68. Una questione in sospeso

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Ciao a tutti! So che avevo detto che questo capitolo sarebbe stato ambientato dopo il salto temporale, ma in questi giorni, rileggendo i vecchi capitoli, mi sono resa conto che c'erano delle questioni in sospeso e ho deciso di scrivere un ultimo capitolo per dare a questa vicenda il tempo che meritava. Ci vediamo nei commenti :)

Simone's POV

Posai le due tazzine di caffè sul vassoio e subito dopo due bicchieri d'acqua, poi mi affrettai a preparare un'altra ordinazione.

Il fine settimana il circolo si riempiva di persone che venivano a passare del tempo con i loro partners o che stavano sedute ore e ore nella speranza di conoscere qualcuno di nuovo.

I tavolini erano pieni ed il chiacchiericcio continuo mi teneva compagnia, mentre non smettevo di muovermi come una trottola per accontentare i clienti.

Mentre sistemavo su un piattino un croissant pieno di marmellata alla ciliegia, improvvisamente sentii il silenzio calare in sala.

Alzai lo sguardo, sapendo benissimo che scena mi sarei trovato davanti.

L'Avvocato Marini fece la sua comparsa, con indosso un completo di lino di un colore tra l'azzurro e il grigio che stava bene solo a lui. Teneva Davide per mano ed era così dannatamente strano e doloroso vederli insieme e comportarsi da coppietta!

Si separarono, scambiandosi un sorriso, poi Davi andò a prendere posto in un tavolino isolato mentre Aldo salutava persone a destra e a manca.

Quei due non si facevano vedere al circolo settimane.

Io mi voltai di spalle e cercai di mantenere la calma.

Sentivo lo stomaco attorcigliarsi.

Avevo paura di essere rimproverato per una qualsiasi ragione o di essere trattato ancora con aria di sufficienza.

Temevo di essere umiliato davanti a tutte quelle persone.

In più, non credevo che vedere quei due insieme mi avrebbe fatto quell'effetto.

Avevo iniziato a frequentare Luca e mi trovavo bene con lui, ma non ne ero innamorato. Non ancora per lo meno, ma speravo potesse succedere.

-Simone, ho dei clienti che aspettano!- mi fece presente la mia collega, ed io annuii, affrettandomi a rimettermi al lavoro, provando ad essere efficiente come sempre.

La presenza di Aldo mi agitava a tal punto da rendermi maldestro.

Rischiai di bruciarmi e anche di rovesciare un cappuccino perché mi tremavano le mani.

-Forse è il caso tu ti prenda una pausa- l'Avvocato si rivolse a me, ed io sentii i miei occhi riempirsi di lacrime.

Non sapevo né come né quando fosse arrivato fino a dove mi trovavo io.

Lo guardai solo per un istante in faccia, abbassando immediatamente lo sguardo.

-Accompagnami nel mio studio, per favore- aggiunse, ed io sentii la terra mancarmi sotto i piedi.

-I-io...- balbettai –I-io non posso lasciare il bancone scoperto-

-Ci vorrà un attimo- mi rispose, pacato.

Annuii, sentendo di non avere altre chances.

Mi levai il grembiule, chiedendomi se sarei mai tornato ad indossarlo o se mi avrebbe licenziato su due piedi, solo per accertarsi che io e Davide non ci incontrassimo mai più.

-Preferisci il giardino?- mi chiese, portandosi una sigaretta alle labbra, mostrandosi sicuro di sé come lo avevo visto solo in tribunale, mentre mi difendeva e mi rassicurava.

Il ragazzo dai capelli grigi - COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora