50. Ora lo sai

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Luca's POV

Marco arrivò, puntuale come sempre, a darmi il cambio per permettermi di prendermi la mia solita pausa pranzo.

Quando mi recai nella sala principale, diedi un'occhiata veloce al menù del giorno, poi mi avvicinai al lato del bancone e aspettai che Simone si avvicinasse a prendere il mio ordine.

-Hey- lo salutai con un sorriso.

-Ciao, che cosa prendi?- mi chiese, annoiato, senza quasi guardarmi in faccia.

Alzai le sopracciglia, stranito, fissandolo in volto.

-Che c'è? Hai bisogno di pensarci? Io ho molto da fare!- sbuffò.

-Credevo stessimo iniziando a familiarizzare- insistetti.

-Non mentre sto lavorando- mi rispose, degnandomi finalmente dell'attenzione che volevo.

-Che fai stasera? A che ora stacchi? Ci beviamo qualcosa insieme?- provai.

-Non dovresti cercare di incontrare Lucio e chiarire la vostra situazione di merda?- mi chiese.

-Certo che vai sempre dritto al punto tu!- alzai gli occhi al cielo -E comunque non risponde alle mie chiamate, e io a casa sua non ci vado. Non ho voglia di vedere quei due stronzi dei suoi genitori. Se mi vuole, sa dove trovarmi- risposi.

Simone mi riservò un'espressione che non seppi decifrare.

-Quindi?- insistetti.

-No, ho di meglio da fare- mi rispose, alzando le spalle.

-Tipo startene chiuso in camera tua?- scherzai.

-Devo studiare, idiota!- mi rispose, piccato.

Alzai gli occhi al cielo, divertito.

-Pazienza, sarà per un'altra volta- dissi -Comunque prendo la pasta al ragù. E per secondo il pollo con le patate-

Simone scrisse il mio ordine, poi si allontanò.

-Uff- sbuffai, andando a sedermi in un tavolino a ridosso della parete.

Senza neanche accorgermene, passai un quarto d'ora buono a seguire i movimenti del barista, che si muoveva sicuro dietro il bancone.

Mi chiesi perché si fosse avvicinato a parlarmi la sera prima, se a distanza di un solo giorno, dopo avermi chiesto di raccontargli la mia storia d'amore con Lucio, mi ignorava.

Avevo bisogno di qualcuno con cui parlare e quel qualcuno non doveva essere amico di Lucio, per essere imparziale!

Quando il mio pranzo fu pronto, mi alzai a recuperare il mio vassoio, affamato come un lupo.

Simone, al posto di poggiarlo come sempre in un angolo del bancone, me lo consegnò direttamente in mano.

-Buon appetito. E smetti di fissarmi, sei inquietante- disse, allontanandosi.

"Che caratteraccio" pensai, tornando verso il tavolino che avevo occupato.

Mi sforzai a mangiare tenendo la testa china nel piatto, intento a riflettere su come potessi mettermi in contatto con Lucio per fare pace.

Pensai di andarlo a cercare al bar di quel suo stramaledetto amico rosso, magari appostandomi in piazza, o ancora, di andare ad aspettarlo nei dintorni di casa sua, nella speranza di vederlo uscire e potergli parlare.

Non sapendo esattamente cosa fosse meglio fare, alla fine, decisi avrei scelto una volta finito il mio turno.

Avvicinai il mio vassoio al bancone e dopo aver preso un caffè al volo, tra le mille lamentele di Simone, che mi accusava di essermi preso una pausa troppo lunga, tornai al lavoro.

Il ragazzo dai capelli grigi - COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora