Gennaio, oltre ad essere il mese del mio compleanno, ha una particolare caratteristica: ci mette un secolo a volgere al termine. È pazzesco. Sei al 20° giorno e ti sembra che l'anno nuovo abbia avuto inizio mesi fa. Ma, per fortuna, riesce a finire e con lui porta via anche le pagelle del trimestre. Quest'anno me la sono cavata, riuscendo a non prendere l'insufficienza nelle materie per me più ostiche, ovvero scienze e fisica; perché per il resto, a parte qualche sfumatura saltuaria, vado abbastanza tranquilla.
Il vero problema, però, è che la Perticoli ha iniziato a parlare dell'esame, delle tesine e io ancora non ho pensato nemmeno ad un vago argomento su cui svilupparla, sono in alto mare. Ogni idea mi sembra troppo scontata, immatura, bambinesca, insomma da terza media. Voglio strutturarla su qualcosa che non sia banale, che non deluda le aspettative; sono consapevole di averne molte addosso. Non che io mi creda chissà quale fenomeno o scienziato, ma per ignoti motivi tutti sono convinti della mia promozione con 100 alla conclusione degli esami. E poi, sapendo quasi certamente che la Russo sarà interna, devo puntare molto sulla tesina per fare una buona impressione all'orale e non darle appigli per attaccarmi pure su quella; so perfettamente che si impegnerà come raramente ha fatto nella vita per ostacolarmi.
E se non bastasse, c'è il nuovo arrivato, sì, Claudio Conforti. Che sia uno stronzo è stato definitivamente acclarato. Esprime richieste su richieste, ricerche, approfondimenti, annotare argomenti che secondo me andrebbero trattati in maniera più dettagliata e studiare un modo per farlo. Io cerco in ogni maniera di assecondarlo, non me lo voglio inimicare. È il braccio destro della Perticoli, non posso permettermi di avere un professore così influente sulla mia prof di italiano contro.
Ciò che più mi infastidisce è che ormai chiama tutti i miei compagni e gli altri alunni delle classi dove insegna per nome. Tutti tranne me. Eppure il mio non è un nome complicato, cioè è particolare, ma d'altronde mia madre se n'è innamorata quando ha letto "Orgoglio e pregiudizio" e da lì ha deciso che la sua primogenita avrebbe portato quel nome (peccato che tutti i miei coetanei facciano riferimento solo a una dei protagonisti di "Teen wolf", ma questa è un'altra storia). Tornando a Conforti, comunque, ha un modo di fare tutto suo e ammetto che esercita un distinto fascino. Ha già fatto breccia nei cuori delle mie compagne di scuola, mettendo in seria crisi il primato di Andrea Ferri. Io sono una delle poche (e per ovvi motivi) a mantenere un certo distacco, a non buttarmi palesemente e con scarsa dignità in pasto al suo ego. Mi sono ripromessa, per rispetto a me stessa, di non confondere più le cose. Lui, a dire il vero, mi rende difficoltoso il raggiungimento dell'obiettivo con quei sorrisi, passate di mani nei capelli, sguardi sottili e taglienti come la carta stampata.
Sono in cortile, nella parte di giardino dove è presente il campetto da calcetto. Mi stringo nel mio cappotto, l'aria è molto rigida e l'unico pensiero che mi tira avanti in questo clima è la voglia che arrivi presto la primavera. I miei compagni si stanno scaldando per iniziare la lezione, mentre io mi sono seduta su uno dei gradoni che fungono da spalti; mi sono giustificata, perché stamattina mi è venuto il ciclo e avevo voglia di fare tutto fuorché attività fisica. Ogni volta consumo pastiglie su pastiglie; oltre al susseguirsi di imprecazioni contro mia madre per non avermi fatta maschio.
Andrea in splendida forma nella sua tuta Adidas corre insieme ai miei compagni di classe, scherzando, facendo battute; è un ottimo motivatore, l'unica qualità che non ho mai smesso di riconoscergli, sin dalla prima volta che l'ho visto negli allenamenti con la sua squadra. Quel pomeriggio ... Distolgo lo sguardo, voglio evitare di rivedere le sue labbra stamparsi sulle mie ancora e ancora e ancora ...
Difatti, cercando qualcosa che catturi la mia attenzione, noto sulla terrazza fuori l'aula professori del primo piano Claudio Conforti parlare con quella stronza di Claudia Russo. C'avrei scommesso che quella gli aveva messo gli occhi addosso, che gatta morta! O magari gli sta dicendo l'ennesima cattiveria sulla nostra classe. Spero solo lui sia abbastanza intelligente da distinguere; ma non ci fare affidamento, è pur sempre un uomo e la Russo ha "argomenti" decisamente convincenti per uno come Conforti.
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Storia di una ragazza disordinatamente normale
Storie d'amore"Essere adolescenti. La cosa più crudele che la natura potesse programmare per l'uomo." Questa è la frase con cui inizia questa storia, la storia di Lydia, un'adolescente che sta iniziando a diventare donna adulta, che non si è mai innamorata di un...