Aldo's POV
Alzai lo sguardo su Davide, che se ne stava girato verso il mare. Il mio migliore amico sorrideva, portandosi il calice di vino alle labbra.
Era strano saperlo così spensierato, dopo ciò che era appena successo a casa di Agata.
Delle volte sembrava bastasse davvero poco a rendere felice il maggiore dei fratelli Rizzoli.
Del buon cibo, una bottiglia di vino, una bella vista, e forse anche la mia compagnia.
-Non venivo da un sacco di tempo qui- disse, portando i suoi occhi su di me -Adoro questo posto. La terrazza ha una vista straordinaria e oggi c'è un venticello piacevole-
Sorrisi.
-Anche a me piace molto- sussurrai -Ogni tanto ci vengo da solo, quando ho bisogno di una pausa pranzo rilassante, lontano dal circolo. Se rimango lì, alla fine qualcuno mi disturba sempre, che sia per cose urgenti o per sciocchezze- mi lamentai.
Davi mi guardò in maniera stranamente timida, poi riprese a guardare il panorama.
-Marco è in grado di mandare avanti la baracca per un paio d'ore, senza di te- disse -Dovremmo venirci più spesso-
-Ci sta- sorrisi -Sono contento che ti piaccia-
-È bello perché è un po' come essere a casa. Il cibo è ottimo. E poi ci sono poche persone. Si può parlare con calma. Godersi la compagnia, o la solitudine- disse -A volte, per non ascoltarmi, vado dove c'è troppo rumore- sussurrò, forse sperando non lo sentissi.
Davi posò il bicchiere sul tavolo, in un gesto un po' nervoso ed evitò il mio sguardo.
Io mi tirai su gli occhiali, accertandomi che nessuno fosse troppo vicino per ascoltare ciò che avevo intenzione di chiedere al mio migliore amico, poi parlai.
-C-come ti senti?- balbettai, sperando di non irritarlo -D-dopo ciò che è successo, intendo-
Il mio amico sospirò, ma non capii se fosse per la mia domanda, o perché non gli andava di pensare troppo in quel momento.
A volte mi sembrava di non essere più tanto bravo a capire Davi.
Mi chiesi quando fosse successo.
Quando ci eravamo allontanati così tanto?
Forse non ero l'unico ad aver eretto dei muri.
-Sono felice, perché stasera starò con Edoardo- disse, finalmente guardandomi in faccia -Ma se penso a quello che ha fatto e detto Roberta, mi sento male. Mi viene voglia di alzarmi, tornare a casa, chiudermi in una stanza e stare da solo a odiarmi per aver riposto così tante speranze in lei- sussurrò.
Mi morsi impercettibilmente il labbro, indeciso su cosa dire.
Non volevo indispettire Davide per nessun motivo al mondo.
Volevo godermi la sua compagnia, per una volta.
In macchina sembrava così entusiasta!
-So che è da stupidi ciò che sto per dire, ma non pensarci Davi, ti prego. N-non volevo rovinare questo momento facendoti questa domanda. I-io mi sento molto in colpa per averti lasciato da solo prima- ammisi, togliendomi gli occhiali, quasi fossero l'ennesimo muro tra me e il mio migliore amico -Non ci ho pensato. N-non credevo ti saresti fermato a parlare con Edo. Pensavo l'avresti solo preso in braccio e sareste entrati in casa-
Davide mi guardò in maniera strana e mi sentii costretto a spiegare meglio ciò che sentivo.
-T-ti ho lasciato da solo...L'ho fatto perché...mi ha ferito essere guardato in quel modo da Edoardo. Vorrei piacergli- aggiunsi -Non sopporto l'idea che lui mi odi-
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Il ragazzo dai capelli grigi - COMPLETA
RomancePietro, come tutti i pomeriggi, si trova nella piazzetta del suo quartiere a leggere i suoi amati libri fantasy e, mentre se ne sta seduto all'ombra del solito albero, Lucio, con i suoi capelli grigi, irrompe nella sua vita monotona per portare scom...