Angolo autrice
Hey! Scusatemi! Ieri mi sono dimenticata di aggiornare, ma per farmi perdonare, aggiorno subito, e con un capitolo a mio avviso eccezionale! Tenetevi forte! Ne vedrete delle belle!
Ci vediamo nei commenti!
Buona lettura :)
Un'interpretazione da Oscar
Roberta's POV
-Mamma! Guarda, ti piace?- Edoardo attirò la mia attenzione.
Aveva costruito una torre, stando seduto sul tappeto del salone.
-Sì, amore! Sei stato bravissimo!- esclamai, regalandogli un sorriso.
Mio figlio mi guardò con i suoi occhioni scuri, poi si alzò in piedi e corse verso di me.
Poggiai la tazza di tè sul tavolino basso e mi girai completamente verso di lui.
-Che succede, tesoro?- gli chiesi, accarezzandogli i capelli neri.
Edoardo si alzò in punta di piedi, in modo da poter raggiungere il mio orecchio.
-Sei triste?- mi chiese.
-Amore- sussurrai, non sapendo bene cosa rispondere.
-Perché papà è arrabbiato con noi?- mi chiese, facendomi fermare il cuore.
Mi affrettai a prenderlo in braccio e a stringerlo contro il mio petto.
-Papà non è arrabbiato con noi- mentii -Lui è solo nervoso perché è stanco- sussurrai -Succede anche a te, quando usciamo fuori a cena e ti viene sonno- gli stampai un bacio sui capelli -Piangi e ti lamenti che vuoi andare a dormire- dissi, sentendomi terribilmente in colpa.
In quell'esatto momento il citofono ed il telefono iniziarono a suonare di nuovo, contemporaneamente.
-Perché nessuno risponde?- mi chiese Edo, guardandomi con gli stessi occhi di Davide.
-Perché papà sta lavorando e non vuole lo disturbino- risposi, accarezzandogli i capelli.
-Perché oggi non mi ha salutato?- domandò.
Non riuscii a rispondere.
Gli occhi mi si riempirono di lacrime.
Lo strinsi fortissimo a me, provando a trattenere i singhiozzi.
Edoardo non meritava quello che stava vivendo, e la colpa era solo mia, che mi ero fidata di Leonardo.
-Mamma, perché piangi?- chiese, iniziando ad agitarsi.
Sospirai, asciugandomi di fretta e furia le lacrime.
-Perché non proviamo a fare una torre più alta?- gli chiesi, alzandomi in piedi, con mio figlio in braccio.
Andai a sedermi per terra, sul tappeto e lo misi giù.
Edoardo mi guardò, preoccupato.
-Non mi va più di giocare- mi rispose.
-Non vuoi giocare con me?- gli accarezzai i capelli.
-Voglio andare al parco. Andiamo al parco?- mi chiese.
-È quasi ora di pranzo, amore- provai a dissuaderlo.
-Allora andiamo a giocare in camera mia- iniziò a riporre le sue costruzioni nell'apposita scatola.
-Perché vuoi nasconderti?- gli chiesi.
-Perché sei triste quando vedi papà- mi rispose.
-Amore- sussurrai, sentendo gli occhi farsi di nuovo lucidi.
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Il ragazzo dai capelli grigi - COMPLETA
Storie d'amorePietro, come tutti i pomeriggi, si trova nella piazzetta del suo quartiere a leggere i suoi amati libri fantasy e, mentre se ne sta seduto all'ombra del solito albero, Lucio, con i suoi capelli grigi, irrompe nella sua vita monotona per portare scom...