.
Ci sediamo sul muretto, prendo il cellulare, mentre Didi finisce il pezzo di pizza che aveva comprato. Il fatto che non stia parlando di Andrea mi sorprende, da quando quella sera ho raccontato a lei e agli altri due cinghiali di quello che era successo (di nuovo) è un martello pneumatico.
<< senti per oggi pomeriggio ho assoluto bisogno di te!>> mi guarda implorante
<< matematica?>> chiedo ridendo
<< sì...non ce sto a capi' più niente...>> si porta una mano (quella non unta dalla pizza) sulla faccia
<< va bene, verso che ora?>> poso il cellulare in tasca
<< ma vieni direttamente a pranzo!>>
<< ok...tanto lo so che prima delle 4 non riuscirò a farti aprire libro!>> scuoto la testa contrariata
<< ma le 4 di notte?>> chiede prendendomi in giro
La spintono divertita.
Continuiamo a chiacchierare di cavolate, tipo la camicetta orrenda che indossa oggi la Perticoli; quando veniamo raggiunte da Andrea, che si avvicina col giubbetto slacciato, le chiavi della moto ancora tra le dita e il cappuccio tirato su.
Perché non posso vivere in una di quelle pubblicità dove il protagonista realizza i suoi desideri in uno schiocco di dita? No, perché continuo a provare a scomparire e invece sono ancora qui, a vedere lui venirmi incontro in tutto il suo disarmante splendore.
<< ciao Andre>> ci mancava Didi ad incoraggiarlo
<< ciao ragazze...oggi non c'andate in classe?>> chiede ridendo
<< no...la Fricca predica sul fatto che siamo immaturi e irresponsabili...passo>> scuoto la testa, accennando a un sorriso di circostanza, neanche poi troppo però
<< mamma mia che pesantezza quella donna>> mi segue Diletta sbuffando
<< effettivamente...>> ci asseconda lui divertito
<< entrato adesso?>> chiedo guardando verso il cancello
<< sì, mo' c'ho il 5°A>> e un sorrisino beffardo
<< che galline...>> il commento di Didi non tarda ad arrivare
<< lo so che non vi stanno simpatiche...ma non è colpa mia se l'hanno date a me!>> alza le mani lui in cenno di resa
<< te la tireranno dietro neanche fosse la loro...>> continua lei divertita
<< manco troppo>> risponde neutro
Mi guarda, gli sorrido. In fondo non credo di essere l'unica a crollare davanti a un sorriso del genere, penso metterebbe KO anche la Marbella, meglio detta "cuore di tenebra". Ridiamo. Guardo l'orologio, è ora di rientrare...almeno prima che suoni la campanella.
Ci alziamo dal muretto e dopo aver salutato Andrea torniamo verso il cancello.
<< Ah Lydia!>> mi richiama lui
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Storia di una ragazza disordinatamente normale
Romance"Essere adolescenti. La cosa più crudele che la natura potesse programmare per l'uomo." Questa è la frase con cui inizia questa storia, la storia di Lydia, un'adolescente che sta iniziando a diventare donna adulta, che non si è mai innamorata di un...