"I'll find my way back to you"

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È la prima volta che per pensare a qualcosa di importante prendo la macchina e me ne vado. Mi allontano dal caos, dalle mille cose da decidere. Stavolta so che non riuscirei a stare davvero dietro a tutto con questo tarlo nel cervello. Non c'ho dormito stanotte e non concluderei niente durante la giornata.

Avviso mamma che ho preso le chiavi della sua macchina, per fortuna siamo nel weekend e non dovrebbe avere impegni così urgenti per cui le serve. Saluto tutti nel soggiorno ed esco, dicendo che vado a fare delle commissioni anche per l'ipotesi della partenza per Bruxelles, cosa naturalmente non vera... i moduli sono ancora nella borsa.

Il mare in momenti del genere sembra la soluzione migliore. Ho bisogno di riprendere aria. È inverno, non c'è nessuno a parte la mia coscienza, che si siede al mio fianco sul muretto della spiaggia libera a guardare le onde abbracciare la sabbia del bagnasciuga per poi ritirarsi immediatamente. Oggi il mare mosso perde la gara di inquietudine rispetto al mio stato d'animo.

Vedere il cartello di benvenuto a Passoscuro è stato un colpo al cuore. Quelle emozioni, belle, forti. Le mani di Claudio, il suo sorriso, i suoi baci. Una volta parcheggiato, non impiego molto a raggiungere la villa, però decido di camminare sulla sabbia.

Mi sembra di rivederci su quella terrazza, abbracciati, i suoi capelli mossi dal vento, io che ridevo tanto, il mare, il sole, la felicità. La litigata... una delle tante. Il batticuore che sentivo al contatto con la sua pelle e che non se n'è mai andato.

Con Gabriele è diverso... non ci sono questi picchi incontrollabili, però mi sta offrendo quello che ho sempre desiderato e che con Claudio non ho potuto avere. Il fatto che però Claudio mi abbia nascosto della rottura con Stefania e che abbia preferito farmi credere quello per farmi allontanare mi ha mandata in crisi... è inutile negarlo.

<<Lydia?>>

Mi giro leggermente spaventata. Non pensavo avrei incontrato qualcuno ed era quello che speravo. E invece vedo Filippo guardarmi perplesso, mentre esce sulla spiaggia. Era in casa di Claudio. Ha in mano uno scatolone, lo poggia vicino al muro, avvicinandosi.

<<Filippo>>, sorrido, salutandolo.

<<Che ci fai qua? Come stai?>>, abbottona il cappotto infreddolito. C'è parecchio vento.

<<Eh... che ci faccio qua? Non lo so>>, sospiro tra me e me, <<una passeggiata... comunque tutto bene>>

<<È assurdo come passiamo poco tempo senza vederci e tu diventi più bella>>, mi sorride compiaciuto.

Ci sediamo uno accanto all'altro sulla sabbia.

<<In poco tempo possono cambiare tante cose, ma perché sei qua?>>, cambio argomento.

<<Claudio... mi ha chiesto se venivo a dare un'occhiata e a dare una sistemata, lui non poteva perché Gio' non sta benissimo>>, risponde, guardando il mare davanti a sé con aria annoiata.

<<Sì, lo so>>, annuisco.

<<E te invece? Non mi dire che sei dovuta venire fino a qua per fare una passeggiata>>, mi studia con aria sardonica. <<So tutto di quello che è successo. Perché non entriamo in casa?>>

<<Meglio di no>>, scuoto la testa malinconica. Fa già male così.

<<Ok, ho capito>>, annuisce saggiamente.

<<Tu sapevi che tra tuo fratello e Stefania era finita, vero?>>, domando di punto in bianco.

<<Sì, me l'ha detto lui>>, risponde tentennante. <<So anche che non te l'ha detto...>>

Storia di una ragazza disordinatamente normaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora