35. Punto di rottura II

181 29 73
                                    

Pietro's POV

Sentii i passi di mio padre oltrepassare la stanza e dirigersi verso le scale.

-Valeria?- chiamò ancora.

-Sono in salone!- rispose lei.

Lui la raggiunse, ed io tirai un sospiro di sollievo.

-Pericolo scampato- sussurrai, non ottenendo alcuna risposta.

Quando riportai lo sguardo su Lucio, il mio amico era seduto in maniera composta in un angolo del mio letto. Aveva un'espressione assente. Sembrava terrorizzato.

-Ti ho fatto spaventare?- gli chiesi, mortificato, andando a sedermi accanto a lui.

Lucio si spostò, come se non sopportasse la mia vicinanza. Come se fossi fatto di lava e lui stesse rischiando di bruciarsi.

-H-ho avuto paura- balbettò, cercando i miei occhi.

-N-noi n-non s-stavamo facendo n-niente di male- sussurrai -E non è successo nulla. Mio padre se n'è andato-

Lucio strinse i pugni, come se trovasse insensato ciò che avevo detto.

-Oggi ti comporti in modo strano!- sbottò, agitato -E p-poi se pensi non ci fosse nulla di strano in ciò che stavamo facendo, p-perché ti sei alzato in quel modo?- mi chiese con tono d'accusa.

-T-te l'ho detto...p-per m-mio padre- balbettai.

Lucio si porto le mani al viso con fare nervoso.

-F-forse è meglio che vada- disse, alzandosi in piedi.

-No, Lucio! Aspetta- gli afferrai una mano -N-non voglio tu te ne vada! Sei appena arrivato e...-

Lucio scosse la testa e mi guardò con disprezzo, come se improvvisamente tutte le mie azioni fossero stupide e sbagliate e qualsiasi cosa dicessi fosse fuori luogo.

-T-tu non puoi capire- disse, liberandosi dalla mia presa.

I suoi occhi erano lucidi e spaventati, ma al posto di consolarlo, come forse avrei dovuto fare, decisi che in quel momento la mia priorità fosse farmi ascoltare, perché ero stanco del fatto che Lucio scappasse ogni volta per evitare un dannato confronto.

-Certo che posso capire!- sbottai, sentendo un moto di rabbia impossessarsi di me.

Il mio amico passò dall'essere confuso al guardarmi con aria di sfida.

Odiavo il sorrisetto beffardo di Lucio, nonostante l'avessi visto solo in quell'occasione.

-Avanti, parla- si mise a braccia conserte davanti a me.

"Vuole sembrare imponente?" mi chiesi.

-Parla- urlò, spingendomi.

-Lucio, cazzo!- deglutii, sapendo mi sarei pentito di ciò che stavo per dire.

-Parla- mi intimò.

-Da quando ti conosco sono cambiato!- esordii -S-sono irascibile e impazzisco se non ti vedo per qualche giorno...-

Lucio cambiò espressione.

-Non sono stupido- sussurrai -M-mi sono accorto di come guardi Luca e mi fa male anche solo pensare che oggi sei venuto da me solo perché non ti andava di stare con lui- ammisi -D-da quando Luca è qui, non riesco più a passare un attimo con te! Mi ignori! Mi cerchi solo quando hai bisogno di me...e i-io t-ti penso tutto il giorno!- esclamai -Quindi non venirmi a dire che non posso capire- sbottai, pur cercando di non alzare troppo la voce.

Ero terrorizzato dall'idea che i miei potessero sentire.

Mia madre mi aveva supplicato di tenermi tutto per me e sapevo cosa mi sarebbe successo, qualora mio padre mi avesse sentito dire quelle cose.

Il ragazzo dai capelli grigi - COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora