La monotonia è sottovalutata dai più. A me ha sempre dato una pace estrema, solo che come tutte le cose quando le cerchi... non ce n'è neanche l'ombra. Se per molti passare un pomeriggio sul divano davanti alla tv equivale alla noia, per me significa serenità, quella che forse mi manca e riesco a trovare solo quando vedo un film, una serie tv, leggo un libro e vengo assorbita in un'altra vita, che non mi appartiene. Purtroppo però la realtà sembra sempre richiamarmi a gran voce e sono costretta a prenderla di petto, anche se mi spaventa tremendamente.
Entro in cucina come ogni pomeriggio per preparare la merenda della nanerottola riccia e sull'isola noto subito una busta bianca con un lato strappato per aprirla e leggerne il contenuto. Porta il timbro di una società straniera, inglese. È indirizzata a Claudio. Mi ha rimproverato talmente tante volte di essere un'impicciona che ormai ho smesso di contarle e soprattutto non ha sortito gli effetti sperati. Tiro fuori il foglio.
Miriadi di righe scritte fitte in inglese, ma riesco a trovare la parte interessante. Traduco come posso e ...
"... È stato assunto come membro del consiglio per il progetto a cui sta lavorando. Il programma come da informazioni riportate nel bando è di 10 mesi e sarà tenuto a Londra, dove con il suo team di ricerca parteciperà al progetto.
La conferma dovrà necessariamente essere entro e non oltre una settimana dalla ricezione della presente lettera attraverso i modi successivamente elencati.
[...]
La ringraziamo per aver partecipato. Congratulazioni."
Ditemi che è uno scherzo. Londra? Ma che storia è? Tra gli ammessi c'è anche Stefania, ovvio. E Gioia? A lei non ci pensa? O forse c'ha già pensato e la scelta l'ha già fatta.
<<Lyd!>>, mi chiama proprio la piccola dalla sua stanza.
<<Arrivo>>
Ripiego la lettera, rimettendola nella busta. Non deve capire che ho saputo.
Tento di ignorare Claudio in ogni modo possibile, non so quanto sarei capace di desistere dall'urlargli in faccia ciò che penso e ciò che temo. Non possono partire, non può portarmi via Gioia. E poi lei si è appena ambientata, come può farle una cosa del genere dopo tutta la fatica che abbiamo fatto? La data sulla lettera è di ieri mattina, ho poco tempo.
Ed eccoci qui di nuovo. Come sempre la mia monotonia tanto agognata se ne va a puttane, anzi su un aereo della British Airways.
La sera metto a letto Gioia, ma me la sbaciucchio più del solito, continuando a guardarla anche quando si è addormentata. Esco dalla stanza, chiudendomi la porta alle spalle come ogni volta. Arrivo sulla porta della cucina, lui è in piedi davanti alla macchina del caffè e tra le mani ha proprio la busta di stamattina. Sembra pensieroso, gli occhi bassi, i capelli ormai spettinati, la camicia ormai con i polsini arrotolati sono il segno che la giornata è terminata.
<<Quando pensavi di parlarmene?>>, mi appoggio allo stipite della porta. Il tono non è polemico, voglio solo sapere perché cavolo non ha pensato minimamente di informarmi. Gliela brucerei quella busta.
Si gira sorpreso, come se fosse così assorbito dai suoi pensieri di essersi dimenticato che a casa ci sono anche io. Posa con stizza la lettera sul pianale, appoggiandosi col fondoschiena al mobile. Non mi degna di risposta. Mi avvicino io, se pensa di vincere ignorandomi, si sbaglia di grosso!
<<Londra?>>, continuo io, arrivando davanti a lui.
<<Sì>>, annuisce, <<hanno preso alcuni membri del team del progetto per cui sto lavorando>>
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Storia di una ragazza disordinatamente normale
Storie d'amore"Essere adolescenti. La cosa più crudele che la natura potesse programmare per l'uomo." Questa è la frase con cui inizia questa storia, la storia di Lydia, un'adolescente che sta iniziando a diventare donna adulta, che non si è mai innamorata di un...