Fai finta non te l'abbia neppure detto
Lucio's POV
Me ne stavo seduto in salone, con in mano un libro di poesie che avevo trovato nella libreria di mio padre. Avevo letto solo poche righe, distratto continuamente dagli orribili suoni emessi dal pianoforte, massacrato dall'alunno senza talento di mia madre.
Mio padre alzò lo sguardo dal giornale e fece una faccia buffa. Gli sorrisi, capendo che anche lui, come me, riteneva straziante dover assistere a quella lezione.
-Ti andrebbe un caffè?- mi chiese.
Annuii, poggiandomi il libro sulle gambe.
Osservai mio padre ripiegare il quotidiano e poggiarlo sul tavolino basso davanti a lui, per poi alzarsi e dirigersi verso la cucina.
Portai distrattamente lo sguardo su mia madre, che con una pazienza inaudita spiegava a quel goffo ragazzino dai capelli ribelli in cosa sbagliasse.
La mente mi riportò a quando era Luca a prendere lezioni nel piccolo salone della casa in cui vivevamo in paese.
Ripensai agli sguardi e ai sorrisi che ci scambiavamo, di nascosto, mentre mia madre era troppo immersa in una spiegazione o nella scelta di un nuovo spartito.
Ricordai quante volte mi ero seduto accanto a lui, su quello sgabello troppo piccolo, per suonare a quattro mani o semplicemente per rubargli un bacio veloce, mentre eravamo lontani dallo sguardo dei miei genitori.
In quell'esatto momento il telefono prese a squillare.
Io, perso nei miei ricordi, non ci feci minimamente caso.
Nella mia testa sentivo solo la voce di Luca che mi chiedeva se avessi un po' di tempo per fare un giro con lui, alla fine delle lezioni.
Chiusi gli occhi e ricordai i suoi baci leggeri sugli zigomi.
Il suo profumo e le sue braccia...
-Lucio hey! Rispondi tu, per favore?- la voce di mia madre mi riportò bruscamente alla realtà.
Annuii, poi mi tirai su e raggiunsi il tavolino rotondo, sopra il quale era sistemato, su un centrino, il nostro telefono color crema.
-Pronto?- risposi, immaginando fosse Agata a telefonare.
-Lucio!-
Non appena realizzai fosse Lavinia a parlare, per un momento sentii la terra mancarmi sotto i piedi.
-Hey- sussurrai, guardandomi intorno.
-Lucio, chi è?- mi chiese mia madre.
-Agata- m'inventai.
-Va bene- sorrise, poi riprese la lezione.
-Resta in linea. Mi sposto nello studio di papà, mia madre sta facendo lezione- dissi a Lavinia.
-Okay, ma fa veloce. Non ho molto tempo!-
Poggiai la cornetta sul tavolino, poi feci le scale di corsa e non appena fui da solo, col cuore in gola, mi portai nuovamente il ricevitore all'orecchio.
-Lavi- sussurrai -Ora puoi parlare-
-Tesoro! Ho ricevuto la tua lettera stamattina! Non ho ancora avuto modo di parlare con Luca...ma avete il mio appoggio, in caso lui se la senta di incontrarti-
-Grazie- fu tutto quello che riuscii a dire, lasciandomi cadere sgraziatamente sulla poltrona lì accanto.
-Vedrò mio fratello stasera. Non appena avrò sue notizie, mi farò sentire. Probabilmente ti chiamerò domattina, va bene?-
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Il ragazzo dai capelli grigi - COMPLETA
RomancePietro, come tutti i pomeriggi, si trova nella piazzetta del suo quartiere a leggere i suoi amati libri fantasy e, mentre se ne sta seduto all'ombra del solito albero, Lucio, con i suoi capelli grigi, irrompe nella sua vita monotona per portare scom...