63. Tu mi vedi

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Ciao a tutti :)

Siete pronti a leggere questo capitolo?

Succederà qualcosa che state aspettando davvero da tanto tempo ✨

Ci vediamo nei commenti!

Alcune settimane dopo...

Roberta's POV

Quando il campanello suonò, Edoardo saltò in piedi e corse verso l'entrata, con indosso il suo grembiulino blu.

Mi affrettai a raggiungerlo e aspettai vicino all'entrata che Davide comparisse, scortato da Arnaldo Marini.

Osservai mio figlio fiondarsi tra le braccia di suo padre, che lo sollevò da terra e lo riempì di baci.

-Sei pronto?- gli chiese –Sei emozionato? Hai paura?-

-Sono felice!- esclamò Edoardo.

Aldo gli sorrise e li invitò a mettersi in posa per una foto, poi guardo verso di me, come per invitarmi a raggiungerli.

Afferrai la mia borsetta, i miei occhiali da sole e lo zainetto del bambino, poi mi chiusi la porta alle spalle.

-Buongiorno- salutai cordialmente, poi mi misi in posa accanto a loro.

Davide mi guardò a stento, Aldo, invece, mi regalò un piccolo cenno non appena scattò la foto.

-Mamma!- Edoardo attirò la mia attenzione.

-Che c'è, tesoro?-

-Ho dimenticato la merenda!- esclamò, preoccupato.

-L'ho presa io. Non preoccuparti- gli sorrisi, porgendogli la mano per condurlo verso l'auto.

Quando alzai lo sguardo, vidi che Marini si era avvicinato a Davide per chiedergli come si sentisse e che quest'ultimo sorrideva, nonostante fosse bianco come un cencio. Avevo sentito dire al circolo che stava cercando di smettere di bere e che Aldo gli stava dietro notte e giorno, spesso trascurando il suo lavoro. Non accettava nuovi clienti da settimane e lavorava spesso e volentieri dalla sua casa al mare, che pare fosse ormai casa anche di Davide.

Pensai Marini fosse molto coraggioso a buttarsi in un'altra convivenza con un uomo e mi chiesi come mai l'intera città non avesse ricominciato a parlare in maniera poco lusinghiera di lui.

Agata diceva che lui e Davide fossero diventati realmente molto discreti.

Mi chiesi cosa ci trovasse il mio ex amante in quell'avvocato dalla faccia pulita. Aldo era sempre stato un uomo infinitamente noioso e rigido. Non faceva mai nulla di sconveniente, da quando Sartori era morto. Non diceva mai una parola fuori posto, a meno che non gli si pestassero i piedi e continuava ad essere il salvatore di ogni povero diavolo della città. Era gentile, premuroso e posato, e pur essendo pieno di soldi, non si mostrava mai altezzoso e non sperperava il suo patrimonio, tranne quando si parlava di fare regali. Girava voce che fosse stato visto entrare in una famosa gioielleria del centro e che fosse uscito con un orologio che aveva pagato un occhio della testa. Mi chiesi per quale ricorrenza avesse fatto un regalo a Davide, dato che il suo compleanno cadeva ad aprile. Quando salimmo in macchina, fu la prima cosa che notai. Rizzoli lo portava sul polso sinistro e si era levato tutti gli anelli che gli avevo regalato io.

Il viaggio verso la scuola di Edoardo fu piuttosto silenzioso, se non per il continuo parlare di mio figlio, che raccontava a Davide cosa avesse messo nello zaino e quali erano i bambini che non vedeva l'ora di incontrare. Lui lo ascoltava e gli sorrideva amorevolmente.

Un attimo prima che arrivassimo alla scuola che avevo scelto per Edoardo, però, Davide iniziò a mostrare evidenti segni di nervosismo.

-Roberta- mi chiamò, e sia io che Marini rimanemmo alquanto sorpresi dal fatto che mi aveva rivolto la parola.

Il ragazzo dai capelli grigi - COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora